Guai in vista?

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Marco

Era svenuta tra le mie braccia, dopo che le avevo raccontato dei sentimenti che provavo per Tiziana ai tempi del liceo.
In realtà glielo avevo già accennato in passato, ma ora ero intenzionato a dirle tutta la verità...a poco a poco, certo...non potevo permettermi che stesse male per colpa mia a causa di tutte quelle confessioni. Non me lo sarei mai perdonato se le fosse successo qualcosa. Già era debole e fragile di suo. Il suo cuore era molto affaticato e nelle condizioni di salute in cui si trovava, non poteva provare emozioni forti...

"Serena mi senti? Dai apri gli occhi".

Ero preoccupato per lei. La adagiai delicatamente sulla panchina e le presi il polso per sentirle il battito cardiaco. Probabilmente aveva avuto un calo di pressione causato da uno dei suoi attacchi di panico, visto che non riusciva a controllare le sue emozioni, ma poteva anche essere dovuto alla sua infezione.

"Maledizione". Pensai tra me e me. Non dovevo farla uscire dall'ospedale. Non dovevo rischiare di peggiorare la sua situazione. Bastava un piccolo errore, uno solo e tutto avrebbe peggiorato la sua salute cagionevole.

Feci un respiro profondo e tornai in me. Maledizione, ero un medico. Ero abituato anche agli imprevisti.
Un buon medico riesce a risolvere qualsiasi situazione. Non va mai nel panico, ma con Serena ogni volta era diverso...

"Serena, amore, mi senti? Ehi piccola...sono qui".

Le accarezzai i capelli, mentre continuavo a sentirle il cuore nel polso.
Ad un tratto si svegliò e pronunciò il mio nome...

"Ma...Marco".

"Ehi piccola come stai? Come ti senti? Ti fa male da qualche parte?".

"No sto bene. Mi gira un po' la testa".

"Vieni. Andiamo in macchina. Fa molto freddo e non vorrei che ti venisse di nuovo la febbre. Lo sai che nelle tue condizioni non puoi peggiorare la tua salute".

La presi in braccio e la misi in macchina.
Le diedi un po' d'acqua facendo sciogliere nel bicchiere una bustina di integratore di vitamine, in modo che potesse riprendersi un po'.

"Bevi piccola mia".

"Non lo voglio. È brutto".

"Ha il gusto di arancia. Bevi su...non fare storie".

"Ok...".

"Mi dispiace. Scusa se per colpa mia ti sei sentita male. Non avrei dovuto dirti nulla nelle tue condizioni. Forse è meglio tornare in ospedale. Devo accertarmi che tu stia bene e che non abbiamo peggiorato la tua situazione. Non me lo potrei mai perdonare se per colpa mia tu abbia una ricaduta".

"No non voglio andare in ospedale. Ti prego...passiamo questa serata insieme. Me l'avevi promesso. E poi...hai la tua valigetta con te. Puoi sempre visitarmi qui o in hotel se vuoi, ma ti prego non mi portare in ospedale. Voglio stare con te...voglio stare con te almeno questa ultima notte".

"Perché questa ultima notte? Vuoi lasciarmi dopo quello che ti ho detto?"

"No ma ho un brutto presentimento. Penso che tu voglia dirmi qualcosa di brutto e forse ha a che fare con la tua partenza, quindi voglio approfittare e stare con te. Non voglio rovinare tutto per colpa mia. Ti prego Marco portami in  hotel. Portami in qualunque posto, basta che stiamo insieme. Mi accontento di stare anche qui in macchina con te e non fare niente. Mi basta stare con te. Voglio stare con te. Voglio i tuoi baci, i tuoi abbracci. Voglio sentirmi al sicuro tra le tue braccia. Voglio le tue carezze...voglio stringerti tra le mie braccia come se non ci fosse un domani. Ti prego non dirmi di no. Approfittiamo di questi ultimi momenti insieme...".

"Piccola mia questi non saranno mai gli ultimi nostri momenti insieme. È vero...dovrò tornare a New York, ma ci sentiremo ogni giorno. Non ti lascerò mai sola. Piccola mia non potrei mai stare senza di te. Tu sei la mia vita. Te l'ho sempre detto...sei la donna della mia vita e voglio stare solo con te, quindi ora smettila di piangere e fammi un sorriso". Dissi sorridendo e accarezzando la sua guancia...

"Ok dottore. Dove andiamo?"

"Mi devi chiamare sempre così? Non vedi l'ora di giocare al dottore eh piccola monella".

"Mi piace chiamarti così. Comunque stai bene con il camice bianco dottore ahah".

"Menomale che odiavi i medici. Andiamo che l'hotel ci aspetta. Non vedo l'ora di fare un bel bagno nella vasca idromassaggio con te piccola mia".

"Sei un dottore monello".

"Perché? Che ho detto di male?"

"Niente. Secondo me vuoi vedermi nuda dottore".

"Ahah piccola mia ti ho già vista senza veli un sacco di volte".

"Si ma stasera sarà diverso".

"Perché?". Si avvicina pericolosamente a me e mi sussurra nell'orecchio una cosa...

"Beh sai dottore...stasera ho un intimo rosso elegante di pizzo".

"Beh la cosa si fa interessante, ma ti ricordo che so già cosa indossi sotto il vestito, visto che ti ho già vista in intimo prima che ti vestissi".

"Tu ti ricordi sempre tutto? Volevo provocarti, ma tu non mi rendi le cose facili dottore".

"Ahah dai ora andiamo. Mettiti la cintura di sicurezza e stai buona".

"Ok dottore". Mentre pronuncia la parola dottore mi guarda in modo sensuale e si lecca le labbra con la lingua...

Questa ragazza mi farà impazzire prima o poi...

Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora