IV

896 68 7
                                    

Seraphine, consorte di Damien, Re della Corte del Tramonto, Corte del Tramonto.

Erano bellissimi. I fuochi d'artificio rossi, arancioni e rosa erano stupendi e scoppiavano nel cielo avvolti nell'oscurità come stelle cadenti. Avevo seguito Damien tra la nostra gente per tutta la sera e si erano tutti congratulati per la futura nascita della principessa Aideen; dovevo essere sincera, alla Corte del Tramonto vi era un'atmosfera così familiare e calorosa, che mi veniva semplice dimenticare la freddezza della Città Celeste.

In realtà, avevo quasi cancellato del tutto la mia vita prima di Damien ed era come se quell'intera esistenza fosse avvolta da una fitta nebbia; l'unica prova della sua presenza erano le due grosse cicatrici sulla mia schiena, che si premurava di curare ogni sera con un olio proveniente direttamente dal campo di addestramento dei Fae lontano dalla Corte del Tramonto, il campo in cui lui stesso si era addestrato quasi quattrocentocinquanta anni prima.

"È tornato Drystan." Il sussurro di Damien mi solleticò il padiglione auricolare. "Tutto intero, sano e salvo."

Mi girai di scatto dando le spalle al molo sopra al quale scoppiavano i fuochi d'artificio. "Dove si trova?" I suoi occhi si illuminarono grazie ad un fuoco d'artificio e mi avvicinai con un sorriso. "È?"

Il mio compagno atteggiò la bocca in un ghigno compiaciuto.

"Non so se essere geloso del fatto che ti preoccupi tanto per mio fratello o solo onorato che lo consideri parte della tua famiglia."

Scoppiai a ridere lisciandomi l'abito argento, un po' più serena dell'inizio della serata.

"O forse dovresti stare zitto."

"O forse dovrei chiudere la bocca," concordò con un sorrisino amorevole, tracciando il contorno della scollatura che esponeva il mio seno molto più tornito a causa della gravidanza. "Ma non lo farò." Sollevò il tono di voce per superare lo scoppio della polvere da sparo. "Comunque, quando la festa sarà conclusa dovrò recarmi al campo delle truppe di Cedar e ho chiesto a Kalashtar se ti accompagna agli appartamenti del Re nel campo dei soldati."

Corrugai le sopracciglia.

"Non staremo al castello?"

Damien scosse la testa con espressione cupa e tesa.

"No. Dobbiamo essere pronti, tra le mura della Corte rimarranno solo i più deboli, gli anziani, i bambini e coloro che non sanno difendersi." Il cuore della Corte pensai mentre si passò una mano tra i capelli. "E per quanto odi la tua presenza durante la battaglia, devi comunque comandare l'esercito di tuo padre e valutare il loro addestramento."

Annuii con un groppo in gola.

"Ma non mi conoscono, non-

"Ti ameranno, Seraphine, come ti ho amato io dal primo istante." Appoggiò le mani sul ventre. "Ma Aideen-

"Aideen sarà figlia di due genitori che avranno combattuto nella guerra." Sollevai il mento con determinazione. "Non le succederà nulla, ricordati che in ogni caso mi vogliono viva." Mi persi ad osservare un ennesimo fuoco d'artificio e poi riallacciai il mio sguardo al suo. "Jujah mi vuole viva."

"Jujah ti vuole torturare, tesoro." Mi accarezzò la guancia con espressione tormentata. "Ma non si avvicinerà mai a te, nessuno lo permetterà."

Scrollai le spalle allontanando quel dannato pensiero terrificante.

"Drystan si trova al campo?"

Damien annuì. "Sì, con gli altri soldati, sono tutti schierati, in caso... in caso questa notte gli  arcangeli dovessero sferrare il primo colpo."

THE FALLEN | A Gods' NovelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora