Ti voglio tanto bene, Eily

1.7K 44 1
                                    

LEILA

Sospiro rigirandomi su me stessa, mentre qualcosa mi stringe la vita facendomi sentire al sicuro.

Socchiudo gli occhi e intravedo subito le sue ciocche nere sparse sul cuscino candido, e stranamente non sono in ansia, sono calma.

Mi sento meglio, rispetto alla prima volta che abbiamo dormito insieme.

Tolgo la mano dal suo petto e la infilo nei capelli, li accarezzo e lo sento sospirare.

Probabilmente è sveglio, ma non vuole farmelo vedere perché è convinto del fatto che appena aprirà gli occhi io ritirerò la mano.

«sei sveglio» mormoro mordendomi il labbro mentre appoggio il mento sul suo petto, finge di sbadigliare e apre gli occhi.

«buongiorno» accenna un sorriso, mentre stringe le dita intorno alla mia vita, facendomi contorcere lo stomaco.

«hai dormito bene?» domanda «ti fa male la testa?» dice senza darmi il tempo di rispondere, ridacchio.

«sì, sto bene» mi mordo il labbro mentre inoltro nuovamente la mano nei suoi capelli, poggio la guancia sul suo petto chiudendo gli occhi.

Mi beo di questa sensazione così riassicurante e piacevole, mentre lui mi accarezza la pelle sotto alla maglia del pigiama.

Riapro gli occhi e il mio sguardo cade sulla sveglia che tengo sulla scrivania, e leggo immediatamente venerdì 10.36.

Mi tiro a sedere con uno scatto e mi volto verso si lui arrabbiata, porta le mani dietro alla testa sorridendo maliziosamente.

«hai spento la sveglia?!» dico quasi gridando, abbasso gli occhi sul mio corpo e trasalisco.

«e questa è la tua maglietta?» domando mentre lui inizia a ridere, mi lancio dal letto e per poco non cado, il freddo mi colpisce le gambe coperte da un pantaloncino striminzito.

«oddio, ti prego dimmi che non ero talmente ubriaca da non riuscire a vestirmi» dico mentre si alza e noto che indossa solo i boxer.

«copriti Jace!» grido portando la mano sopra agli occhi e coprendo la visuale.

Ridacchia mentre stiracchia le braccia, mi concedo un secondo nell'osservarlo in tutta la sua bellezza da mozzare il fiato.

«noi non abbiamo...» lo indico mentre la mia mano trema, al solo pensiero mi cedono le gambe, come ho potuto perdere il lume della ragione?

«tranquilla, non abbiamo fatto nulla» mi rassicura mentre si avvicina, raccoglie qualcosa da terra e poco dopo capisco che sono dei pantaloni.

«puoi dirmi cosa è successo?» domando mentre mi siedo sul letto, ormai è tardi e non mi farebbero entrare, sarebbe tutto inutile.

«intendi a casa o alla festa?» sghignazza facendo aumentare i miei dubbi, che mi terrorizzano.

«entrambi»

Si avvicina e si siede dall'altro lato del letto, sento il materasso piegarsi dietro di me, e quando mi volto lo ritrovo steso al mio fianco.

«hai bevuto qualche sex on the beach di troppo, a causa di Melanie, e abbiamo giocato ad obbligo e verità» inizia, annuisco sforzandomi di ricordare ma per ora ricordo solo quando Melanie ha iniziato a ballare con Tom e mi ha lasciata sola a finire il mio cocktail.

«mi sono incazzato» ride «siamo andati a ballare» annuisco guardandomi le mani «e ci siamo baciati, parecchio» conclude posando lo sguardo su di me.

Rimango in silenzio, non sapendo cosa dire, fino a quando mi volto verso di lui che mi osserva dal basso con la guancia poggiata sul palmo della mano.

I'm not your enemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora