Okay, okay, questo capitolo è importante perché svelerà il passato di Damien. Mi piacerebbe sapere seeee anche a voi piace!!!!
A presto!****
Seraphine, consorte di Damien, Re della Corte del Tramonto, Terre Mortali, Shattevel.Barcollai nella piccola stanza che Damien era riuscito a procurarci e mi abbandonai sul materasso con un tonfo; in preda a quella micidiale stanchezza, non mi accorsi che il tetto fosse tanto inclinato, che il mio compagno aveva dovuto abbassare la testa per entrare.
Con fatica mi tolsi gli stivali pesanti, mi slacciai la tuta di cuoio e fui quasi felice di rimanere in biancheria intima, nonostante il freddo della stanza. Damien bloccò la porta con la magia e quasi sospirai dal sollievo, quando ritrovai le sfumature argentee e le stelle nei suoi occhi rossi. I suoi canini svettarono nella penombra della stanza e anche io lentamente mi sentii rinvigorita.
Sospirai di gratitudine e un'altra emozione si agitò nel mio basso ventre... Evitai quel genere di pensieri. Damien mi aveva spiegato che era abbastanza difficile controllarsi i primi mesi, e noi avevamo accettato il vincolo solo da un paio di settimane... mi cacciai con la testa sotto al cuscino e sospirai strozzata.
"Finalmente." Il suo sussurro mi solleticò la pelle, ma Damien sembrò focalizzato sul toccarmi il viso. "Adoro i tuoi capelli." Giocherellò con il rosso fuoco alle estremità e mugolai di piacere mentre rise deliziosamente. "Sai? A Serfall, quando hai rotto il legame con il pennuto mi sono chiesto se fosse a causa mia che tu avessi questi colori, ma poi mi sono ricordato di tuo padre, del suo potere e ho dedotto fosse collegato a lui."
Il mio desiderio si placò quel poco per fargli spazio e concentrarmi sulle sue parole; si liberò anche lui della tuta e mi raggiunse, ma persi del tempo a toccargli il petto tatuato e non sembrò per nulla scontento di quel mio interessamento.
"Raccontami com'era," sussurrai cullata da quella bellissima sensazione di appartenenza. "Com'era mio padre?"
Sbuffò una risata e mi tracciò il contorno della spalla.
"Un Dio." Grugnii e lui ridacchiò. "Aveva i tuoi stessi capelli chiari, più chiari della luna e il suo potere era il fuoco, il fuoco della creazione, il fuoco primordiale, la fiamma dell'esistenza. I suoi occhi erano completamente trasparenti tranne per le piccole pagliuzze dorate al centro, esattamente come le tue." Mi accarezzò la fronte ed io mi sollevai a cavalcioni su di lui; malizia e seduzione brillarono in quegli occhi vermiglio. "Credo che le tue sfumature rosse dipendano dal suo potere mentre gli occhi verdi da tua madre, la sua compagna mortale."
Mi si strinse un po' il cuore, ma evitai di rimuginare su quello strano senso nostalgico e mi concentrai sulle sue mani a contatto con i miei fianchi.
"E le tue sfumature argentee hanno qualcosa in comune con il fatto che sei una gemma?"
"No." Negò con il capo. "Pura casualità. Tu hai i capelli bianco ghiaccio, così biondi da sembrare color della luna, io argentei, ma è tutta opera dei geni. Nemmeno il bronzo dei miei occhi è per via della gemma."
Mi inclinai tanto da potergli sussurrare sulle labbra.
"E come mai tuo fratello non lo è?"
"È una storia lunga." E lo percepii irrigidirsi, così evitai di spingere, ma avevo davvero voglia di conoscere il suo passato. Fui grata quando iniziò a parlare di nuovo. "Avevo quattordici anni quando i miei genitori decisero fosse giunta l'ora di farmi addestrare come guerriero, essendo secondogenito potevo aver ben pochi incarichi da ricoprire." Mi accarezzò la schiena con movimenti pigri. " Alla fine di tutto la mia esistenza si poteva dividere tra due destini: sposarmi una nobile e governare qualche territorio vicino alla Corte, oppure diventare un guerriero. Scelsi la seconda senza soffermarmi più di tanto sulle opzioni. Non volevo sposarmi, non era la mia vita, non era quello che mi si addiceva, così mio padre mi portò al campo di addestramento della Corte, molto lontano dal nostro castello." Aprii le orecchie intrigata dal passato di Damien. "È ubicato vicino al Regno di Ghiaccio, un'isola remota che apparteneva alla Corte del Tramonto all'epoca e che ci appartiene tutt'ora. In quell'isola potevano varcare la soglia solo i Fae guerrieri e fu lì che incontrai Florian, Cedar e Hawk." Sospirò e con gli occhi si perse a contemplare le travi del soffitto, il passato e poi me. "La vita al campo non fu semplice nemmeno per il secondo figlio del Re: dovevi guadagnarti il posto e una volta all'anno vi era la prova più importante per gli allievi che ambivano ad entrare nell'esercito reale. Io e gli altri decidemmo di sostenerla sei mesi dopo l'inizio del nostro addestramento," ridacchiò compiaciuto. "La prova di sopravvivenza più spietata di tutte: riuscire a tornare vivi dalla spedizione nella parte abbandonata delle terre di Eldrik, popolata da ogni sorta di mostri possibile."
STAI LEGGENDO
THE FALLEN | A Gods' Novel
AdventureSerrise era il luogo in cui ero nata e cresciuta, o almeno così avevo creduto per i primi cento anni della mia esistenza; la Città Celeste era una delle poche e caratteristiche costruzioni che conoscevo di Shattevel, il nostro mondo, e questo perchè...