Capitolo 1 (1 part)

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"Beh. Diciamo la migliore della California, ok?"

Non è mica stupido, questo simpatico bambino.

"Stavi andando in spiaggia con la tua classe?"

Creare un legame con i pazienti è metà del lavoro.

Mi piace sentirmi vicina a loro. È una cosa che avevo notato già a New York.

Anche se, a differenza di qui, la non mi era permesso fare molto. . .

Bambino  "Si. Non avevo mai visto loceano. . ."

(Poverino. Ricorderà per sempre la sua prima volta in spiaggia.)
 
*gli prendi la mano.

Non dovremmo farci coinvolgere emotivamente dai nostri pazienti, ma non posso farci niente.

Questo bambino merita tutta la mia attenzione.

" Tranquillo, correrai sulla sabbia in men che non si dica!"
"Su, sali sulla barella e diamo un'occhiata a quella ferita alla testa prima di fare le analisi."
"Come ti chiami?"

"È tu, come ti chiami?

*Gli rispondi.

"Mi chiamo Sara".

Il bambino annuisce e si tocca la fronte. Dove la ferita sanguina ancora.

"Non toccarti la bua, lascia che te la pulisca prima. Tu come ti chiami?"

???"Jimmy."

"Ok Jimmy adesso no muoverti. Ci penso io a te".

Cerco di apparire calma, ma dentro di me sono nel panico. Ho paura di non essere in grado di consolarlo come vorrei. . .

Questo bambino soffre, sanguina e ha bisogno di cure mediche. Quindi non posso deluderlo.

Vado verso il vassoio per le suture e chiedo a Jimmy di sdraiarsi sul lettino.

Gli applico un po'di crema anestetizzante sulla fronte e inizio a pulire accuratamente la ferita.

"Come ti senti Jimmy? Hai fame?"

Il bambino scuote la testa e fa una smorfia.

"Ti viene da vomitare?"

Jimmy non risponde. Non è un buon segno. .
Devo sbrigarmi a piacergli la ferita, così che possa essere trasferito in radiologia.

Prendo il forcipe e un portaghi, quando mi rendo conto che mi tremano le mani.

Il mio nervosismo è palpabile. Comincio anche a temere di non essere in grado di suturare la ferita di questo povero bambino.

E ho fatto tante di quelle suture a scuola di medicina.

Cerco di concentrarmi. Faccio un respiro profondo.

(Coraggio, devo smetterla! Jimmy ha bisogno di me!)

Mi rendo conto che mi sta fissando preoccupato, mentre gioca con la cerniera della giacca verde
 
*rassicuralo con fermezza
 
Cerco gli occhi di Jimmy per attirare la sua attenzione.

"Non hai nulla di cui preoccuparti, Jimmy, non ti farò male. Sei un bambino coraggioso, no?"
 
Il bambino fa un respiro profondo e annuisce.

Sto per riprendere da dove avevo interrotto quando una coppia sulla trentina, entrambi con una espressione preoccupata, si avvicina a noi. Sono i genitori di Jimmy.

Spiego loro che ha subito un trauma cranico durante l'incidente ma che ce ne stiamo occupando.

"Sì riprenderà, non ce nulla di cui preoccuparsi."
 
* non avrei dovuto dirlo.
 
Alla scuola di medicina ci insegnano a scegliere le parole con molta attenzione. C'e sempre qualcosa di cui preoccuparsi e noi non siamo indovini.

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