Seraphine, rinnegata di Shattevel, Castello del principe Damien reggente di Serfall.
Mi inarcai tra le tende nere del letto a baldacchino del Principe Damien e sospirai quando i suoi canini si chiusero sul mio interno coscia. Adoravo quella bellissima sensazione di ubriachezza e di assoluto abbandono. Damien mi tracciò i contorni morso con la punta della lingua e la ferita si richiuse immediatamente.
"Devi sapere, Seraphine," disse, mentre si chinò su di me e ispezionò la mia pelle per trovare un altro punto dal quale nutrirsi e dal quale trasmettermi il suo potere. "Molto tempo prima Marcus era il mio amante." Mi sfiorò il seno destro e tremai. "Molto, molto tempo prima." Si abbassò e morsicò appena sopra al capezzolo. "Nell'anno mille, più o meno."
"Oh." Mi concentrai per sollevare le palpebre, ma le mani di Damien scivolarono di nuovo sul mio addome. "Non vorrei trovarmi in una posizione scomoda," soffiai. "Anche se sono trascorsi quattrocento anni."
La sua mano risalì con lentezza lo sterno e si fermò intorno alla mia gola; ansimai più forte.
"No." La sua voce dura mi indusse ad aprire gli occhi con espressione interrogativa. "Se solo tu non fossi così smielatamente attratta da quell'arcangelo, avrei scelto te come mia consorte." Sorrise mostrando i canini.
"Co-Come scusa?" Balbettai, stordita da quella confessione. "Una rinnegata?"
"Oh, mia cara, tu non sai quale potere si celi dentro di te." Mi morsicò il labbro inferiore ed in reazioni mossi il bacino nella sua direzione. "Anche prima di scoprire il potere che si nascondeva dentro di te, percepivo la tua forza, la tua bontà d'animo e l'altruismo." Mi baciò e mi incarcerò all'interno del suo corpo. "Saresti stata una consorte perfetta."
E poi, le parole di Akeldama di qualche anno prima mi mozzarono il respiro: se solo non si fosse invaghito di qualcun altro. Con urgenza gli appoggiai le mani sul petto e lo scostai.
"Akeldama, lei..." Dovetti fermarmi per riprendere il respiro ed incontrai il suo sguardo dubbioso. "Akeldama... Lei credo sia innamorata di te."
Inclinò la testa verso il basso e mi baciò di nuovo con un sorriso irriverente.
"Mh, molti si invaghiscono del Principe Damien, pochi si interessano di Damien." Mi baciò ancora, ma con più profondità ed avvertii una stretta al legame, che cercai di eludere. "E l'unica che l'ha fatto non mi vuole." Rise sul mio collo e mi tracciò una scia con i canini affilati. "Brutta la vita di un immortale." Cercai di sfuggire alla presa di Damien, ma non me lo permise. "No, Ser, non te lo sto dicendo perché voglio che tu ti senta in colpa." Mi sollevò il mento con un dito ed incontrai i suoi occhi rossi. "Sono solo otto anni, non quaranta." Sorrise ancora. "Ma se mai dovessi cambiare idea, ricordati che io sono qui."
"Ma voi..." Sollevai le palpebre e respirai a fondo. "Ma voi dovete trovare una vera consorte."
"Mmmhh, nel Codex vi è sempre un modo per eludere la legge." Mi strinse un fianco. "I miei antenati erano molto furbi, non si sarebbero mai fatti prendere in giro da una donna." Mi scoccò un bacio sull'addome. "Senza offesa, mia cara Seraphine."
E poi avvertii il tocco di Raphael, il dolce e morbido tocco del mio arcangelo. Sollevai le palpebre e fui quasi sicura di intravedere un battito d'ali più uno scoppio di luce. I movimenti di Damien si approfondirono, il calore del legame mi avvolse e fui sovrastata da una miriade di sensazioni, ma sopratutto dalla strana presenza di Raphael. Lo percepivo sulla pelle, sulle papille gustative della lingua e nella mente. Raphael era divenuto tangente, quasi assordante e non potei far null'altro se non immergermi in lui, nonostante lui non fosse in camera da letto. Fui sommersa dalla lussuria e solo tempo dopo riuscii a riemergere da quella strana coltre di piacere. Mi rigirai nel buio della stanza ed incontrai con la fronte il petto nudo di Damien.
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THE FALLEN | A Gods' Novel
AdventureSerrise era il luogo in cui ero nata e cresciuta, o almeno così avevo creduto per i primi cento anni della mia esistenza; la Città Celeste era una delle poche e caratteristiche costruzioni che conoscevo di Shattevel, il nostro mondo, e questo perchè...