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Seraphine, consorte di Damien, Re dell Corte del Tramonto, accampamento milizie corte del Tramonto, Corte del Tramonto, Shattevel.

Guardai il regnante delle Isole Minori con cipiglio insofferente, eppure sorrisi cordiale come se nulla fosse o mi scalfisse; mi ero ripresa dal primo scontro, ma ancora non riuscivo a rimanere completamente in piedi e così mi ero accomodata dietro la scrivania del comandante dell'esercito, con il suddetto dietro le mie spalle.

"E perché mai avreste deciso di venire qui se non vi fidate?" L'occhiataccia di Cedar mi impose di tapparmi la bocca, ma proprio non riuscii a starmene tranquilla, nemmeno quando le mani di Damien si contrassero sulle mie spalle; al contrario, mi allungai verso Dew, il regnante e sorrisi feroce. "Perché non vuoti il sacco, Dew?" Inarcai un sopracciglio e addirittura Florian mi guardò come se fossi impazzita, ma incrociai le braccia e mi abbandonai sulla sedia alle mie spalle. "Quindi, perché avresti attraversato il mare per recarti qui, cosa vuoi davvero, Dew?"

L'uomo rise e si arricciò i baffi.

"Ti ammiro, sai."

"Non sei qui per questo però." Sorrisi facendo sfavillare i canini. "Sono più che certa che se mi avessi voluto leccare il culo, non ti saresti scomodato, non quando il mio compagno è presente."

L'uomo buttò indietro la testa e scoppiò in una fragorosa risata. Sapevo giocare agli intrighi reali? Certamente, almeno per quello la Città Celeste era stata più che soddisfacente, quindi sorrisi orgogliosa quando incontrai gli occhi di Dew.

"Mi piaci, Seraphine." La donna al suo fianco, che non aveva ancora aperto bocca, si irrigidì. "Damien, hai davvero avuto fortuna."

Sorrisi feroce.

"Glielo ripeto anche io tutte le notti." Un'esca lì, un'esca là e ben presto Dew sarebbe stato incastrato nella mia rete; con un gesto della mano chiesi a Florian di riempire il bicchiere dei nostri ospiti del vino migliore che possedevano nell'accampamento e poi riempì il mio con del sidro di mele. "Ebbene, la vostra offerta?"

Inclinò la testa ed annusò il vino.

"Mi devo preoccupare?"

Sorrisi mostrando i canini e mi immaginai come il riflesso del mio compagno: sicura di me e formidabile.

"Non avreste nemmeno superato l'entrata se avessimo desiderato la vostra morte."

Una danza; un, due, tre, un, due, tre, affondo, piroetta, schivata e piroetta.

"Giusto."

Sollevò il calice e lo imitai.

"A cosa brindiamo?"

"Dimmelo tu, Seraphine."

Mi allungai sul tavolo e feci in modo che la scollatura della pesante pelliccia mettesse in mostra il seno gonfio a causa della gravidanza.

"Spero di chiamarla alleanza? Mh?" Gli strizzai l'occhio e sorrisi civettuola. "Tu che dici?"

Dew si allungò a sua volta e fece schioccare il calice contro il mio. Damien mi appoggiò il palmo della mano sul fondo della schiena e lo amai ancora di più per quel piccolo gesto di premura e dolcezza. Lasciai che parte del mio peso fosse sostenuto dalla sua forza e sollevai un po' di più il calice in aria.

"Alla nostra nuova alleanza."

Bevvi con lui e con gli uomini nella stanza, per poi sollevarmi, fingendo di non aver nessun malessere.

"Bene, credo che il resto dei dettagli potrete discuterli con Damien, io ho bisogno di un bagno." Ogni mia parola era studiata e così, quando abbandonai la piccola parte della tenda che confaceva a studiolo, mi abbandonai sul letto con un pesante sospiro. "Odio, tutti questi intrighi."

THE FALLEN | A Gods' NovelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora