Parlando di vite frenetiche e di fughe, tra poche ore io e Sofia saremo dirette al confine con il Messico.
Domani mattina all'alba, saremo lì. Chissa se riuscirò ad aiutarli.. Di certo, farò del mio meglio!
Il gran giorno è finalmente arrivato. Sofia e io guidiamo verso il confine già da due ore.
Il sole sta sorgendo lentamente in cielo quasi sgombro di nuvole. L'aria è fredda, ma teniamo comunque il finestrino abbassato.
E per rinvigorirci, stare in allerta e perfettamente presente a noi stesse per poter affrontare al meglio gli eventi che ci aspettano.
Sara:" Raquel sarà già lì?"
sofia:" No, dobbiamo avvisarla quando arriviamo, poi ci raggiungerà.
A) sei preoccupata
B) sei emozionata.*
Dobbiamo prendere ogni precauzione. La Border Patrol e la Guardia Nazionale saranno già operative nella zona in cui ci stiamo dirigendo.
Quindi, meglio restare separate da Raquel il più possibile, per evitare di essere arrestate tutte e tre insieme.
La strada scorre, illuminata dai primi raggi del sole. Sofia e io non parliamo molto, siamo concentrate sulla missione che ci attende.
Ci circonda solo il deserto. In lontananza vedo la rete del confine per tutta la lunghezza della strada.
Il nostro punto di incontro è a pochi km di distanza. La strada si allontana dalla recinzione, che continua sulle colline.
sofia:" Dovremmo uscire dalla strada e proseguire nel deserto. C'è un sentiero non molto lontano, lo prenderemo e poi proseguiamo a piedi."
Concordo in silenzio, pronta a reagire in caso di problemi, di un'altra auto o di ogni possibile segno di pericolo.
Sofia mi mostra il percorso. Prendo il sentiero che conduce attraverso alcuni massi.
All'improvviso, vediamo una macchia di vegetazione nel mezzo del deserto.
Lì, il fiume Tijuana serpeggia tra gli alberi. È un paesaggio magnifico, nonostante i tragici eventi di cui è stato scenario.
A metà strada tra Tecate e tijuana, il fiume scorre lungo il confine, metà americano e metà messicano.
Sofia:" Camminano per ore, o anche giorni, attraverso il deserto, cotti dal sole, con pochissimo cibo e acqua.."
" Rischiano colpi di calore o disidratazione.. Tutto per arrivare ad attraversare un fiume dove rischiano di affogare. Non è ironico?"
A) sì, purtroppo..*
B) è davvero tragico..
Sara:" Senza dubbio.. Corrono davvero dei grossi dischi, per arrivare fino a qui."
sofia:" Ecco perché siamo qui, per aiutarli, per impedire altre tragedie, altre morti. E per impedire che questa gente venga sfruttata dai cartelli della droga."
La Mustang lascia una piccola nuvola di polvere dietro di sé, rimbalziamo su e giù. Non è esattamente una 4 x 4, Dopotutto..
Parcheggio la macchina, seminascosta tra gli alberi. Prendiamo ognuno uno zaino pieno di cibo e vestiti.
Oltre a quello, abbiamo due grandi brocche d'acqua che teniamo in mano, nonostante la temperatura sta iniziando a salire. E, naturalmente, le medicine..
Cerchiamo di nascondere l'auto coprendola con dei rami. Probabilmente degli occhi esperti riuscirebbero a individuarla.
Sarò cinica, ma non mi aspettavo certo che una banda di banditi si prodigasse a fare attraversare il confino illegalmente a delle persone senza nessun tornaconto.
Per una banda, queste persone sono solo affari. Sono una merce come un'altra, decisicamente meno preziosa della droga..
Sara:" Con il crescente numero di arresti da parte degli agenti della Border patrol, corrotti o minacciati dai cartelli, suppongo che si siano disposti a fare di tutto...
sofia:" Poco ma sicuro.. E anche se i Boyle 13 solo una banda di Los Angeles, vogliono la loro fetta del redditizio business degli immigrati clandestini."
" E grazie a Raquel, Antonio, Juan e gli altri membri dissidenti dei Boyle 13 che otteniamo le informazioni che ci servono."
"E raggiungiamo i rifugiati che attraversano il confine prima dei Boyle 13."
Sara:" Nonostante i rischi enormi che stai correndo, sei davvero determinata. E ora lo sono anch'io!"
" Ma senti.. Solo antonio, Raquel e gli altri hanno fanno ancora parte della banda, giusto? Tu ne sei fuori, vero?"
Sofia mi ha giurato di non far più parte dei Boyle 13, ma è ancora in stretto contatto con loro.
Spero sinceramente che tagli qualsiasi legame con la banda. Mi preoccuperei troppo per lei, se sapessi che è ancora coinvolta in questo tipo di organizzazione.
sofia:" Sì, te lo giuro. Te l'ho già detto, non ho niente a che fare con loro. Sono ancora in contatto con Raquel, ma solo per aiutare i rifugiati.
A) le credi.*
B) ne dubito
Sofia me l'ha detto più e piu volte. Ma tra il furto di farmaci e l'aiuto ai rifugiati ad attreversare il confine legalmente, non so bene cosa pensare.
Però Sofia è la mia migliore amica e so che, dopo le accese discussione delle ultime settimane, non metterebbe mai repentaglio la nostra amicizia mentendomi.
Soprattutto su una cosa così importante. Conosce l'effetto che tutto ciò potrebbe avere sul nostro rapporto.
Sara:" E una volta che saremo al assicuro a San diego, affideremo i rifugiati alla Border angels, che se prenderanno cura. Giusto?"
Sofia annuisce, con un'espressione seria sul volto, prima di guardare attraverso il binocolo verso il deserto.
Prendo l'altro binocolo che mi porge e guardo anch'io verso il fiume Tijuana.
sara:" Guiderai tu sulla via del ritorno. Così, in caso di feriti, potremo occuparcene lungo il tragitto."
sofia:" Buona idea. Mi chiedo che cosa stia facendo Raquel.. Dovrebbe essere già qui, ormai..."
Sara:" E che mi dici di Antonio e dei rifugiati?"
Sofia:" Non dovrebbero essere lontani. Saranno qui tra dieci, venti minuti al massimo."
Di colpo, mi rendo conto di non aver avuto paura da quando siamo arrivate. Sono così concentrata sulla nostra missione che mi sono quasi dimenticate dei rischi che stiamo correndo.
All'improvviso sento dei rumori in lontananza. Sofia si gira a guardare verso le colline, ma i rumori provengono dalla mia destra, del sentiero.
Metto la mano sul braccio di sofia. Lei immediatamente capisce e si blocca. Guardo nel binocolo verso il sentiero, ma non vedo nessuno..
A)Ti alzi per vedere meglio
B) stai giù.*
Mi siedo e mi guardo attentamente attorno. Ma continuo a non vedere nulla.. Cerco di ascoltare, ma non sento niente.
Un Coyote improvvisamente esce dai cespugli e ci corre davanti. Sofia e io sussultiamo, spaventate.
Cerchiamo senza successo di reprimere una risatina nervosa. Siamo quasi morte di'infarto!
Dobbiamo cercare di alleviare la tensione in un modo o nell'altro.
Ma non troppo, perché sento di nuovo dei rumori provenienti dal sentiero. Sposto di nuovo il binocolo in direzione del suono.
Vedo una sagoma venire verso di noi. Indico silenziosamente in direzione del suono e Sofia si gira per dare un'occhiata.
Sofia:" È Raquel... Finalmente! Stavo cominciando a preoccuparmi.."
Sofia fa un fischio a Raquel, che si precipita verso di noi. Con i suoi poco più di vent'anni, lo sguardo ardente è un sorriso sottile, Raquel fa una certa impressione.
I tatuaggi che le coprono più di metà della facciata sono leggermente minacciosi, ma non presto loro troppa attenzione. Funziona così nelle bande..
Eppure c'è qualcosa di onesto in lei, qualcosa di sincero, che trasmette un senso di dolcezza e gentilezza.
Raquel si sdraia accanto a noi e la salutiamo.
A) le sorridi.*
B) mantieni le distanze
Sorrido sinceramente a Raquel. Dopotutto, è la prima volta che ci vediamo e voglio mostrarle che sono un'amica.
Raquel:" Dove sono i croissant di Chez Vergine? Pensavo che prima avremmo fatto colazione."
Sofia e io sorridiamo. Raquel tira fuori un piccolo thermos di caffè e ce ne versa una tazzina ciascuna.
Stiamo sorseggiando il nostro caffè quando vediamo apparire Antonio dall'altra parte del fiume, sul lato messicano.
Raquel gli fa un cenno, quindi si abbassa.
Sofia:" Non c'è Juan con te?"
Raquel:" No come puoi vedere! Coraggio, é ora di andare, ragazze. Siete pronte? Sara, non hai troppa paura, vero?"
Sara:" No al contrario, non vedo l'ora di dar loro una mano."
Camminiamo silenziosamente tra gli alberi secchi e le rocce disseminate lungo il sentiero verso il fiume.
Sento la tensione aumentare ad ogni passo. Non è paura, ma una specie di concentrazione estrema.
La tensione è dovuta alla consapevolezza del pericolo che stiamo correndo, e mi costringe a stare allerta, a stare in guardia ( e sono anche innamorata!)
A) ti sbrighi
B) Stai attenta.*
avanzo mezza accovacciata, per evitare i rami e cercare di non essere vista.
Emergiamo dalla vegetazione e finalmente raggiungiamo il letto del fiume. Proprio nel mezzo vediamo Antonio, nell'acqua fino al collo.
Sta guidando in acqua una dozzina di rifugiati, nonostante la forte corrente che li spinge.
Una dozzina di adulti, un'anziana è un bambino. Tutti originari delle honduras,
che fuggono da una violenza estrema, un paese in preda alla miseria...
una crisi economica che subiscono da anni, Al punto di lasciare la loro patria, lasciando tutto dietro di loro, per tentare di sopravvivere.
assistita da due adulti, l'anziana signora avanza con difficoltà. mentre un altro tenta di portare il bambino al di sopra dell'acqua.
Una volta fuori dalla vegetazione, io, Sofia e Raquel corriamo verso la riva per aiutare i primi rifugiati a uscire dall'acqua.
Sono senza fiato, e i loro occhi disperati ci implorano mentre li aiutiamo.
Finalmente raggiungono la terraferma e lì si sdraiano, esausti.
Antonio resta indietro, per assicurarsi che anche gli ultimi rifugiati ci raggiungano sani e salvi.
Sono in acqua fino alla vita quando vedo che l'adulto che sta tenendo sollevato il bambino.. Inciampa!
In un attimo, scompare sott'acqua e lascia andare il bambino, che viene travolto dalla corrente.
Un uomo sta affogando. E un bambino viene trascinato via dalla corrente.. Il mio cuore si ferma.
A) Salvi il bambino*
B) Salve dall'adulto
Non c'è tempo per pensare. Seguo con lo sguardo il bambino e mi tuffo nell'acqua.
Non guardo dove sto andando, ma nuoto con tutte le mie forze verso il bambino. Lo vedo che viene rapidamente trascinato via, nonostante tutti i miei sforzi.
Nuoto più velocemente e allungo la mano verso do lui. Sento le mie dita sfiorargli la felpa mentre le sue grida di panico riempiono l'aria.
La mia vista si offusca per una frazione di secondo ed è come se vedessi jimmy.. Stringo i denti e nuoto verso di lui.
Ho giusto il tempo di riprendere fiato prima di finire anch'io sott'acqua. Ma riesco a prenderlo per la manica a tirarlo a me.
Mi giro immediatamente, pronta a tuffarmi per cercare l'uomo che è scomparso sott'acqua. Ma vedo Sofia e Antonio che lo stanno riportando a riva.
sofia:" Puoi occuparti tu di lui, sara? Sai come prendere i bambini."
sara:" Peccato che io non parli spagnolo."
Sofia mi lascia col bambino e va verso l'uomo che ha appena ripreso conoscenza. Non c'è un minuto da perdere.
Ogni secondo che passa aumenta il rischio che arrivi la Border patrol, la Guardia Nazionale o peggio..
Guardo il bambino. Non avrà più di 6 anni, con un visetto che farebbe innamorare qualsiasi bambina.
Grandi occhi marroni che immagino di solito brillino di gioia.
E fradicio dalla testa ai piedi e trema, nonostante il caldo del deserto. Probabilmente a causa della fatica e della fame..
Come tutti loro, hanno i volti stanchi, segnati. Le loro espressioni sono stravolte, i loro occhi tristi..
A) gli sorridi
B) lo abbracci.*
Mi inginocchio e lo stringo forte tra le braccia. Questo bambino ha bisogno del conforto che solo il tocco umano può dare. Be, almeno ha questo effetto su di me?
Sara:" Andrà tutto bene, piccolo. Io mi chiamo sara. Tu come ti chiami?"
Il ragazzino annuisce meccanicamente. I suoi sono gli occhi di qualcuno che ha visto troppa sofferenza. Gli occhi di un bambino che é già stremato..
Bambino:" Pedro..."
Sara:" Non dire altro, Pedro. Vieni con me, ti daremo dei vestiti asciutti è qualcosa da mangiare."
Porto Pedro al furgone di Raquel, dove ci sono già i nostri zaini pieni di provviste. Gli adulti stanno bevendo un po' d'acqua mentre riprendono fiato.
Sofia sta aiutando il rifugiato quasi annegato a riprendere conoscenza, ma sappiamo tutti che dobbiamo rimetterci in strade più velocemente possibile per allontanarci dal confine.
Trovo dei vestiti asciutti per Pedro, che se li infila in fretta. Altrettanto velocemente mangia la barretta di cereali che gli do.
A poco a poco smette di tremare.
Antonio:" Io prendo il furgone. Voi tre prendete l'auto di sara. Non c'è bisogno che ci facciamo restare tutti."
Raquel:" Non è questo il piano, Tonio! Hai già fatto troppi rischi!"
Antonio:" Un motivo in più a questo punto. Ormai i rischi sono il mio pane quotidiano."
" Sara, grazie per il tuo aiuto, davvero. È ammirevole. Vorrei che ci fossero più persone come te, te lo giuro.."
A) sei fiera di te stessa.
B) rimani modesta*
Non ho fatto molto. Ho solo dedicato poche ore del mio tempo, mentre lui, Raquel e Sofia lo fanno già da parecchio.
Sara:" Grazie, Antonio. La vostra è una nobile causa. Ogni volta che avrete bisogno di me, sarò lieta di aiutarvi."
I rifugiati dell'Onduras ci ringraziano a gesti mentre salgono sul furgone, uno per uno.
Antonio sta per mettersi al volante quando estrae una pistola dalla borsa. La faccia di Sofia si arrossa.
Sofia:" Eravamo d'accordo, niente pistole, Tonio! Abbiamo sempre fatto tutto senza armi! Siamo qui per aiutare le persone, non per ucciderle!
Antonio mostra Sofia che non è carica e la rimette in borsa.
Antonio:" Guarda, è tutta scena. Serve più che altro a spaventare e a far capire che facciamo sul serio."
sofia:" Sarà meglio, perché è l'ultima volta che voglio vederti con una di quelle, in questi nostri viaggi!"
Raquel:" Purtroppo, Tonio ha ragione, sai.. Con tutti quei tipi che pattugliano il confine armati fino ai denti, pensando di essere della Border patrol.."
" E che si fanno chiamare la Border Militia, puoi aspettarti di tutto. Quei folli vanno in giro armati di coltelli da caccia e mitragliatrici."
" Non scherzano. E sono sicura che non aspettano altro che una scusa per usarli. Quindi, non credo che portare una pistola scarica sia una protezione irragionevole."
A) Ha ragione.*
B) ha torto.
Certo, non è mai rassicurante vedere qualcuno con una pistola, anche se ha buone intenzioni come Antonio.
Ma Raquel ha ragione. Mi ero dimenticata dei gruppi di miliziani non autorizzati che pensano di servire il proprio paese..
Quando in realtà non fanno che appagare il proprio desiderio di portare delle armi e sentire una scarica di adrenalina che non potrebbero avere altrimenti nella loro noiose vite...
sofia:" Io resto della mia idea, perché altrimenti la spirale della violenza non si fermerà mai. Più armi, più uomini, più morti."
" E pura matematica. E noi non ci faremo ridurre a dalle statistiche sono stata chiara?"
Raquel e Antonio concordano. Sofia sa dar prova della sua autorità, quando lo ritiene necessario. L'ho provato anch'io sulla mia pelle!
Antonio alla fine si mette al volante e avvia il furgone. Noi ci dirigiamo rapidamente verso la Mustang per seguirlo a distanza e assicurarci che arrivino a destinazione sani e salvi.
Attraversiamo la vegetazione lungo il fiume e torniamo in auto il più velocemente possibile.
Ma prima di poter arrivare il motore, sentiamo il suono che tu ti temevamo..
Una raffica di colpi di arma da fuoco.. Sembra una mitragliatrice. Non Antonio.
sofia:" Colpi di avvertimento.. Potrebbe essere la Border Patrol, la Guardia Nazionale o la Border Militia..
Raquel:" Non possiamo restare qui. Dobbiamo andarcene?"
sofia:" Dobbiamo andare a vedere cosa sta succedendo! Non lascerò che Antonio venga catturato senza provare ad aiutarlo?"
Sofia sbatte la portiera della macchina si precipita verso il furgone mentre Raquel impreca in spagnolo.
A) la segui.*
B) le impedisci di andarsene.
sara:" Scusa, Raquel, ma non posso lasciare Sofia da sola in una situazione del genere."
Mi precipito dietro la mia amica, che é già scomparsa dalla mia vista.
Se le succede qualcosa di brutto, me ne pentirete per il resto della vita.. Non potrei mai perdonarmelo.
Ho fatto solo qualche passo quando sento un altro colpo, questa volta molto più vicino. E ancora non vedo Sofia..
Cerco di controllare il respiro il più possibile per evitare che il panico prenda il sopravvento.
Cerco di calmarmi pensando al dolce sorriso di Will.. l'immagine lentamente mi rilassa.
Ma non posso fare a meno di vagare con l'immaginazione fino a Jarod, così carismatico e integerrimo, il mio faro nella tempesta.
Devo stare tranquilla.. Sofia dovrebbe essere nelle vicinanze, sana e salva.. Ma non posso chiamarla...
Mormorò il suo nome più forte che posso. Ma niente, non un suono. Non so più dove sono. Non so dove sia il furgone..
A) prosegui
B) ascolti con attenzione.*
Tanto vale fermarsi ad ascoltare cosa succede intorno, invece di uscire allo scoperto senza sapere dove sto andando.
Sto ferma, tutto ciò che sento e il suono del vento.. Poi un sussurro " Sara.."
Mi volto e vedo sofia, accovacciata dietro un cespuglio, che mi fa cenno di avvicinarmi.
Raggiungo furtivamente Sofia e mi accovaccio accanto a lei dietro il cespuglio.
Guardo attraverso due rami nella stessa direzione di Sofia e resto scioccata dalla scena che si sta svolgendo davanti ai miei occhi..
Non è la Border Patrol o la Guardia nazionale. Non sono nemmeno i Boyle 13 o un cartello.. È la Border Militia, probabilmente la cosa peggiore che potesse capitare.
Una dozzina di omoni grossi, armati e barbuti, che fanno bella mostra dei loro equipaggiamenti militari di fronte a dei rifugiati disarmati... Antonio non ha tirato fuori la pistola.
Ed è un bene. I membri della Milizia non hanno esitato a sparare per farli fermare. Lo si capisce dai fori dei proiettili sul cofano del furgone.
Antonio e i rifugiati sono in ginocchio nella sabbia, per terra, compresi l'anziano e il bambino.
A)ti infuri.*
B) resti in silenzio
Sento un improvviso attacco di rabbia nel vedere queste persone, che hanno già sofferto così tanto, costrette in quella posizione umiliante..
Come una mitragliatrice puntata contro, senza sapere perché. Sento il bisogno di intervenire. E in fretta!
Sofia mi metto una mano sul braccio per fermarmi e mi lancia un'occhiata per farmi tacere.
Gli uomini non hanno ancora usato le loro armi o il loro equipaggiamento, ma è evidente dalle loro faccie che muoiono dalla voglia di farlo.
I rifugiati sono spaventati a morte, non capiscono cosa vogliono gli uomini della milizia ne perché siano tanto arrabbiati.
Un membro della milizia, più piccolo degli altri ma comunque robusto e come una folta barba rossa, avanza verso Antonio con andatura minacciosa. Gli si ferma a 1 cm dalla faccia.
Membro della milizia:" Sei tu il coyote? Digli che resterete qui con noi a farci compagnia fino all'arrivo della polizia."
Antonio esegue gli ordini senza battere ciglio, sapendo che provare a fare qualsiasi altra cosa sarebbe un suicidio. Questi uomini sono armati fino ai denti..
(Come possono essere disponibili per chiunque delle armi di livello militare come quelle? Uno di loro ha persino delle granate..)
(Pensano forse che i rifugiati che vogliono catturare siano dei troll o dei draghi, così pericolosi da aver bisogno delle granate per fermarli?!?)
Sofia:" Non abbiamo mai avuto un problema del genere.. Non ci sono mai capitati.. suppongo che ci sia una una prima volta per tutto.."
sara:" Pensi che siano davvero pericolosi? Voglio dire, sarebbero capace di passare dalle parole ai fatti? Di far loro del male?"
sofia:" Sono uomini che preferiscono passeggiare lungo il confine, fingendosi truppe speciali dell'esercito, invece che passare un po' di tempo con le proprie famiglie.."
"Penso che potrebbero essere capaci di qualsiasi cosa.. Nel bene o nel male, ma soprattutto nel male."
A) proponi di andarvene
B) proponi di intervenire.*
sara:" Dobbiamo provare a fare qualcosa! Possiamo creare un diversivo con la Mustang.. Oppure.. Oppure.. Non lo so.."
sofia:" So come ti senti, sara. Sono arrabbiato quanto te davanti a tutto questo.. Ma non c'è niente che possiamo fare per aiutarli."
In fondo so che hai ragione. Ma questa ingiustizia di cui sono testimone mi spezza il cuore. Vorrei così tanto poterli aiutare..
******
Ed ecco che la prima spedizione per Sara è andata male.
Cosa succederà?
Alla prox...
STAI LEGGENDO
Blue Swan Hospital
RomanceSei una specializzanda del primo anno di medicina riuscirai a coronare il tuo sogno e magari trovare anche l'amore?