Starai bene

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*attacco di panico, autolesionismo*

LEILA

Una fitta di dolore attraversa il mio collo, spalanco gli occhi mentre la mie labbra si separano e aspirano una grande quantità di aria.

Spaesata, mi guardo intorno: non vedo altro che il letto dinanzi ai miei piedi, alla mia sinistra la porta spalancata del bagno e alla destra il mio armadio.

La mia schiena è appoggiata al muro, quando provo a drizzarla un gran dolore mi costringe a chiudere gli occhi e storcere la bocca.

Il mio telefono suona a lato dei miei piedi scalzi, è semplicemente la sveglia che mi ricorda che sono le cinque del mattino e devo iniziare a prepararmi per andare a scuola.

Avrei dovuto spegnerlo, ho dormito a malapena due ore.

Faccio grandi respiri e passo la lingua sulle labbra secche, hanno un sapore amaro.

La pelle sotto ai miei occhi fatica a piegarsi, le lacrime che ho versato stanotte si sono asciugate sulle mie guance, si sono seccate e hanno formato una patina lucida su di esse.

Appoggio una mano sull'armadio come sostegno, mi sono addormentata piegata sulle mie ginocchia con le gambe strette al petto, dopo aver avuto un terribile attacco di panico.

Le gambe sono deboli, la schiena dolorante e il sonno arretrato.

Entro in bagno, mi tolgo i vestiti di dosso e imposto la sveglia per le 7:00, almeno non dovrò farmi la doccia con l'ansia che il tempo sta per finire e arriverò in ritardo.

Apro l'acqua che riempie lentamente la vasca, lo scroscio veloce e potente inizia a far aumentare la quantità di acqua.

Entro dentro, sdraiandomi e sentendo lentamente il mio corpo che viene sommerso dal calore.

In pochi minuti l'acqua arriva fin sotto al mio collo, prendo un bel respiro e chiudo gli occhi, vengo sommersa e rimango in profondità della vasca.

È come se due catene mi tenessero attaccata al pavimento, le mie mani strette sul bordo in ceramica mi spingono in basso, mi trascinano giù, sentendo la pressione sul mio petto aumentare e l'acqua entrare nelle narici del naso.

Ho bisogno di respirare ma in questo momento preferisco sentire il dolore interno venire sostituito con quello fisico, deglutisco ripetute volte mentre la mia gola ed i miei polmoni sono in cerca di ossigeno.

Alzati, Leila.

Stringo maggiormente le dita intorno al bordo in contemporanea con gli occhi, serro le labbra, combattendo l'istinto di aprirle per prendere aria, il che verrebbe a significare l'aspirazione dell'acqua nelle mie vie respiratorie.

Le mie tempie iniziano a pulsare, sento il liquido freddo e prepotente spingere contro le mie labbra, tentando di entrare nella mia bocca.

Il mio stomaco si ritrae, apro gli occhi sentendo immediatamente il fastidio sulla cornea, spalanco la bocca sentendo l'acqua entrarmi nei polmoni mentre respiro.

Con uno scatto mi tiro a sedere, fitte di dolore si insinuano nella mia gola mentre tossisco forte e ripetutamente acqua, per un momento ho dimenticato il dolore interno, perchè quello fisico ha preso il sopravvento.

Il mio petto si alza ripetutamente, ad ogni ritmo di respiro accelerato sento i miei polmoni ringraziarmi per avergli dato pietà.

Guardo le mie gambe nude, sommerse dall'acqua, e mantengo le braccia stese lungo il bordo freddo della vasca, sento le piccole goccioline d'acqua lasciare la punta delle mie dita.

I'm not your enemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora