È tutto finito?

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Marco

Avevo un mal di testa terribile. Forse avevo bevuto troppo, anche se so che quel mal di testa era dovuto ad altro.
Non facevo altro che pensare a Serena.
Forse sono stato uno stupido a non accettare di uscire con lei per un caffè. Forse era stata troppo impegnata per farsi sentire. Ma nemmeno un messaggio...
Sinceramente non so che pensare. Quelle poche volte che siamo stati insieme, mi sembrava di toccare il cielo con un dito...tutte quelle emozioni che ho provato con lei, non le ho provate con nessuna donna.
Però non voglio illudermi. Non mi ha cercato per niente. Poteva mandarmi almeno un messaggio. Perché si comportava così?

"Senti Marco, basta. Non fai altro che pensare a lei. Cavolo, se ti piace perché non hai accettato l'invito. Non puoi ridurti così per una donna. Mi sembra di rivedere il vecchio Marco da ragazzino. Cavolo, sei un uomo ora. Reagisci. Se ti piace esci con lei sennò niente. Esistono tante altre donne sicuramente belle e dolci come lei. Non fartene un dramma".

"Scusa, hai ragione. Mi sto facendo prendere troppo dalle emozioni. Sono uno stupido, non dovevo cascarci di nuovo".

"È libero questo posto?"
Mi voltai e vidi una donna bionda, poteva avere circa 40 anni, bionda, formosa e molto truccata.

"Si certo. Prego". Dissi con tono serio.

"Scusate se vi disturbo, ma ho visto che sembravate tristi e sono venuta qui a farvi un po' di compagnia. Io sono Wendy, piacere. Voi siete?"

"Marco e lui è Matteo, il mio migliore amico".

"Ciao bella. Hai un nome davvero bello. Ti va una birra?"
Disse il mio amico qui accanto e al solito fece il cascamorto anche con questa donna.

"No grazie. Io non bevo alcolici. Prendo una sprite. Grazie".

"È raro trovare persone che non bevono alcolici". Dissi guardandola attentamente.

Era una bella donna, ma troppo appariscente per i miei gusti.

"Si. Ti va se domani ci vediamo per un caffè o quello che vuoi tu, basta che non siano alcolici. Ahah"

Aveva una risata fastidiosa. Non ebbi il tempo di rispondere che Matteo parlò per me.

"Perché no...basta che vengo anche io. Sai il mio amico per ora non è molto di compagnia".

"Ok allora ci vediamo domani. Ti lascio il mio numero. Chiamami e ci mettiamo d'accordo".

Se ne andò per come era arrivata, ma non mi importava nulla di lei. Il mio cuore era legato a un'altra persona in questo momento...a lei...

Avevo deciso di accettare di prendere un caffè con Serena per parlare meglio e vedere come sarebbero andate le cose. Poi avrei deciso cosa fare.
Non avevo molto tempo, anche perché fra meno di due settimane sarei dovuto ritornare a New York.

Pagammo il conto e ci incamminammo verso casa. Passammo nuovamente verso la discoteca in cui eravamo stati, dove c'era Serena qualche ora fa.
Chissà che faceva, chissà se era ancora lì o era tornata a casa...

In lontananza sentimmo urlare. C'era un gran casino. C'era gente che usciva di qua e di là.
Cosa diavolo stava succedendo in quella discoteca?

Ad un tratto sentimmo un uomo chiamare aiuto e ci avvicinammo sempre più...

"Aiutoooo un medico, per favore. Chiamate un medico". Disse in preda al panico.

Mi avvicinai velocemente e gli chiesi cosa fosse successo, facendo segno a Matteo di seguirmi.

"Una ragazza si è sentita male. Non lo so cosa è successo. È a terra, è a terra, è a terra".

Corsi subito dentro per vedere cosa fosse successo.
C'era ancora molta gente e la musica era altissima.
Mi avvicinai sempre di più in mezzo alla folla, finché non vidi una ragazza piangere e disperarsi.
La guardai bene e la riconobbi. Era l'amica di Serena. Che era successo?
Appena mi vide corse verso di me. Deve avermi riconosciuto, perché mi chiamò per nome.

Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora