Mike 1 part

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April:" Che stava soffrendo terribilmente... Che non aveva mai superato la morte di nostra madre e semplicemente non riusciva a parlarne, neanche con me..."
 
O no.. Chissà quanto deve essere stato orribile per April da sola, di fronte a una famiglia lacerata da tanto dolore e sofferenza...
 
Riesco a malapena a immaginare quello che deve aver passato April negli anni...
 
Le poggio la mano sulla spalla e l'abbraccio per un secondo, accarezzandole i capelli.
 
April:" Ho fatto tutto il possibile per aiutarlo a rimettersi in sesto e a ritrovare la voglia di vivere, ma ho sempre paura che ricada in quello stato."
 
sara:" Capisco... hai passato un vero inferno, April. Ma adesso ci penserò io e terrò d'occhio Mike. Non ti preoccupare per lui."
"Puoi contare su di me: se succede qualcosa ti avviserò. Va bene?"
 
April  si costringe a sorridere, nonostante le lacrime che si sforza di trattenere.
 
Cerco di metabolizzare la sua rivelazione, anche se non fa che aumentare la mia preoccupazione per Mike.
 
Nei box, scosto una tenda e sospiro profondamente mentre mi tolgo i guanti.
 
L'operazione che ho appena portato a termine ha richiesto una concentrazione estrema e ha prosciugato tutte le mie energie...
 
Ogni intervento comporta uno sforzo quasi sovrumano, ho bisogno di una pausa. Ora come ora vorrei soltanto... un buon caffè per rilassarmi.
 
Mentre mi dirigo verso la mensa, mi tornano in mente le suture che ho appena finito di fare all'occhio di un bambino di 7 anni.
 
Il poveretto è stato colpito all'occhio mentre giocava con una pistola a pallini. Una bella lezione per i suoi genitori: non bisogna mai perdere di vista i propri figli.
 
Specialmente se si divertono a giocare con le armi... anche se non sono reali...
 
Non capirò mai i genitori che permettono ai propri figli d maneggiare giocattoli pericolosi senza tenerli sotto controllo. Dovrei parlargli.
 
Ho l'impressione che non si rendono conto che i bambini rischiano di farsi del male finché non è troppo tardi.
 
Quando entro in mensa, vedo Mike seduto a uno dei tavoli accanto alla finestra.
 
È solo, soreeggia il tuo te verde, sovrappensiero. Chissà cosa gli passa per la testa...
 
sara:" Hai trovato una macchia sul vetro o interrompo le tue meditazioni filosofiche?"
 
Mike sussulta, si raddrizza e cambia espressione non appena mi vede prendere posto accanto a lui. Ora esibisce un sorriso di circostanza.
 
Mike:" Mi conosce Jung Hegel, Spinoza Lévi-strauss, non me li levo dalla testa. Ah, la filosofia ti prende proprio..."
 
sara:" Certo, in realtà scommetto che stavi solo ammirando la scollatura di tutte le donne che passano, eh?"
 
Mike non può fare a meno di lasciarti scappare una risata, sinceramente divertito. Ameno riesco ancora a farlo ridere, è già qualcosa!
 
sara:" Come va con tuo padre? Tutto bene tra voi due?"
 
Mike:" Tutto a posto. Ogni tanto ci mandiamo dei messaggi, per tenerci in contatto. Abbiamo anche deciso di andare a vedere una partita di basket insieme."
"Abbiamo i biglietti per andare a vedere i Lakers contro i Kings venerdì. Penso ci divertiremo."
 
Mi congratulo con Mike con un sorriso di approvazione, anche se devo ammettere che la mia mente è bloccata su qualcos'altro...
 
Mi piacerebbe molto chiedere a Mike il motivo per cui voleva lasciare il blue Swan un paio di mesi fa. Muoio dalla voglia di conoscere le sue ragioni...
 
Ma devo stare attenta a come affrontare un tema così spinoso. Non voglio che Mike sappia che April mi ha parlato alle sue spalle e che si arrabbi.
 
Meglio essere prudenti e scegliere con cura le parole. Rischio di rovinare tutto, se prendo la questione troppo di petto.
 
sara:" Ci credi che lavoriamo insieme al Blue Swan già da un anno? Il tempo vola, vero? Sembra ieri..."
 
Mike annuisce. La mia era una domanda retorica, non mi aspettavo una vera risposta, ma ora ho la possibilità di tirare in ballo l'argomento di cui voglia davvero parlare...
 
sara:" Hai mai pensato a cosa avresti fatto, se non avessi deciso di diventare un medico? Hai mai sognato di fare qualcos'altro?"
 
Mike scuote la testa senza esitazione.
 
Mike:" No, ho sempre voluto fare solo questo. Non ho mai avuto il minimo dubbio sul fatto di voler diventare un medico."
 
Sul suo volto cala un velo di tristezza. La sua espressione adombra di colpo, come se si fosse appena ricordato di qualcosa di doloroso.
 
Mike:" Dopo la ferita che mio padre ha inflitto ad April, si potrebbe anche dire che per me è una vocazione. Non avrei potuto fare altro."
 
Lo sguardo di Mike si sposta oltre la finestra mentre mi parla. Si porta la tazza di tè alle labbra e lo sorseggia in silenzio.
 
Penso che abbia una grande nobiltà d'animo. Ha una prospettiva lucida sul suo passato È cambiato tantissimo nell'ultimo anno.
 
E ammiro il fatto che abbia trovato la sua vocazione di medico dopo aver aiutato sua sorella. È stato molto valoroso da parte sua.
 
Visto l'atteggiamento chiuso e silenzioso assunto da Mike, presumo che non abbia intenzione di continuare la conversazione.
 
Dovrò insistere io, per farmi dire cosa gli passa per la testa...
 
sara:" Credo che avrei potuto fare molte altre cose, ma la medicina è sempre stata la mia vocazione."
 
sara:" Per un po' ho pensato di fare la veterinaria, la pasticceria, persino l'avvocato. Una grossa deviazione dai miei piani iniziali, vero?"
 
Mike:" L'avvocato? Era Chuck a spingerti in quella direzione?"
 
sara:" No, anzi. Odiava l'idea che avrei potuto competere con lui nel suo campo. Ed era questo che mi rendeva ancora più interessata alla legge."
 
Mike:" E cosa ti ha fatto decidere di studiare Medicina invece di provare qualcos'altro?"
 
sara:" A rischio di sembra un po' presuntuosa, credo di essere brava in questo lavoro."
"E mi ha aiutato a essere sicura di me, ma soprattutto quando le cose andavano male con Chuck e mi sentivo un inetta."
"Poteva provare a destabilizzarmi quanto voleva, ma almeno con la medicina non ce la faceva perché era il mio campo di competenza e sapevo di essere brava."
 
Mike:" Te lo confermo. Hai delle qualità che altri non hanno. Tu crei legami con le persone... sul lavoro e non solo."
 
Mike mi fa l'occhiolino. Lo guardo, dubbiosa.
 
sara:" Grazie del complimento... Ma non dirmi che adesso ricominci a fare il Don Giovanni."
 
Mike wi punta un dito contro e solleva un sopracciglio. Bene, fai pure, fai l'innocentino...
 
Mike:" Non so di cosa tu stia parlando. Volevo solo dire che ti vedrei bene anche come detective o come agente dell' FBI, per esempio."
 
Faccio una pistola col pollice ed l'indice e fingo di sparare al cuore di Mike.
 
Poi alzo la canna e faccio finta di soffiare il fumo dalla punta del dito.
 
sara:" Meglio così, altrimenti ti sparerei a vista senza preavviso.."
 
Mike mi guarda, con gli occhi spalancati, come se avessi appena detto qualcosa di orribile. Non era la reazione che mi aspettavo...
 
Curiosamente, il malinteso mi fa scoppiare a ridere...  e Mike si unisce a me.
 
A quanto pare, riusciamo a farci una bella risata anche quando non ci capiamo.
 
Mike:" Una cosa è certa: te la cavia a condurre indagini. Ma sei anche un buon medico. In fondo, sono due cose collegate."
" I sintomi sono come gli indizi di un indagine che portano a fare una diagnosi e a curare il paziente."
 
Mike ha perfettamente ragione! Ma la conversazione si è arenata sul tema della medicina e delle vocazioni....
 
A quanto pare, il mio piano per farlo parlare di sé e della sua decisione di lasciare il lavoro al Blue Swan non sta funzionando.
 
Forse dovrei solo andare dritto al punto, rischiando di far arrabbiare Mike...
 
Torno seria e provo un altro approccio, facendogli una domanda in tono confidenziale.
 
sara:" Detto tra me e te, hai mai avuto la tentazione di rinunciare a tutto! Di abbandonare il tuo lavoro al Blue Swan e andartene via, all'avventura?"
 
Mike:" No, mai. Ma so dove vuoi andare a parare.... Ti avrebbe fatto comodo per ottenere il posto del secondo anno se io avesse rinunciato, eh?"
 
sara:" Sì, è vero, mi avrebbe fatto comodo. E, sempre che resti tra noi  è quasi successo, no?"
 
Mike si acciglia di fronte alla mia insistenza come se avessi toccato un nervo scoperto.
 
Mike:" Perché dici così? Sappiamo entrambi che avrri avuto più possibilità di ottenere quel posto. Perché avrei dovuto lasciare?"
 
sara:" Va bene, non ti scaldare. So che quando eravamo in competizione per il posto, un certo punto avevi deciso di rinunciare."
 
Mike:" Non è vero.. Perché avrei dovuto fare una cosa del genere? E poi chi te l'ha detto? Come l'avresti scoperto?."
 
sara:" Nessuno l'ho capito da sola. Era chiaro come il sole, ce l'avevi scritto in faccia."
 
Mike:" Allora perché non me l'hai chiesto sul momento, invece di parlarne adesso?"
 
Accidenti... Ha ragione. La mia storia non regge... Ma non posso tradire la fiducia di April, quindi continuo a cercare di convincerlo.
 
sara:" Avevo la sensazione che non fossi pronto a parlarne e, a giudicare dalla tua reazione, penso che sia ancora così."
 
Mike mi lancia uno sguardo dubbioso. Sembra ancora scettico e io comincio a sentirmi in colpa per avergli mentito.
 
Mike:" Non so da dove hai preso questa informazione, ma faresti meglio a verificare le tue fonti la prossima volta."
 
Non ho scelta. Se voglio avere una risposta da parte di Mike devo dirgli la verità.
 
sara:" Sarei sorpresa se la fonte delle mie informazioni forse un errore, Mike. Posso assicurarti che è affidabile e fidata."
 
Mike comincia a irritarsi, come se avesse già capito di chi sto parlando. Ed è logico, dato che probabilmente non l'ha detto nessun altro....
 
sara:" Mike, smettila di fingere, so che è vero. April mi ha detto tutto."
 
Mike si infuria e sbatte il pugno sul tavolo con violenza, quasi rovesciando la mia tazza di caffè.
 
Si maledice per aver parlato con April. Mi dispiace di aver provocato questa reazione lui.
 
sara:" Non è colpa sua, Mike, o tua. Sono io che ho insistito perché mi parlasse."
"Se April ha ceduto e mi ha detto che voi rilasciare il blue Swan, l'ha fatto solo perché è preoccupata per te."
 
Mike:" Io sto benissimo grazie. Ma preferirei che ti facessi gli affari tuoi e la smettessi di giocare a fare la detective con me."
 
sara:" Non cambiare discorso... Non serve a niente, Mike. April non si sarebbe mai inventato una cosa del genere."
 
sara:" Io a lei credo... Non posso dire lo stesso per te, visto che non mi hai detto tutto. Quindi? Stavi pensando di lasciare il Blue Swan sì o no?"
 
Mike:" Ok, è vero, ho pensato di lasciare il lavoro. E a dire la verità, lo penso ancora! Va bene? Contenta ora?!?"
 
sara:" No... Perché dovrei essere contenta? Avrei preferito sapere che non hai mai pensato di mollare tutto, anche se avessi ottenuto il posto togliendolo a me."
 
Mike sta per cedere. C'è qualcosa  dietro il suo desiderio di lasciare il Blue Swan, che per lui è molto più importante della sua carriera...
 
Mike:" Che te ne frega, sara? Non devo dare spiegazioni a nessuno. Né a te né a chiunque altro, è chiaro?"
 
sara:" Hai ragione. Sei libero di vivere la tua vita a tuo piacimento. Ma non puoi biasimarmi se tengo a te e al tuo lavoro."
"E smettila di farmi sentire in colpa perché mi preoccupo per te... Dovresti accettare il fatto che ci sono delle persone a cui importa di te, Mike!"
"Perché non mi dici cosa sta succedendo davvero? Ti conosco  non sei il tipo da mollare. Voglio sapere qual è il vero problema."
 
Mike abbassa lo sguardo, come se fosse sopraffatto da un'emozione potente e irrefrenabile. Il tuo nervosismo si trasforma in agitazione. Improvvisamente sembra così vulnerabile...
 
Mike:" Che ne sai tu? Forse è così, forse sono il tipo che molla. Anzi, forse non mi conosce per niente..."
 
Mi avvicino lentamente per confortarlo e abbracciarlo.
 
Ma nonostante la mia premura, Mike indietreggi e mi tiene a distanza.
 
Mike:" Credimi, non vuoi sapere la verità, sara. È meglio così. Te lo assicuro..."
 
Dopo aver detto queste parole, Mike si alza e si allontana con un'espressione sconfitta. Dalla sua tazza di tè, lasciata a metà sul tavolo, continua a salire il vapore.
 
sara:" Resta con me, Mike, per favore... Mike... Merda, Mike!"
 
Mike alza una mano senza guardarmi, come per chiedermi di lasciarlo in pace.
 
Mentre lo guardo uscire, vedo di nuovo quell'espressione scura e malinconica sul suo volto, così pieno di emozioni...
 
E mi si spezza il cuore all'idea che siano state tutte le mie domande a raffreddarlo. È proprio l'opposto di ciò che volevo fare...
 
Mentre esce dalla mensa, mi domando se inseguirlo. Dovrei chiedergli una spiegazione?
 
Ma in questo momento, temo che finirebbe solo chiudersi ancora di più...Mike... Perché devi essere così complicato?
 
Mike è uscito di fretta e non ho visto dov'è andato... Controllo nello spogliatoio lo trovo lì, che svuota il suo armadietto con le lacrime agli occhi..
 
La sua ansia è palpabile.... strappa la targhetta di metallo col suo nome da dove si trova dall'inizio dell'anno.
 
È pazzesco! Che gli prende! Sta raccogliendo le sue cose per andarsene? Davvero? Così d'impulso, senza alcuna spiegazione?
 
sara:" Mike... Che stai facendo? Non mi piace questa storia... Perché hai tolto la tua targhetta?"
 
Mike:" Non ne avrò più bisogno, quindi tanto vale buttarla. Come tutto il resto..."
 
Prende la divisa, lo stetoscopio, il badge identificativo, praticamente tutto quello che c'era nel suo armadietto, lo arrotola in una palla e poi infila tutto nella borsa.
 
sara:" Cosa stai facendo? Non mi dire che hai intenzione di lasciare l'ospedale in questo momento? È pazzesco! Che ti prende, Mike?!?"
 
Mike:" L'ho deciso mesi fa. Non sono andato fino in fondo... Ma avrei dovuto farlo prima."
 
Quindi Mike strappa tutti i promemoria e i fogliettini attaccati al suo armadietto uno dopo l'altro.
 
Sfoga tutta la propria rabbia accartocciandoli  in mano prima di gettarli nel cestino.
 
Mike:" Mi sarei risparmiato un sacco di sofferenza... Di certo sarebbe stato meglio per tutti...."
 
Mike non riesce a stare fermo. All'improvviso si ritrova faccia a faccia con me, e i suoi occhi intensi incontrano i miei. Si ferma per un momento e cerca di trovare le parole giuste.
 
Mike:" sara... Devo andarmene... È così e basta..."
 
Mi dispiace che voglio andarsene così all'improvviso.... E senza sapere perché...
 
È il fatto che non me ne parli mi sconvolge ancor di più... Vorrei che si  confidasse con me, che si togliesse questo peso dal petto...
 
sara:" Smettila di fare il pazzo e di dire sciocchezze. Sai che io ci sono, per te. Puoi parlarmi, Mike..."
 
So che Mike mi sta ascoltando, anche se è voltato di spalle e sta ancora svuotando l'armadietto, buttando via tutto ciò che ritiene ormai inutile.
 
sara:" Mike.. Perché non mi parli più? Cosa è successo? Cosa ti ho fatto? Pensavo fossimo amici..."
 
Mike si blocca, con un'espressione stanca sul volto. Le mie parole hanno colpito nel segno, ma ancora si rifiuta di parlarmi...
 
Comincia a gettare le cose nella sua borsa ancor più velocemente. Noto quell'espressione malinconica che mi spezza il cuore.... Perché si comporta così?
 
Mike chiude la borsa sta per gettarla sulla spalla, ma la mia esasperazione raggiunge il limite e sbotto.
 
Afferrò saldamente la borsa per la cinghia e obbligo Mike a girarsi.
 
A quel punto, mi rendo conto che nonostante la rabbia e la determinazione, Mike sta cercando di nascondere delle lacrime... con una forza di volontà notevole.
 
Come se stesse cercando di rimanere padrone di sé e delle proprie emozioni, a tutti i costi. Come per impedirsi di dirmi cosa prova...
 
Mike:" Non mi trovo più bene qui al pronto soccorso, o in questo ospedale, in generale."
"Probabilmente questa è l'ultima volta che ci vediamo e non voglio che ci lasciamo in cattivi rapporti, quindi lasciami andare, sara. Ti supplico..."
 
Tengo la sua borsa ancora più forte e Mike se ne accorge. Mi guarda come espressione triste, senza sapere cosa fare...
 
Mike:" sara, ti prego... Vuoi davvero che litighiamo e che me ne vada arrabbiato? Io no.. Lasciami andare..."
 
Con lo sguardo basso, lascio andare la borsa di Mike, ma inaspettatamente lui non si muove. Se ne sta lì a pensare a cosa dire...
 
Forse ho ancora una possibilità di tenerlo qui, per cui gioco la mia ultima carta.
 
sara:" Anche se tu non lo pensi, ti assicuro che sei nel posto giusto per te. E se anche tu non ci credi, io sì."
"Hai talento, sei intelligente, un gran lavoratore e probabilmente sei il miglior medico dell'intero ospedale, anche se sei ancora uno specializzando."
"Hai un solo difetto: il tuo caratteraccio e la tua indole lunatica... E non ti lascerò rovinare tutta la tua carriera solo per questo."
 
Nonostante i miei complimenti sinceri, Mike non mi fa nemmeno l'accenno di un sorriso. Sembra sopraffatto dai suoi pensieri negativi e incapaci di trovare una soluzione.
 
sara:" Non puoi smettere di esprimere i tuoi sentimenti ogni volta che qualcosa va storto. Non puoi permettere che le tue emozioni controllino la tua vita..."
 
Mike:" Sono consapevole di essere una persona con cui è difficile avere a che fare. Jarod e Will sono molto migliore di me, a quanto pare. Ma non preoccuparti, me ne sto andando."
 
Non sono sicura di capire il nesso con quello che sta cercando di dire... Perché li ha menzionati? Mike continua a parlare senza darmi il tempo di pensarci.
 
Mike:" Non sarò mai il grande medico che tutti si aspettano che diventi. Sono senza cuore, come tutti continuano a dirmi..."
"Eppure, se solo sapeste... Non ho alcun controllo sulla mia sensibilità, sui miei sentimenti o sul mio cuore. Anzi, non ho alcun controllo sul nulla..."
 
Mike nasconde la verità dietro il suo disagio. Non è sincero con me.
 
Gli parlo con il tono di voce più dolce e gentile che mi riesca, nella speranza che mi dica cosa lo turba così tanto.
 
sara:" Ti prego, fidati di me dimmi qual è il problema. Sai che sono una persona affidabile, quindi per favore fai uno sforzo, dimmi cosa ti preoccupa."
 
Mike mi si avvicina e mi guarda negli occhi con un'intensità sconcertante.
 
Vedo quelloscurità che sembra fluttuare nei suoi occhi....
 
All'improvviso sento il desiderio di prenderlo tra le braccia, di rassicurarlo e ricordargli della bella persona che è. Di dirgli che merita di essere felice.
 
Ma non faccio nulla e lascio a Mike la possibilità di esprimersi, se vuole.
 
Davanti a me Mike apre la bocca, pronto a dire qualcosa, ma nonostante lo sforzo non esce alcun suono.
 
Cambia idea all'ultimo minuto e chiude bruscamente la borsa. Se la butta sulla spalla, stringendo il pugno.
 
Mike:" Mi licenzio, sara. Lascio l'ospedale. E non tornerò. Lasciami in pace. Va bene?"
 
Sento quanto siano difficili e dolorose queste parole per Mike. È più sconvolto di quanto io osi immaginare...
 
Scuoto la testa e vedo Mike accigliarsi. Stringe la borsa ancor di più.
 
Mike:" Se ci tieni davvero a me e mi rispetti, allora dovresti rispettare la mia decisione sara. È chiedere troppo?"
 
È impossibile a contraddirlo. Abbasso lo sguardo, sconfitta, come a scusarmi per essere stata così invadente.
 
Per educazione, Mike mi fa un cenno di ringraziamento e si dirige velocemente verso la porta.
 
Ma dietro la sua determinazione, riesco a percepire quanto sia fragile in questo momento.
 
Poco prima di uscire dalla porta, Mike si farma un'ultima volta e mi lancia uno sguardo carico di sentimenti contraddittori...
 
Io sono lì che lo supplico con gli occhi di non andarsene, di restare con me, di darsi una possibilità...
 
Mike regge il mio sguardo e per un momento mi sembra di essere riuscita a convincerlo. Ma mi sbaglio...  Mike rivolge gli occhi altrove ed esce.
 
La porta dello spogliatoio si chiude e sento i passi di Mike allontanarsi.
 
Stavolta è vero. È finita davvero. No... Non può essere. Mike non può andare via così...
 
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Quindi è davvero finita.
 
Naturalmente non potrebbe finire così. Se no non sarebbe il suo finale.
 
Ma per ora sara non è riuscita a leggere  tra le righe. Vedremo come si evolverà la cosa.
 

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