Il figone in nero misterioso?

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LEILA

Mi godo quei pochi minuti di pace, mentre rido con Jace, osservando la squadra di rugby che continua a giocare sul campo.

Vederlo felice, sereno, insieme a me, dopo tutto quello che è successo, mi fa stare bene.

Si interrompe immediatamente quando si volta dietro di noi e ritorna serio, improvvisamente si veste della sua corazza.

«cosa c'è?» domando confusa voltandomi, siamo seduti su una panchina, sul prato della scuola, e stiamo aspettando il cambio dell'ora.

«arrivano» mormora scocciato.

Quando intravedo Tom mi rallegro immediatamente, sono due giorni che ci sentiamo raramente, la ragazza continua a non darle lo spazio di cui lui ha bisogno.

Ma lui forse è talmente perso che non riesce nemmeno ad accorgersene, o forse deve solo ammetterlo a se stesso.

«è Tom» grido raggiante, ma mentre vedo Melanie comparire alle sue spalle il mio sorriso scompare e ritorno a sedermi al fianco di Jace, ignorandoli.

«ragazzi!» la sua voce stridula ci fa voltare, né io né Jace abbiamo un'espressione felice nel vederla, e Tom riesce subito a notarlo.

«Melanie» pronuncio il suo nome, mentre Jace si limita a voltarsi.

«quanto tempo» spalanco gli occhi ironica «Jace non ti ho più visto da quella sera» poggia due dita sotto al mento facendo finta di pensare.

«avevo di meglio da fare» risponde arrogante, ed io non mi permetto di rimproverarlo per la sua sgarbatezza.

«sei cattivo» frigna come una bambina, e giuro che sta mettendo alla prova la mia pazienza.

«molto» ribatte Jace fulminandola con lo sguardo, lei lo guarda con un sorriso meschino in volto e poi concentra la sua attenzione su di me.

«Leila» dice avvicinandosi «sei mai andata ad una festa?» deglutisco ricordandomi di quella volta in discoteca con Kevin e Jace.

Incrocio, infatti, gli occhi di quest'ultimo, probabilmente abbiamo pensato la stessa cosa.

«no» ammetto «ma sono andata in discoteca» la informo facendo un sorriso falso, guardo Tom che assume un'espressione confusa.

«oh, le discoteche non fanno per me» scuote una mano in aria e per poco non mi colpisce «preferisco più una festa, con tutti i ragazzi della nostra età, anche più grandi» mi da di spalla sorridendo maliziosamente.

«Mel, tu sei occupata» gli fa notare Tom circondandole la vita.

«lo so, amore» mi trattengo dal non vomitargli addosso «stavo parlando per Leila, sembra così sola» si finge dispiaciuta, ma ho il presentimento che non lo è affatto.

«tranquilla, non ti preoccupare» lancio un'occhiata a Jace che per nascondere un sorrisetto si volta.

Becco in pieno Tom ad osservarci e immediatamente abbasso lo sguardo in imbarazzo.

«comunque» ricomincia a parlare «stasera ci sarà una festa, e voi dovete assolutamente venire» la mia espressione muta d'improvviso.

Ci sono attimi di silenzio che ci circondano, in cui ci guardiamo tutti negli occhi, attendendo la nostra conferma.

«non credo sia una buona idea» dico voltandomi verso Jace, si alza diventando improvvisamente alto e mi affianca.

«non abbiamo voglia di venire»

Cinque semplici parole e il suo modo arrogante, sono bastate per zittirla.

«andiamo Eily, non siamo più usciti insieme, mi farebbe piacere uscire con te» passa lo sguardo anche su Jace «con voi» si corregge.

I'm not your enemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora