Sono felice

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*leggero contenuto sessuale*

JACE

Quando le ho comunicato che l'avrei portata a cena fuori sembrava una buona idea, trovandomi a dover lanciare occhiate intimidatorie a dei ragazzi, ho cambiato immediatamente idea.

Non ci serve uscire per poter stare bene insieme, avremmo potuto cenare a letto, magari l'avrei coccolata e lei mi avrebbe toccato i capelli e...

«sei sicura di non aver fame?» le chiedo nuovamente mettendo a tacere i miei pensieri poco casti, lei avanza verso il mio letto e si siede.

«no, sto bene così, davvero» mi sorride rassicurandomi mentre si toglie i tacchi, è troppo gentile.

«okay» mormoro vago, lei sospirando si alza e con pochi passi mi raggiunge ed essendo troppo bassa solleva le punte circondandomi il collo con le braccia per poi rimanere a fissarmi.

«che cos'hai?» domanda mordendosi il labbro, esamina la mia espressione attentamente cercando di entrarmi dentro, cercando di capire cosa mi balena per la testa.

Vorrei dirle che quegli stupidi ragazzi che continuavano a guardarla come quattordicenni arrapati mi hanno infastidito, e non poco.

Ma infondo non posso prendermela con loro, anche io mi comportavo in quel modo quando aveva la loro età, almeno da come ricordo.

«nulla» mento, provando a convincerla anche se so per certo che non riuscirò a fregarla, è furba ed intelligente.

«se è per quei ragazzi al ristorante-» la interrompo con un'occhiata, affondo le mani nelle tasche sentendo quasi i polpastrelli pizzicare per quanto sto reprimendo la voglia di posarli sulla sua pelle.

Sospiro quando lei si avvicina maggiormente e il mio sguardo mi tradisce scendendo sulle sue labbra.

«sei sicuro di star bene?» domanda nuovamente, chiudo gli occhi e sospirando ripetutamente la allontano leggermente.

Dopo averle detto che la volevo con me, che la volevo come la mia ragazza, avevo intenzione di tornare a casa e fiondarmi su di lei.

Ma è così piccola e bella ed ho paura a toccarla, non so cosa mi stia prendendo ma improvvisamente ho il timore di poterle fare del male.

Sono troppo paranoico, penso più del dovuto.

Rimanendo in silenzio, lancio uno sguardo in basso e lei segue la traiettoria dei miei occhi e visibilmente sorpresa spalanca gli occhi; poi un sorriso raggiante compare sul suo volto.

«oh» alzo le sopracciglia sentendo l'atmosfera che ci circonda farsi imbarazzante, ma che diavolo mi sta prendendo?

«già, "oh"» la imito posando gli occhi da un'altra parte, evito di guardarla perché se il mio sguardo incontrasse il suo, se le mie mani si posassero sul suo corpo, perderei del tutto la testa.

Si guarda i piedi leggermente imbarazzata e poi noto con la coda dell'occhio una smorfia divertita sulle sue labbra, si sporge verso di me e senza darmi il tempo di ribattere, mi bacia.

Rimango sorpreso e togliendo le mani dalle tasche, circondo immediatamente i suoi fianchi, li stringo in modo che lei possa aggrapparsi meglio al mio corpo.

Mi chino su di lei passando una mano sotto il suo ginocchio per portarla su di me, con un balzo mi circonda il busto con le gambe diventando improvvisamente alta.

Butto la testa all'indietro mentre lei si sporge verso di me, mi circonda il collo con le braccia e infila una mano nei miei capelli, portandomi a sorridere.

I'm not your enemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora