Vorrei essere lì con te

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LEILA

Sospiro stiracchiandomi, la mia gola è secca e ho un mal di testa atroce, emetto un piccolo gemito di frustrazione per la sensazione di troppo caldo che fa sudare il mio corpo e cerco di scostare le lenzuola.

Non riesco nel mio intento, quindi sollevo il capo dai cuscini e lo volto verso destra, scoprendo che il braccio di Jace mi sta stringendo la vita e che i nostri corpi probabilmente sono stati attaccati tutta la notte.

Sorrido, mentre i ricordi prendono a scorrere nella mia mente come un fiume in piena, scosto delicatamente il suo braccio e lascio che ricada molle sul materasso.

Mettendomi seduta, fitte di dolore si propagano per il mio basso ventre e poggiando una mano sulla pancia, mi alzo completamente nuda e afferro la sua camicia a terra, la indosso chiudendo tutti bottoni e prendo dell'intimo pulito.

Sono le 11.36.

Entro in bagno e controllando non noto nessuna traccia di sangue; ho letto che durante il primo rapporto c'è la possibilità di perdere del sangue e di sentire parecchio dolore.

Stranamente ieri sera ho sentito solo un leggero dolore e un po' di bruciore per qualche minuto ma poi me ne sono dimenticata, il modo in cui Jace mi stava trattando e il piacere mi hanno fatto scordare di quel poco che stavo provando.

Apro l'acqua calda e mi spoglio, entro in doccia sentendo subito il calore dell'acqua scorrere sulla mia pelle, mi appoggio al muro mordendomi un labbro pensierosa.

Ogni singolo momento è impresso nella mia mente come un film, è stato bellissimo.

Sento il legame che ho con Jace più forte che mai, i sussurri che mi tranquillizzavano, le sue carezze per cercare di alleviare il dolore della prima volta, lui è stato semplicemente fantastico.

Sospiro pulendo il mio corpo, dopo una mezz'ora buona esco dalla doccia e mi avvolgo in un asciugamano troppo corto per il mio corpo.

Mi asciugo i capelli e li lego in una cipolla spettinata, infilo l'intimo e inizio a lavarmi i denti.

Mentre osservo il mio riflesso allo specchio noto alcuni segni violacei sul collo e sul seno, li sfioro con le dita e mi sembra ancora di sentire le sue labbra che mi baciano.

Chiudo gli occhi abbandonando la testa all'ingiù.

Sussulto quando sento la porta aprirsi, riesco a vedere il suo sguardo che scruta il mio corpo in intimo, senza pudore.

«buongiorno» sorrido guardandolo dallo specchio, improvvisamente vedo il suo sguardo cambiare, diventare scuro e arrabbiato.

«che succede?» domando, guarda la mia schiena e quando mi volto incontro i suoi occhi profondi che mi osservano.

«hai un livido sulla schiena» mi fa notare, mi guardo allo specchio e noto il segno sulla pelle, lo tocco e percepisco un leggero fastidio.

«non è niente, sto bene» afferro la sua camicia coprendomi e chiudo i primi quattro bottoni, lasciando quasi il mio petto scoperto.

«avevo ragione io» dice «ti ha davvero fatto male» sospiro camminando nella sua direzione, gli circondo il collo con le braccia e gli sorrido.

«quante volte dovrò ripeterti che sto bene?» mi avvicino sentendo le sue mani sulla mia vita «vedrai che domani sicuramente sarà passato» non è possibile che domani io non abbia più il segno, ma almeno spero che il dolore si sia alleviato.

«va bene» si arrende «ma se rivedo quel tipo in giro gli faccio male» annuisco ridendo, e lui lascia cadere gli occhi sul mio busto coperto semplicemente dalla sua camicia che mi fa quasi da vestito.

I'm not your enemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora