Non sono io il tuo nemico

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LEILA

Non c'è sensazione più bella che svegliarti con la persona che ami, sentire quel calore che ti trasmette sicurezza, sentire il suo respiro sul collo e sapere che non se ne andrà mai.

Voltarsi e trovare il suo volto angelico addormentato, sentire il suo battito cardiaco, spaventosamente calmo, battere col tuo.

Intrecciare le dita alle sue, stringendo la presa e percependolo parte di te.

Non mi capacito che lui sia qui, che stia dormendo nudo nel mio letto, che sia ritornato da me e mi abbia detto quanto mi ami.

Sentire le sue dita che stringono le mie è davvero qualcosa di surreale, la sua pelle calda e ruvida è a contatto con la mia, gioco con le sue dita mentre respira nel mio collo così delicatamente.

Allungo una mano sul suo fianco, facendola scorrere fino alle spalle rilassate, mi avvicino a lui e inizio ad accarezzargli la schiena abbronzata.

La prima cosa che ho notato ieri è la sua carnagione decisamente più scura del normale, siamo a febbraio ma la sua abbronzatura d'estate è ancora impressa sulla sua pelle.

Lo rende ancora più bello.

Sospira nel mio collo e il cambio di posizione lo costringe ad inclinare la testa all'ingiù e aprire leggermente le labbra, che si poggiano sulla mia clavicola.

Deglutisco, sembro essere diventata ancora più sensibile al suo leggero tocco.

Incrocio le nostre gambe e avvicino i nostri corpi privi di qualsiasi tipo di tessuto che possa coprire le nostre pelli differenti.

Mugola nel mio petto, stringendomi a lui e facendo aderire completamente i nostri bacini, sussulto silenziosamente.

«mmm» sorrido mordendomi il labbro, solleva le testa dal cuscino per avvicinarsi ancor di più ed io gli circondo il collo con le braccia.

La sua fronte preme sul mio sterno, lascia un bacio gentile in mezzo ai miei seni e torna a dormire.

Infilo una mano nei suoi capelli arruffati, con l'altra gli accarezzo le spalle delicatamente.

I miei polpastrelli sfiorano la sua pelle che rabbrividisce, percepisco la pelle d'oca quando il mio palmo si poggia tra le sue scapole e affondo le unghie tra loro, delicatamente.

Mi fermo, circondandogli la guancia con una mano ed alzando il capo verso il mio, gli lascio un bacio sulle labbra.

«non smettere, per favore» mormora cascando nel mio petto, ridacchio ottenendo quello che volevo sentire e continuo ad accarezzargli la schiena.

In risposta lui mi lascia umidi baci sul petto, provocando un dolore insopportabile nel mio stomaco, stringo le gambe con le sue mentre bacia la pelle sopra al seno, senza però oltrepassare il limite che basterebbe per accendere quella fiamma in entrambi.

Mi sta provocando quando semplicemente io gli stavo solo facendo delle innocenti coccole.

«hai dormito bene?» chiedo cercando di distrarre entrambi, lui annuisce e si posiziona più in alto, sento una folata di vento colpire il mio petto dove i suoi baci hanno lasciato lo stampo umido.

«decisamente meglio di quando dormivo da solo nella mia stanza» dice guardandomi, sorrido sporgendomi verso di lui e affondando la testa nel suo collo.

La sua mano si inoltra sotto alle coperte, scorre lungo tutto il profilo del mio corpo e raggiunge la coscia, l'afferra e circonda il suo bacino con la mia gamba.

Accarezza la pelle mentre io arriccio le dita del piede per trattenermi dal montargli a cavalcioni.

«devo andare a scuola, lo sai, vero?» sbuffa e mi lancia una pacca sul sedere, il rumore dell'impatto risuona nella stanza.

I'm not your enemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora