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Seraphine, Regina della Corte del Tramonto, Consorte di Damien, Re della Corte del Tramonto, Corte del Tramonto.

Mi appoggiai alla libreria nello studio del Re della Corte del Tramonto e osservai Damien con nostra figlia tra le braccia; deglutii con insistenza... erano gli ultimi momenti che potevamo trascorrere tutti insieme, prima che Morgan partisse lontano con Aideen e Sebastian.

Il popolo aveva saputo e aveva celebrato con noi, ma non potevamo tenere Aideen, per quanto quella decisione ci spezzasse, ci dilaniasse nel profondo, non avremmo potuto. Per la sua sicurezza. Per il nostro regno. Per tutti i Fae che anni prima avevano combattuto per la libertà.

E come se avessi urlato la mia tristezza e la mia frustrazione lungo il saldo legame che ci univa, Damien sollevò la testa di scatto e mi abbandonai alla forza che trovai in quegli occhi vermiglio e argento.

"Tesoro."

Quando si avvicinò, il mio labbro tremolò in risposta e appoggiai la fronte sulla sua spalla, coprendo parzialmente nostra figlia, che dormiva teneramente appoggiata sul braccio muscoloso.

Era così bella, così perfetta, così piccola e fragile...

"Non ci riesco," bisbigliai e con le lacrime agli occhi accarezzai la testolina di Aideen, i suoi capelli rossi e biondo caldo, miele. "Non riesco a lasciarla andare, Dames."

Damien mi baciò la testa e notai come il suo pomo d'Adamo sussultò un paio di volte, prima di rispondere; prima di trovare la forza di rispondere.

"È la scelta più saggia, tesoro e quando tutto questo sarà terminato, insieme ala nostra bambina non passeremo più nemmeno un minuto da soli." Mi baciò la testa e lo sentii inspirare tra i miei capelli, inspirare il mio odore, il nostro legame per rubare un po' di forza, per essere forti per entrambi. "Te lo prometto."

Appoggiai la testa sul suo petto e lasciai che le mie lacrime mi bagnassero il viso, quando mi chinai su Aideen e le baciai la guancia.

"Ricordati sempre chi sei, hert fan fjoer." Cuore di fuoco. "Ricordati sempre chi sei e quanto sei forte, hert fan fjoer." Le baciai un'ultima volta la guancia e poi la boccuccia, perché da come Damien aveva stretto il mio fianco avevo compreso che la nostra corte si fosse riunita nel suo ufficio e Morgan era pronta a partire con Sebastian; Sebastian, la sua presenza mi rincuorava, il simbolo del legame che aveva brillato tra le sue sopracciglia mi aveva tranquillizzato, perché significava che Aideen avrebbe sempre avuto qualcuno al suo fianco e a discapito del fastidio che ancora provava Damien circa tale situazione, era una certezza, una piccola fiammella di luce in quel mare di oscurità. "I tuoi genitori sono fieri di te, Aideen," bisbigliai, ma seppi, da come l'atmosfera divenne pesante e tesa, che i Fae avessero udito le mie parole. "Ti amano e ti ameranno sempre, qualsiasi... qualsiasi sia il nostro destino, Aideen, saremo sempre con te."

Le accarezzai un'ultima volta la testolina, il cuoricino e con occhi lacrimosi incontrai lo sguardo triste di ogni singolo presente, e fui dannatamente sollevata quando scorsi Drystan, impegnato in una conversazione silenziosa con suo fratello.

"Tesoro-

"Adesso," bisbigliai e mi ubriacai della figura di mia figlia un'ultima volta. "Adesso o non riuscirò più."

Damien annuì e con una carezza tracciata lungo la mia schiena, si diresse verso Morgan, la cui espressione era di puro tormento e distruzione.

Abbracciai il mio corpo e mi allontanai, uscii fuori sulla terrazza a prendere fiato e quando qualcuno trasmutò Morgan lontana dalla nostra Corte, la mia anima sobbalzò all'improvvisa assenza di mia figlia, ma era la guerra quella, una dannata guerra e da come fumava l'orizzonte, nessuna delle due fazioni aveva deciso di deporre l'ascia di guerra nonostante il trattato.

THE FALLEN | A Gods' NovelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora