LEILA
Sono passati solo tre giorni da quando Tom ha incontrato Jace, ed io non dovrei farlo, ma non smetto di pensare a lui e alla sua strana nube di mistero che ha intorno.
Sono troppo curiosa, e odio questo lato del mio carattere, e anche perché molto probabilmente dovrei smettere di pensarlo dal momento che devo stargli lontano pensando solo allo studio, ma voglio vedere il suo volto, vorrei conoscerlo perché mi incuriosisce.
«ti attrae, ammettilo» insiste Tom, io scuoto il capo decisa.
«è strano, e sicuramente attrae la maggior parte delle ragazzine di questa scuola» penso a voce alta chiudendo le mani tra loro, mentre aspetto che il professore arrivi in aula.
«e tu fai parte di quelle, giusto?» domanda.
«almeno, ammetti, solo un pochino, che ti interessa»«Tomas, non mi piace, quante volte te lo dovrò ripetere?» sbotto infastidita, di una cosa sono certa, Jace non mi piace.
«piuttosto, dimmi di te, da quanto non ti interessa qualcuna?» domando sorridendo.
«disse colei che non ha mai visto nemmeno l'ombra di un fidanzato» ghigna mentre io sbuffo abbandonando la testa sul banco.
«okay, va bene, mi arrendo» i suoi occhi si illuminano «niente Jace, non mi interessa minimamente di lui» Tom sbuffa.
«devo focalizzarmi solo sullo studio» dico aprendo il libro.
«Eily, hai già tutti voti altissimi, cos'altro vuoi?» domanda lui scocciato.
«una promozione, qualcosa che potrà trovarmi un lavoro degno di nota, non voglio fare la fine di mio padre» il suo sguardo scatta nel mio quasi spaventato.
«che c'è?» domando guardandomi dietro, lui rimane interdetto nel parlare, sembra si sia imbambolato.
«ho qualcosa in viso?» domando prendendo uno specchietto dalla borsa, non ho nulla in volto, ma che gli prende?
«mi dici cos'hai?» domando ridacchiando, lui si riprende un attimo.
«non lo nomini da anni» mormora, mi meraviglio del fatto che sia lui, a volte, a soffrire per me, pensando che l'argomento mi tocchi ancora parecchio.
«lo so, ma te l'ho detto, è passata, non mi fa più male come una volta» lo rassicuro dandogli un abbraccio, lui ricambia stringendosi a me.
«ti voglio bene Eily» sussurra tra i miei capelli, io sorrido trattenendo le lacrime.
«anche io, Tommy» sorrido, lui mi scansa.
«non chiamarmi in quel modo» mi rimprovera «è da bambini» annuisco lentamente trattenendo un sorriso.
«e tu non lo sei?» domando, lui sbuffa.
«ritiro quello che ho detto» mi liquida con un gesto della mano, cerca di staccarsi dal mio corpo ma lo tengo stretto ridacchiando.
Poi mi indica col mento un banco ed io mi volto osservando la figura che viene nella nostra direzione.
Si siede distrattamente sulla sedia, ha gli occhi di tutti puntati addosso, indossa come al solito un cappuccio che copre il suo volto.
«è arrivato il tuo amoroso» gli tiro uno schiaffo sul braccio, che lui sente a mala pena.
«smettila» lo rimprovero, il professore ci riprende.
«Thompson e Brown, smettetela di parlare» mi rabbuio posando lo sguardo distrattamente sul banco di tutti i presenti, poi incrocio il suo.
È voltato verso di noi e noto un sorriso divertito sul suo volto, come il resto della classe che ci guarda d'altronde, io aggrotto le sopracciglia e guardo Tom intento a spezzare la punta della matita.
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I'm not your enemy
Romance[COMPLETA] Jace Carter, ex carcerato, nato a San Fernando, sulle coste del Messico, avrà la possibilità di tornare agli studi a 23 anni. Accusato di un grave reato, viene incarcerato all'età di 15 anni, per poi essere rilasciato a 22, dopo aver pass...