Sei cambiato

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LEILA

Cammino lentamente per il corridoio osservando un gruppo di compagni dinanzi a me che camminano dirigendosi alla stessa classe dove dovrei entrare io.

Sospiro mentre cambio direzione, invece di andare alla lezione di matematica decido di prendermi qualcosa da sgranocchiare e andare in cortile.

Dopo aver preso delle M&M's apro la porta di emergenza che si affaccia sul grande cortile dell'università, alla mia destra c'è il campo da rugby e d'atletica.

Mentre alla sinistra ci sono qualche panchina ed un prato che a volte alcuni ragazzi usano per pranzare e stare in pace, si trova dietro i grandi spalti.

Mi siedo su una panchina malandata, con la paura che io possa cadere da un momento all'altro, ed apro il pacchetto rovesciando i confetti colorati sul palmo della mano.

Mentre mastico osservo in lontananza un gruppo di ragazze che si allenano sul campo, cheerleader.

Non so quanti minuti passo ad inspirare l'aria mentre mastico, so solo che potrei rimanere qui per il resto della mia vita.

Da quando Jace è entrato nella mia vita non faccio altro che saltare le lezioni, mi mette sempre di malumore e non riesco a concentrarmi mentre la mia mente è altrove.

Io ancora mi sto chiedendo il perché del suo strano comportamento quel giorno, da quel momento abbiamo continuato a studiare insieme il pomeriggio.

Mi tengo comunque a debita distanza e ho assunto quell'aria formale che avevo abbandonato con lui, non lo tratto più come un'amico.

Lui sembra essersi sciolto un po', ma è sempre chiuso in se stesso e non proferisce parola quasi mai, stando con me è riuscito a rapportarsi anche con qualcun'altro, ed ora, avendo sostituito me, ha alcune ragazze che si sono accorte del suo fascino, che non passa inosservato, ed ha anche degli amici.

Mi sento stupidamente usata, perché sono stata il suo oggetto per rompere il ghiaccio, fino ad essere apprezzato.

E la cosa che più mi fa arrabbiare è il fatto che mi sono lasciata andare, che abbiamo condiviso cose estremamente private della nostra vita, che lui ha visto la mia debolezza, che io ho visto la sua fragilità.

E tutto d'un tratto torniamo sconosciuti.

«beccata» mi volto di scatto verso Kevin che si siede al mio fianco, sorrido avvicinandomi mentre lui mi cinge le spalle con un braccio.

«come stai?» domanda, gli ho raccontato tutto, anche se non ne era tanto contento sentir parlare di lui, però voleva che farmi stare meglio, e per farlo doveva ascoltarmi senza ribattere, mentre io mi sfogavo.

«bene» tento di sorridere «mi sento solo usata» mi posa un bacio sui capelli «aveva bisogno di essere apprezzato, di qualcuno che riuscisse a metterlo in buona luce, e chi se non Leila Thompson» ridacchio isterica mentre noto il pacchetto delle M&M's finito.

Sbuffo irritandomi mentre mi alzo con uno scatto e butto la plastica nel cestino, lui mi raggiunge quando metto la borsa in spalla nervosamente.

«ehi, Leila» si avvicina con le mani in tasca ed io sbuffo ormai al limite della pazienza, faccio un respiro mentre alzo il capo per guardarlo negli occhi.

«stai tranquilla» annuisco mentre lui si avvicina al mio volto, avanzo per andargli incontro e far toccare le nostre labbra.

«rientriamo?» annuisco mentre sento il suono della campanella ovattato e lontano, ci incamminiamo insieme e rientriamo.

Raggiungiamo il mio armadietto, con mio grande sollievo trovo Tom intento a guardarsi le unghie mentre aspetta qualcuno.

Appena alza lo sguardo e incrocia i miei occhi si da una spinta con la spalla per tornare in posizione eretta e si avvicina a noi.

I'm not your enemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora