Incontri

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Sono seduto da più di mezz'ora, ma pare che ci sia un ritardo, perché ancora non partiamo. Sono dieci minuti che aspetto con ansia l'orario di partenza.
Non vedo l'ora di arrivare a casa.
Non mi preoccupo certo del viaggio, sono anni che viaggio in aereo, però non mi piace molto aspettare e poi non vedo l'ora di riabbracciare mia madre.

Sono le 10.30 e forse c'è una speranza per poter partire, visto che le hostess ci dicono di allacciare le sicure che a breve partiremo.
"Oh finalmente" esclamai.
Decido di chiudere gli occhi e di rilassarmi, quando a un tratto sento una donna parlare.

"Mi scusi, posso sedermi qui accanto a lei?"

Sentii una voce giovane e dolce. Aprii gli occhi e vidi una giovane donna, alta, magra, capelli lisci e castani, occhi color nocciola, quegli occhi che mi guardavano con una punta di dolcezza e paura...

"Prego, si accomodi pure" dissi.

"Mi scusi, ma ho dovuto cambiare posto, perché c'era un malintenzionato che mi fissava e mi sentivo a disagio. So che i posti sono riservati, ma ho chiesto gentilmente all'hostess se mi poteva cambiare posto e mi ha detto di venire qui in prima classe e così ho trovato questo posto libero, ma se le do fastidio cerco un altro posto".

"Non si preoccupi. Si sieda pure qui. Stia tranquilla che qui è al sicuro".

Che bella ragazza, pensai. Così giovane e educata allo stesso tempo.
La vidi sedersi e guardarsi intorno. Non mi sembrava molto tranquilla. Forse era la prima volta che viaggiava in aereo.
La vidi tremare tutta, aveva le mani sudate e non riusciva a mettersi la cintura di sicurezza, così le dissi che se voleva potevo aiutarla io.
Non si fece scrupoli e accettò il mio aiuto. Poi mi presentai, mi sembrava giusto e poi volevo allentare la sua ansia, così cominciai a parlarle per farla sentire meno in ansia.

"Sono Marco, piacere. Tu sei?"

"Serena, piacere mio".

Come pensavo...era agitata e tesa. Aveva le mani sudate e tremava tutta.

"È la prima volta che viaggi in aereo?" Dissi tutto d'un fiato.

"No, ho viaggiato altre volte, ma ero con la mia migliore amica. Qualche anno fa siamo andate in vacanza alle Hawaii e non feci caso al viaggio, perché ci mettemmo a ridere e a scherzare e il viaggio sembrò passare subito".

"Capisco. Stai tranquilla comunque. Se hai bisogno, ci sono io a non farti pensare al viaggio" dissi facendole un sorriso innocente.

"Grazie. Sei gentile. Oh scusa ti ho dato del tu. Scusa non volevo".

Arrossì e le sue guance diventarono violacee per l'emozione.

"Tranquilla, anche io ti ho dato del tu quindi siamo pari".

"Come mai sei stata qui a New York? Lavori o studi qui?" Dissi aspettando una sua risposta.

"No sono stata qui a trovare mia zia. Lei è una fotografa e mi ha invitato qui a trascorrere alcuni giorni, visto che non ci ero mai venuta. Così ho conosciuto anche suo marito oltre la città, anche se in realtà non l'ho visitata tutta".

"Capisco. E cosa fai nella vita, se posso?"

"Mi devo laureare in Scienze dell'Educazione e sto facendo tirocinio in un asilo nido a Santo Stefano di Camastra, in provincia di Messina".

"Sei siciliana anche tu?" Dissi. Quante coincidenze. È davvero una bella ragazza. Dolce, semplice, timida e emotiva. Ha i capelli legati a coda, un paio di leggings neri e un maglioncino colorato con sopra un giubbotto nero e un paio di stivaletti neri con una borsa nera e uno zainetto accanto.

Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora