Il cobra

927 17 1
                                    

LEILA

Mai, mi sarei immaginata di arrivare a questo punto della mia vita, in cui ti senti davvero completa e felice ed hai ritrovato la serenità che hai perso col tempo.

E tutto grazie ad una persona.

Da quando mio padre ha iniziato ad alzare le mani su di me, ho iniziato a perdere la speranza nel genere umano e la fiducia nelle persone.

A causa del mio carattere particolare, venivo esclusa dalla mia classe, ho iniziato a sentirmi davvero sbagliata; poi è arrivato Tomas, che ha completamente stravolto l'idea che si stava creando sulle persone, mi stavo ricredendo.

Ma poi la persona che amavo di più, l'unica che avrebbe dovuto proteggermi da tutti e tutto, ha iniziato a sfogarsi su di me, prima raramente poi sempre più spesso.

C'era Tomas che mi salvava dall'abisso in cui stavo sprofondando, iniziando a ferire me stessa, perché il dolore fisico era più facile da gestire di quello interiore.

Poi hanno ucciso mio padre, ed è lì che ho smesso di credere che forse non tutte le persone del mondo fossero cattive come lui, perché mio padre era davvero una persona crudele e malvagia.

Jace mi ha fatta rinascere, ha tirato fuori la tredicenne che era rimasta intrappolata in quell'angolo remoto del mio cuore, la tredicenne che si nascondeva dal dolore, dalle paure e dalle paranoie.

Quando ho scoperto che lui era coinvolto nell'omicidio di mio padre non riuscivo crederci, quelle sensazioni sono rifiorite per qualche secondo, ma poi le ho scacciate via, almeno ho tentato.

Facevano parte del passato, e leggere quel modulo aveva fatto rinascere ogni brutto ricordo nella mia mente, avevo bisogno di cancellare tutto.

E invece, Jace, si è rivelato la mia salvezza, grazie a lui ora mi sento completa, sento che nulla può mancare nella mia felice vita, posso definirla quasi perfetta.

E mi sento così in ansia, in questo momento, perché mi sono lasciata convincere da lui a fare un tatuaggio che ci legherà a vita.

Me ne ha parlato qualche giorno fa, ho avuto dei dubbi che ho dovuto affrontare e infine ho preso la mia decisione, avrei fatto qualcosa che mi avrebbe legata a lui per sempre.

«esattamente, quanti ne hai?» domando accarezzando la lettera sul medio, lui alza le spalle e circonda la mia schiena con il suo braccio pulito.

«credo saranno più o meno... non saprei, magari venti?» strabuzzo gli occhi e provoco in lui una leggera risatina.

«sono pochi...» alzo le sopracciglia sorpresa «...ci sono ragazzi, o addirittura ragazze, che hanno il corpo completamente coperto d'inchiostro» annuisco poggiando la testa sul sul petto.

«wow, chissà che dolore...» sfrega la mano sulla pelle del mio braccio e mi lascia un bacio tra i capelli.

«vorresti fartene alcuni, un giorno?» chiede curioso, alzo gli occhi su di lui e mi tiro su, poggio il mento sulla mano e affondo il gomito nel materasso.

«ho paura degli aghi» alza le sopracciglia «ma, forse, un giorno ne farò uno» sorride e vedo una scintilla di speranza balenare nei suoi occhi scuri.

«hai intenzione di cosa fare?» scuoto il capo mentre abbasso gli occhi sul polso segnato, strofino il pollice sopra alle cicatrici.

«è un'idea stupida...» inizia «...ho letto da qualche parte che esiste un simbolo, una sciocchezza, che significa parecchie cose e... è un tatuaggio piccolo che le coppie di solito tendono a farsi ma- è un'idea stupida e capisco se non vuoi farlo... insomma, se dici di no, rispetto la tua decisione, ecco» finisce di balbettare, quando nota il mio sorriso divertito, lascia andare un sospiro.

I'm not your enemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora