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Ciao a tutti, ci tengo davvero a ringraziarvi per i vostri commenti! Mi piace molto sapere ciò che pensate!!!!

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Seraphine, consorte di Damien, Re della Corte del Tramonto, Terre Mortali, Shattevel.

Piombammo nel reame umano con cauta ferocia, perché bisognava stare attenti o, nonostante i nostri sforzi, i terrestri si sarebbe accorti delle nostre differenze. Avevano tutti attenuato la propria magia ma, a discapito di ciò, non vi era un guerriero che fosse meno bello, meno letale, meno prorompente o meno pericoloso; avevo la sensazione che sarebbe stato un bel buco nell'acqua quella spedizione, ma bevvi la mia pozione e attesi che facesse effetto.

Fu una sensazione strana avere il proprio potere intrappolato dentro se stessi, una sorta di fastidio costante e con curiosità mi toccai le orecchie, cercai di valutare la lunghezza dei denti, i capelli biondi ghiaccio e rossi, ma nulla... sembrava davvero essere tutto sparito.

"Hai vissuto così per quanto?" Guardai Damien, che mi sorrise comprendendo la mia insinuazione. "È fastidiosissimo."

"Lo so, ma poi ti ci abitui." Mi osservò cercare di studiarmi e inarcò un sopracciglio. "Sei la Seraphine prima dello scoppio, per intenderci identica alla ragazza di Serfall." Damien si avvicinò sistemandosi la grossa spada dietro la schiena. "Bionda color dell'oro e perfettamente normale."

Feci una smorfia che procurò un risolino nel gruppo e poi studiai Damien con più attenzione. Aveva eliminato solo parte del suo potere, gli occhi erano scuri, ma la sua corporatura e i suoi capelli bronzo metallizzato, nonché la sua assurda bellezza gridavano soprannaturale da ogni poro. Sospirai pensando agli abitanti del villaggio e alle loro stupide superstizioni.

"Quanto sanno questi umani?" Mi girai verso Cornelia. "Di noi? Di quello che c'è al di là delle barriere?"

"Leggende." Mosse una mano con fare annoiato. "Superstizioni, ma chi vive in questo paese: Efesa, vicino alla barriera, è più propenso ad essere cauto e noi dobbiamo esserlo altrettanto." Si incamminò verso la stradina e tutti la seguimmo. "La nostra copertura è essere scaltri assassini, una comitiva che viene ingaggiata su pagamenti in denaro, tagliatori di teste, ma non credo che la gente vorrà parlarci più di quanto vogliamo noi." Scrollò le spalle. "Le taverne sono luoghi affollati, ma non per ficcanasare."

Cedar grugnì un commento poco appropriato e così anche Florian, mentre Drystan e Damien ridacchiarono sottovoce.

"Qui l'unico che ha una posizione di vantaggio in tal senso è il mio fratellino."

Le mie guance si colorarono a quell'esternazione, ma feci quanto in mio potere per non dare a vedere il mio felice imbarazzo. Ero contenta, a dire il vero, che Drystan e Damien fossero complici, come se tutti quegli anni non li avessero mai divisi, come se il dover prendere il posto del fratello maggiore non avesse scalfito per nulla il loro rapporto, per questo sorrisi e mi incamminai verso il capo della comitiva. Mi avvicinai a Cornelia, lasciando che i maschi restassero indietro a ciarlare e decisi di tartassarla di domande, per comprendere meglio la nostra situazione.

"Sappiamo dove si trova la pietra?"

"No, ragazzina."

Schivammo un grosso albero caduto ed evitai di ricordarle che ero la sua regina, non mi sembrava saggio abbastanza.

"E come possiamo pensare di rintracciarla in un luogo che non sappiamo nemmeno quanto sia grande?"

Strinse la mascella e mi osservò con un briciolo di superiorità. "Ho i miei informatori."

Corrugai le sopracciglia.

"Ma hai detto che nessun Fae ha messo piede in queste terre da tempo immemore, come diavolo-

THE FALLEN | A Gods' NovelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora