Mi farai impazzire

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LEILA

Sbadiglio nascondendo la faccia sotto ai capelli, sono
parecchio lunghi ma non ho intenzione di tagliarli, mi sono sempre piaciuti così, mi coprono il viso.

Infilo i libri nell'armadietti e dato che nell'ultima ora la professoressa di matematica è assente, abbiamo un'ora di buco.

La mia borsa si è alleggerita quasi del tutto, ora al suo interno metto solo cuffiette, telefono e un quaderno.

Mentre chiudo l'anta di metallo sento delle mani sui miei fianchi, d'istinto mi volto cercando di capire chi mi tiene ferma.

«buongiorno Leila» riconosco subito la sua voce e rabbrividisco in men che non si dice sentendo la sua stretta aumentare.

«ciao Jace» mi volto trovandomelo ad un palmo di distanza, mi avvicino con un sorrisino e lui rimane immobile deglutendo.

Circondo il suo collo con le braccia stringendolo a me, e mentre ricambia nasconde la testa nell'incavo del mio collo.

«dov'eri finito per tutto questo tempo?» domando allontanandomi, infila le mani nelle tasche e sospira sorridendo.

«ero a fare un giro» risponde.

«lo sai che non puoi saltare lezioni?» domando indicandolo minacciosamente «rischieresti...» lo avverto mentre lui annuisce annoiato.

«dovrei andare dal preside...» il suo sguardo scatta nel mio «...per aggiornarlo su come stanno andando le lezioni» sorrido malefica mentre lui sembra buttare fuori l'aria che aveva trattenuto.

«quanto hai preso all'interrogazione ieri?» domando.

«7» sorrido mettendomi in spalla la borsa.

«bravo» sghignazza quando gli scompiglio i capelli come un bambino «vado dal preside, ci vediamo fuori, va bene?» annuisce, mentre io mi volto intenta ad andarmene lui mi afferra il polso portandomi di nuovo tra le sue braccia.

«cosa c'è?» domando indugiando sugli occhi, si forma un cipiglio sul suo volto mentre posa due dita sotto al mio mento.

Ho il cuore a mille e sento le ginocchia cedere, ogni volta che si avvicina non capisco più nulla.

Si avvicina e notando il mio respiro pesante e gli occhi chiusi sospira chinando la testa quasi frustrato, poi la rialza incatenando gli occhi ai miei.

Avanza e sento le sue labbra strusciare sulla mia guancia lentamente, facendomi andare in incandescenza, e poi mi deposita un leggero bacio sulla pelle.

«mi farai impazzire» sussurra, sento l'aria del suo respiro arrivarmi dritta al collo, facendomi rabbrividire.

«ci vediamo dopo» mi fa l'occhiolino lasciandomi e si allontana velocemente, io rimango spaesata per un momento.

Tu, mi farai impazzire, Jace.

«buongiorno» sorrido cordiale entrando nel piccolo ufficio, il preside ricambia.

«Leila, da quanto tempo» annuisco lentamente, sedendomi sulla poltrona dinanzi a lui, incrocio il sguardo glaciale.

«salve, signor Miller» incrocia le sue mani sopra alla grande scrivania in legno piena di scartoffie «sono venuta per avvertirla sulle lezioni che sto dando a Jace Carter» annuisce e il suo sguardo si incupisce.

«come sta andando?»

«molto bene, andiamo d'accordo e lui si impegna a studiare, vedo anche i risultati nelle interrogazioni» annuisce «avrà visto i suoi voti» gli indico i vari documenti che tiene sul tavolo.

I'm not your enemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora