Capitolo 21 (2 part)

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Furiosa Neema mi viene addosso e avvicina il viso al mio. Jarod capisce che la tensione sta salendo e viene verso di noi.
 
A) dai uno schiaffo a Neema
B) ti trattieni.*
 
Faccio del mio meglio per impedirmi di schiaffeggiare Neema e stringo il pugno...  che Jarod immediatamente afferra.
 
Poi mi tira verso di sé, chiudendo la porta della presa la dietro di noi per impedire al Neema di entrare.
 
Jarod:" Cosa c'è, sara? Cosa sta succedendo? Avevi intenzione di litigare?"
 
sara:" Cosa ti aspetti? Che ci sediamo a bere un tè assieme? Fin dall'inizio, hai fatto tutto il possibile per far sì che ci odiassimo."
 
Jarod:" Spero che tu stia scherzando! Al contrario, mi piacerebbe che fosse amiche. Che avete? Cos'hai tu..? Avete così tanto in comune..."
 
sara:" Tu sei l'unica cosa che abbiamo in comune, è questo il punto! Come fai a non capirlo?"
" Vorrei ricordarti che la Neema ha dichiarato il suo amore per te davanti a me, mentre stavamo ancora insieme. E tu non hai detto nulla."
 
Jarod:" Invece sì, gli ho detto che stavo con te e che avevamo una relazione. Ma questa è storia vecchia, dobbiamo davvero di riparlarne?"
 
sara:" Storia vecchia? Solo perché non stiamo più insieme, vuol dire che tutto tra di noi è stato già dimenticato, come se non fosse mai successo?"
 
Jarod:" Certo che no, non è quello che ho detto. Non volevo farti soffrire... E mi dispiace..."
 
(Risposta a tempo)
A) lo ascolti.*
B) non lo perdoni
 
Annuisco senza dire una parola, per fargli sapere che ascolterò ciò che ha da dire.. ma a malincuore.
 
Jarod:" Ascolta, sara, ho un polmone perforato che mi aspetta in sala operatoria e che ha bisogno della mia attenzione. C'è qualcos'altro di cui volevi parlare."
 
Guarda dritto negli occhi di Jarod e rifletto attentamente prima di parlare.
 
Sono nel mezzo del turno. Devo lavorare in modo rapido ed efficiente, a scapito delle mie abituali cortesie verso i pazienti.
 
Finisco di suturare il signor Cucchi, un nonno dalla barba folta che è caduto a testa in giù da una scala mobile in un centro commerciale.
 
Mentre Daphne spinge il letto del paziente fuori dalla sala operatoria, mi preparo mentalmente a confrontarmi con Jarod.
 
Ci siamo messi d'accordo di incontrarci non appena avessimo finito di lavorare.
 
Ripenso alla nostra conversazione e mi pento di essere stata così dura con lui.
 
Poi all'improvviso lo vedo, appoggiato al muro, che mi aspetta tranquillamente mentre mi tolgo i guanti.
 
Mi stupisce che sia riuscito a liberarsi così presto. Normalmente, sono io ad aspettare Jarod e non il contrario.
 
A) È un buon segno
B) è un brutto segno.*
 
Non sono sicura che sia un buon presaggio. Probabilmente ha qualcosa di urgente da dirmi e vuole farla finita presto...
 
Mi affretto a raggiungerlo per non lasciarlo in attesa. Se stamattina non ho molto tempo libero a disposizione io, non oso immaginare quanto debba essere pieno il suo programma.
 
sara:" Andiamo a sederci nell'ufficio del Pronto Soccorso? Sarà più tranquillo per parlare."
 
Questo invito è anche il mio modo di fargli capire che mi piacerebbe evitare di discutere di questo argomento in pubblico.
 
Ma noto che Jarod si acciglia, chiaramente diffidente rispetto alla mie intenzione. Non mi aspettavo che  reagisse così.
 
Jarod:" Se si tratta della nostra rottura, preferirei che tu me ne parlassi qui e ora, se non ti dispiace."
 
sara:" Che altro c'è da dire sulla nostra rottura? Mi hai fatto capire chiaramente qualunque cosa io dica o faccia non farà alcuna differenza."
"Ha già  preso la tua decisione e quello che penso io non conta, a quanto pare... È stata una scelta morale, non una scelta emotiva."
 
Jarod:" Mi dispiace che tu la metta così, ma l'argomento è chiuso per ora, il che è forse un bene. Abbiamo entrambi un sacco di cose cui pensare."
 
sara:" Non potrei essere più d'accordo. E tra tutte quelle cose ce n'è una di cui vorrei parlarti."
 
Guardo verso la porta dell'ufficio del pronto soccorso per mettere ben in chiaro che non voglia discuterne in corridoio.
 
sara:" Diciamo solo che è una questione piuttosto delicata. Per cui, se non ti dispiace..."
 
A)  lo prendi per mano e lo gudi dentro
B) gli fai cenno di andare avanti*
 
Jarod sembra ancora titubante. Mi costringo a sorridergli e ad allungare il braccio per invitarlo a entrare, come un portiere d'albergo, Jarod sorride prima di muoversi.
 
Jarod:" Non posso dire di essere sorpreso. A quanto pare, ottieni sempre quello che vuoi, Sara."
 
Jarod prende una sedia e si siede, fissandomi con attenzione. Sembra impaziente di sapere che cosa ho da dire.
 
sara:" Ti voglio parlare perché mi sono imbattuta in alcune diciamo... informazioni piuttosto inquietante, e mi piacerebbe che mi aiutassi a capirle."
 
Jarod:" Sì, certo. Di che si tratta? Ha a che fare con il blue Swan. O é una questione medica?"
 
sara:" Non proprio, no... Ha a che fare con un'operazione militare in Iraq. O meglio una questione militare. A quanto pare una faccenda sordida."
 
Vedo Jarod raddrizzarsi sulla sedia e guardarmi incuriosito.
 
sara:" Sai qualcosa di una missione guidata da una unità Militare Americana nella città di kirkuk, di qualche anno fa?"
 
L'espressione di Jarod si indurisce all'istante, come se l'avessi colpito. Che sia davvero lui il medico menzionato in quel rapporto?
 
A) le chiedi come sta
B) continui l'interrogatorio.*
 
Preferisco continuare con le domande e incalzarlo, altrimenti potrei indurlo a chiudersi a riccio...
 
Jarod:" A dirla tutta, sono piuttosto sorpreso di sentirti parlare di quella città. Ma sai, sono successe un sacco di cose in Iraq... e anche a kirkuk..."
 
sara:" Certo, lo so... Ma hai mai sentito parlare di atti di tortura che sono stati commessi da un'unità dei soldati americani laggiù?"
 
Jarod non dice nulla, come se stesse aspettando che riveli tutto ciò che so, prima di esprimersi sull'argomento.
 
Il suo sguardo cristallino mi attraversa, è come se stesse cercando di leggermi nel pensiero...È snervante, ma non lo lascio che mi turbi e proseguo.
 
sara:" Hanno scoperto che una delle vittime di quell'unità militare era un'adolescente. Il medico dell'unità aveva il compito di tenerlo in vita il più a lungo possibile, in modo da poter prolungare la tortura."
"È.. la ragione per cui ti sto dicendo tutto questo è che... stando al fascicolo che ho provato le iniziali del dottore dell'unità erano J.H."
 
Dopo aver faticato a dire quest'ultimo pezzo, per paura della reazione di Jarod, lascio volutamente che scenda il silenzio sulla nostra conversazione.
 
Un silenzio che Jarod non sembra intenzionato a rompere. È visibilmente perso nelle sue riflessioni...
 
All'improvviso, lo vedo serrare i pugni e guardare il pavimento. Per un momento, tutto va in tilt nella mia testa. È un'ulteriore prova della sua colpevolezza?
 
Jarod continua a non dire nulla mentre comincia a perdere la pazienza. Ho bisogno di sapere se hanno commesso quelle atrocità o meno. Ho bisogno di sapere...
 
sara:" J.H. devi ammettere che con quella iniziale, è stato ovvio che mi chiedessi se.."
 
Jarod:" Sì.. ero io quel medico, quel barbaro.. È questa la risposta che volevi? È questo che volevi sapere? Sei felice adesso?"
 
A)Reagisci
B)Cerchi di calmarlo.*
 
sara:" Perché mi parli con quel tono? Non ho motivo di essere felice. Non volevo turbarti con questa storia, ma avevo bisogno di saperlo..."
 
Jarod si alza senza dire una parola e si dirige verso la porta. Sono arrabbiata con me stessa per essere stata così diretta con lui.
 
Jarod preferisce che le persone siano dirette, ma forse avrei dovuto comportarmi diversamente ed essere un po' più sottile...
 
Jarod:" Perché, sara? Cosa stai cercando di fare? Ti vendichi per la nostra rottura? Stai cercando di trascinarmi giù, facendomi ripensare  ai peggiori anni della mia vita?"
 
sara:" Se davvero avessi voluto trascinarti giù, non te l'avrei chiesto qui, dove ero sicura che nessuno ci avrebbe sentito."
 
Jarod:" Dov'è hai preso tutta quella roba? Cos'è questo fascicolo? Dove l'hai trovato? Non dirmi che  hai cercato negli archivi militari...."
 
sara:" No.. Ma che differenza fa? Non importa  come l'ho scoperto, non è questo il punto. Parlano di te in quel fascicolo..."
 
Jarod mi lancia uno sguardo cupo, quasi provocatorio. Fa un respiro profondo  per calmarsi prima di uscire, quindi mi lascia sola nella stanza.
 
A) Jarod si comporta come un codardo.*
B) Jarod aveva fatto bene
 
Non l'avrei mai immaginato... Jarod si sta comportando come un codardo, non ha il coraggio di affrontarmi e se ne va così, senza alcuna spiegazione. Che delusione.
 
E per quanto riguarda la denuncia della sua unità sto davvero iniziando a chiedermi se l'abbia fatto per proteggersi o solo per paura delle ripercussioni.
 
Comunque, tutto questo non fa che confermare ciò che ho sempre pensato: Jarod ha un passato osccuro, talmente inquietante da volerlo tener ben nascosto...
 
Peggio ancora, mi chiedo se la vocazione medica e il progetto di costruire un ospedale in Tanzania non siano direttamente collegati al suo passato...
 
Ha reso aiutare i più deboli la missione della sua vita, nel tentativo di compensare i crimini che ha commesso in passato nell'esercito?
 
Lo capisco perfettamente e gliene rendo merito, ma mi chiedo se sia davvero possibile redimirsi da qualsiasi cosa, anche dalle peggiori atrocità...
 
Mentre esco dall'ufficio, ho la sensazione che qualcosa si sia definitivamente spezzata tra me e Jarod...
 
Spero davvero di sbagliarmi.. Ma  all'improvviso mi sento completamente abbattuta.
 
Proprio in quel momento, vedo Neema all'altro capo del corridoio. Corre dietro a Jarod e lo afferra  per un braccio per fermarlo.
 
Neema:" Jarod, stai bene? Sembri molto teso... È per sara? Cavolo...Cos'è successo?"
 
Non voglio essere volgare, ma che stronza! Non perde occasione sms mettersi in mezzo...
 
Li guardo andare via insieme. Preferisco non raggiungerli. Non ha senso.
 
Jarod avrà bisogno di tempo per assimilare la nostra conversazione e riprendersi.
 
Per quanto riguarda Neema,  non ho alcun desiderio di vederla, parlarle. Almeno per ora.. Potrei fare qualcosa di cui non mi pentirei.
 
Mi dirigo verso l'ascensore. Sono in ritardo. È ora di andare a vedere i pazienti e fare le visite di controllo.
 
Ma proprio mentre le porte dell'ascensore si stanno chiudendo qualcuno mi chiama per tenerla aperta.
 
A) tieni aperte le porte
B) fai chiudere le porte.*
 
Premo il pulsante per chiudere le porte. So che non è molto educato ma non sono in vena di dividere l'ascensore...
 
L'ascensore del Blue Swan sono veloci, chiunque fosse può prendere il prossimo. A quest'ora del giorno non ci vorrà molto.
 
Ma una mano blocca le porte all'ultimo minuto e  queste si riaprono.
 
All'improvviso vedo Neema che scivola nell'ascensore accanto a me armata di uno sguardo di disprezzo.
 
Neema:" Perfetto, ancora tu. Non riesco a evitarti, oggi.."
 
La vedo che scrolla le spalle e si volta, fingendo di ignorarmi.
 
In quel momento mi trattengo dal saltarle addosso, tirarle i capelli e dirle chiaro e tondo cosa penso di lei...
 
Vederla accanto a me, a fare la finta innocente che mi guarda dall'alto in basso, mi manda la pressione alle stelle... Ma sono determinata a mantenere la calma!
 
Neema tira fuori il telefono e la vedo  comporre un numero prima di portarselo all'orecchio. Mi sembra che questo giro in ascensore stia durando un'eternità...
 
Neema:" Si, sono di nuovo io. Non ho finito di dirti del mio ultimo viaggio in Tanzania. Ti ho detto che è stato meraviglioso?
 
Certo, avrei dovuto sapere che Neema avrebbe fatto di tutto per farmi innervosire. Questo è il suo modo di farmi ingelosire.
 
Non cadrò nelle sue stupide trappole. Dai, puoi farcela, Sara.
 
Neema:" Jarod ha fatto l'amore con me come mai prima d'ora. Ti risparmierò i dettagli, diciamo solo che è andato avanti per ore."
 
A) sta mentendo.*
B)  forse Neema sta dicendo la verità
 
Neema ha intavolato intenzionalmente questa conversazione davanti a me per farmi arrabbiare, ne sono sicura. Ma la cosa peggiore è che sta quasi iniziando a farmi dubitare di Jarod.
 
Credo che sia un peccato che reagisca così. Sono sicura che in altre circostanze avremmo davvero potuto essere amiche.
 
Neema:" Ha anche detto che è stata un po' come la sua prima volta, come se tutte le donne che sono venute prima di me non fossero mai esistite."
 
Anche se cerco di prendere tutto con le pinze, comincio a sentirmi sempre meno sicura di me stessa. Sono consumata da una sensazione di tristezza e rabbia.
 
Neema sta vicendo a farmi innervosire così tanto, e l'idea mi manda in bestia...
 
Neema:" Avresti dovuto vedere quanto è stato selvaggio a letto, era come un animale posseduto. Come se volesse possedermi completamente e mangiarmi viva."
 
Chiudo gli occhi e mi mordo le labbra. Tra poco crollo e la faccio fuori...
(Concentrati sul respiro, sara!)
 
All'improvviso risuano un forte "Ding" e le porte dell'ascensore si aprono. Mi riscuoto di colpo.
 
Neema si allontana davanti a me, guardandomi con la coda dell'occhio da sopra la spalla.
 
Neema:"Grazie a me, non dovrai più  origliare dietro le porte per scoprire cosa sta succedendo tra me e Jarod. Dovresti essermi grata."
"Ma... non mi aspetto tanto da te...E comunque, non me ne frega un accidente..."
 
Rimette il cellulare in borsa e si allontana ridacchiando, mentre io mi congratulo con me stessa per non essermi abbassata al suo livello. Ma c'è mancato poco.
 
Quando riprendo a lavorare, mi sento ancora turbata dall'incontro con Neema in ascensore.
 
Per quanto mi sforzi di cercare di guardare le cose da suo punto di vista, non posso accettare il fatto che le stia provando tutte per buttarmi fuori dalla vita di Jarod.
 
A)  decidi di andare avanti.*
B)  analizzi ciò che ha detto
 
Non ha senso pensare troppo ciò che stava dicendo Neema. Anche se le sue provocazioni mi hanno ferita, devo andare avanti.
 
Qualunque sia la verità, Neema è una vera stronza, a essersi messa a raccontare quelle cose davanti a me.
 
Avevo deciso di cercare di diventare sua amica, ma se é alla guerra che vuole, la guerra avrà.
 
Mentre penso alla cose che potrei dirle, i miei pensieri vengono improvvisamente interrotti dalla comparsa di Richard e Chuck in corridoio.
 
Oh no, loro no. Non di nuovo. E non ora. Mi sembra che oggi vengono tutti a prendersela con me.
 
Svolto nel primo corridoio che mi capita facendo finta di non averli visti.
 
Richard:" Dottoressa Sara Brown, dove scappa? Vorrei parlarle un momento. Ora."
 
A giudicare dal tono di Richard, non è una proposta, è un ordine. Non ho molta scelta quindi annuisco.
 
Richard:" Perfetto. Venga con noi nell'ufficio della dottoressa Dinh. Saremo più tranquilli, per il bene di tutti interessati."
 
Durante il tragitto, noto che Chuck gongola visibilmente. Gli piace dominarmi con quel suo sguardo superiore e quel suo sorriso predatorio.
 
Incastrata tra queste due gorilla, mi sento abbastanza nervosa. Penso rapidamente a quale sia il modo migliore di rapportarmi a loro. Che cosa avranno in serbo per me?
 
A) dai loro corda
B) non ti fai calpestare.*
 
Se pensano che me ne starò buona, ad accettare tutto quello che mi diranno si sbagliano di grosso.
 
So benissimo di essere in netto svantaggio in questa situazione. È una battaglia alla Davide contro Golia...
 
Ma non ho intenzione di lasciarmi calpestare. Dovrò giocare le mie carte con attenzione.
 
Devo dimostrare che non ho intenzione di arrendermi o di farmi trattare come un zerbino.
 
Dopo un paio di minuti, non ce la faccio più. Esplode di rabbia e scatto in piedi rovesciando la  sedia su cui ero seduta.
 
sara:" All'inizio di novembre?!? Che diavolo significa? Avete intenzione di chiudere l'intero reparto?"
"E bel giro di pochi mesi, perché non  chiudere proprio tutto l'ospedale, già che ci siete?"
 
Malgrado tutte le mie migliori intenzioni per non perdere la pazienza, chiaramente non sono riuscita a mantenere la calma molto a lungo...
 
Ma la loro notizia é così scioccante che non posso starmene seduta senza dire nulla.
 
Seduto di fronte a me, Richard fa un gran sorriso soddisfatto, mentre incrocia le mani sulla pancia. Chuck sembra felice di vedermi perdere la calma.
 
Richard:" Non creda che lo faccia con piacere. È a malincuore che prendo questa decisione."
 
Oh, ma dai! Adesso dirà che è colpa nostra! Richard ha capito come farmi saltare i nervi.
 
Richard:" Mi creda, il signor Stanford e io abbiamo vagliato con molta attenzione tutte le possibili opzioni."
"E purtroppo chiudere il pronto soccorso sembra essere l'unica via d'uscita se vogliamo tenere a galla l'ospedale."
 
Guardo con aria di rimprovero Chuck, per fargli capire che so esattamente a che gioco sta giocando e che so che c'è lui dietro a questa decisione...
 
A) Chuck vuole rovinarti la vita.*
B) Chuck cerca di controllarti
 
Chuck cerca di distruggere tutto ciò che mi sta a cuore, spazzando via sistematicamente tutti i miei sogni e progetti.
 
Chuck:" Non mi guardi così, dottoressa Brown. Non me le sto inventando, le cifre parlano da sole.
Non abbiamo scelta..."
"Confido che sappia che, se avessimo trovato un modo per tenere aperto il Pronto Soccorso, l'avremmo fatto."
"Di sicuro non vorrà che chiuda l'intero ospedale vero? Sarebbe un disastro.."
"E per cosa? Per salvare il reparto più in perdita di tutto l'ospedale? Pensa davvero che il gioco valga la candela?"
 
Stringo i pugni e mi concentro sul respiro per non rispondere. Ma Chuck sa bene come farmi innervosire...
 
sara:" Certo, non voglio che il Blue Swan chiuda. Ma mi avevate lasciato intendere che il taglio dei posti del secondo anno sarebbe stato sufficiente."
 
Chuck e Richard si scambiano uno sguardo e, dopo una breve pausa, sorridono entrambi in un modo che non fa ben sperare...
 
Richard:" Tagliare dei posti di lavoro ci aiuterà a riequilibrare finalmente i conti, ma è ben lungi dall'essere sufficiente a salvare l'intero ospedale. Suvvia siamo realisti."
 
sara:" Non si preoccupi, sono estremamente realista... Ma perché mi state dicendo tutto questo?"
 
Chuck:" Beh, dato che il suo posto verrà tagliato, abbiamo voluto metterla al corrente dei dettagli della situazione in cui si troverà."
 
Oh sì.... Naturalmente....  O meglio, voleva vedere la mia faccia quando mi avrebbe dato la notizia....
 
Non voglio perdere altro tempo con loro. Non voglio passare tutta la giornata a sentire le loro brutte notizie...
 
A) chiedi se c'è qualcos'altro di cui vorrebbero parlare*
B) te ne vai
 
sara:" Ora posso tornare al lavoro, o avete altre buone notizie da darmi?"
 
Richard:" È tutto, almeno per oggi. Le assicuro che ci sarebbe piaciuto trovare un'altra soluzione ma non ce ne sono."
 
Quando esco sento le lacrime che mi salgono gli occhi, ma mi rifiuto categoricamente di permettere che Chuck mi veda in questo stato. Ne trarrebbe troppo piacere...
 
Cerco di rassicurarmi dicendomi che nulla di tutto questo è colpa mia. Che non è una decisione legata al desiderio di vendetta di Chuck o di Richard.
 
Chuck non avrebbe problemi a chiudere un intero ospedale, per cercare di farmi del male il più possibile...
 
Ma sicuramente Richard non chiuderebbe un intero reparto solo per vendicarsi di me e Mike... Non sarebbe solo crudele ma, anche incredibilmente stupido.
 
Mi imbatto improvvisamente in Jarod che cammina lungo il corridoio e alza lo sguardo dalle sue carte quando mi vede. Mi guarda e poi fa un'espressione dispiaciuta..
 
Proprio quello di cui avevo bisogno... Sono già abbastanza agitata e sto facendo del mio meglio per non soccombere al dolore rabbioso che sento... E devo avercelo scritto in fronte.
 
Jarod:" Sara, cosa è successo? Hai una faccia... È successo qualcosa di grave?"
 
Voglio urlargli che non c'è niente che vada bene e che una grossa fetta della responsabilità ce l'ha lui. Ma a cosa servirebbe?
 
Nonostante il mio desiderio che le cose tra di noi cambino, so che sarebbe inutile.... Quindi, mi sforzo di essere fredda e sorridere con gentilezza.
 
sara:" Ho appena parlato con Chuck e Richard. Mi hanno informata che stanno per chiudere il pronto soccorso."
 
Vedo Jarod  accigliarsi è chiudere rapidamente la cartella che tiene in mano, con sguardo preoccupato.
 
Jarod:" Che intendi dire, chiudere il pronto soccorso? Di cosa stai parlando? Tutto il reparto? Sei sicura? Ma perché?!?"
 
A) lo rassicuri
B)  rispondi seccamente*
 
sara:" Beh sì, certe cose non succedono solo in Tanzania.. Abbiamo anche noi la nostra fetta di tragedie. A quanto pare, la nostra è legata alle difficoltà finanziaria..."
 
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Bene, un bel capitolo succoso, no?
 
Jarod sembra veramente un codardo e se ne va con la coda tra le gambe.
 
Quella stronza sembra sempre sapere quando stare in mezzo i piedi. Mah
 
Io l'avrei tirata dai capelli. Ma poi scusate solo in America i cellulari funzionano in ascensore?
 
È lei ci crede pure?
 
Ed ecco poi la vendetta finale di Chuck e Richard. Riusciranno a far chiudere il pronto soccorso.
 
Ed ora Jarod cosa dirà?
Prima scappa e poi si dispiace per lei boh...
 
Nel prossimo aggiornamento ci sarà il punto di vista di Jarod.
 
A presto

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