Birra, non mi piace la birra

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LEILA

Sistemo la scollatura che accarezza dolcemente la curva del mio seno e mi guardo allo specchio.

Indosso un vestito nero in velluto a maniche lunghe, con uno scollo a balconcino, mi osservo allo specchio sorridendo; sono felice del mio corpo, da piccola non riuscivo ad accettarmi ed ora sono perfino orgogliosa di quello che vedo nel riflesso.

Il mio corpo ormai è quello di una donna, le forme sono più prosperose e decise e la maggior parte delle ragazze ne vanno fiere mostrandolo.

Mentre io ne vado fiera ma lo copro sempre con lunghe felpe extra-large e leggings.

Le mie gambe nude sono coperte da delle calze nere e ai piedi indosso delle Décolleté con Plateau nere.

Non sono abituata a camminare sui tacchi, soprattutto se sono così alti, ma mi piacciono, sono decisamente più alta e mi fanno sentire decisamente una donna, mi sento più grande.

Lascio che i miei capelli cadano naturali sulle spalle e ricoprano gran parte della mia schiena, non ho trucco sul viso perché odio truccarmi e mi piaccio senza tutto quelle robacce in volto.

Sorrido soddisfatta del mio aspetto ed esco dalla stanza afferrando un capotto nero e una pochette del medesimo colore.

Dovrebbe venirmi a prendere Tom a momenti, e Jace credo si trovi già alla festa.

Non credo ci fermeremo a dormire, è già tanto se Jace e Tom hanno accettato di venire sapendo che il rischio di incontrare Kevin e Melanie è davvero oltre la linea che definisce il limite.

Io invece ho scoperto che mi piace andare alle feste, mi diverto e sto pian piano recuperando gli anni di adolescenza che ho passato rinchiusa in quella clinica medica, mio padre è riuscito a rovinare anche gli anni più belli della mia vita e pian piano me li sto riprendendo tutti.

E poi amo gli alcolici, sono dolci, ed io amo qualsiasi cosa sia estremamente dolce.

Sorrido, chiudendomi la porta alle spalle e scendendo gli scalini del vialetto.

****

«possiamo andarcene subito?» domanda Tom sbuffando, intravedo da lontano Jace in una camicia nera e dei jeans del medesimo colore, i bottoni sono per metà aperti e vedo un bicchiere nella sua mano.

«sei già sbronzo?» chiede Tom ridendo vedendolo leggermente sudato, lui scuote il capo.

«fa solamente molto caldo lì dentro» indica la casa stracolma di gente «si sta meglio fuori» butta il bicchiere a terra spostando gli occhi su di me.

Deglutisco mentre il suo sguardo scorre lungo tutta la mia figura, osservando il modo in cui stasera ho deciso di vestirmi ed improvvisamente mi sento piccola sotto alle sue pupille nere che mi scrutano attentamente.

«ciao, Jace» dico imbarazzata, lui alza gli occhi sui miei e sorride, si avvicina e sento l'odore della birra invadermi le narici.

«sei ubriaco?» domando.

«non posso bere nemmeno un drink?» domanda scontroso mentre ci volta le spalle e ci fa spazio per entrare in casa.

Guardo Tom che scuote il capo e mi incita a camminare dinanzi a lui.

Sembra di essere tra due guardie del corpo, sono entrambi enormi e potenti, ed io sono la formica che cammina in mezzo, e mi sento protetta.

«ho visto Kevin limonare con Melanie» ci informa annoiato, annuisco in contemporanea con Tom.

Ci conduce al bancone degli alcolici dove ci sono vari bicchierini, li osservo prendendone uno, lo assaggio ed è veramente amaro.

Faccio una smorfia mandando giù il liquido, Jace ride mentre mi guarda ed io lo fulmino con lo sguardo.

I'm not your enemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora