Arrivò il treno e decisi di salire subito, così mi sedetti e cercai di rilassarmi un po'.
Appena chiusi gli occhi pensai a Serena. Dove cavolo era finita. Possibile che era sparita all'improvviso.
L'avevo cercata ovunque, ma non trovandola mi arresi. Così presi un panino al volo e mi diressi alla stazione.
Sul treno c'era parecchia gente, ma fortunatamente vicino a me non c'era nessuno, anche se speravo in fondo di trovare lei.
Una ragazza semplice e dolce, timida e fragile allo stesso tempo. Serena, anche se era giovane rispetto a me aveva qualcosa di speciale. Non che mi sia innamorato di lei a prima vista. La vedevo come una sorella minore da accudire e tenerla al sicuro tra le mie braccia. Perché io sarei potuto essere suo fratello più grande o un amico, non di certo il suo fidanzato. Ahah dai non scherziamo. È una ragazzina tenera che ha bisogno di un ragazzo della sua età. Non si metterebbe di certo con un uomo più grande di lei né tantomeno io mi potrei mettere con una ragazzina giovane. Però è davvero bella e sembra che abbia sofferto molto nella vita. Forse un po' ci assomigliamo, perché anche io ho sofferto molto in passato e non sono nemmeno molto felice per dire la verità adesso, a parte il lavoro che mi rende felice, perché almeno sono contento di poter curare e aiutare le persone che stanno male. Posso considerarmi di certo un medico diverso dagli altri. Un tipo alla mano, empatico, che ascolta sempre i pazienti e li mette sempre davanti a tutto. Purtroppo però non sono tutti così. La maggior parte sono egoisti, presuntuosi e altezzosi.
Per fortuna sono diverso...
Mi immergo talmente nei miei pensieri che non mi accorgo nemmeno che siamo quasi arrivati. Siamo a Villafranca Tirrena, in provincia di Messina, vicino casa mia.
Non mi sono nemmeno mangiato il panino che avevo comprato, così decido di mangiarne almeno un pezzo, per togliere la fame visto che non ho toccato cibo da ieri.
Dopo aver finito il panino, bevo un sorso di acqua e aspetto di arrivare a Messina.
A un tratto sento delle voci e chiamare in lontananza se c'è un medico qui sul treno.
Mi giro di scatto e mi alzo velocemente correndo verso la folla e vedo una ragazza a terra. Penso subito a Serena, ma appena mi avvicino mi accorgo che non è lei."Che succede?" Dico...
Questa ragazza è caduta a terra all'improvviso. Non so cosa sia successo.
La giro verso di me e le prendo il polso. È debole. Cerco di farla reagire, così le do dei colpetti sulla guancia per farla reagire, ma non si sveglia.
Provo ad abbassarmi sul suo torace per vedere se ventila, ma non sento nulla."Dobbiamo chiamare un'ambulanza. Questa ragazza sta male. Non respira ed ha il battito cardiaco lento. Sono un medico, ma non ho le attrezzature mediche adatte per farla rianimare".
Cercai di allontanarli così che questa ragazza potesse prendere un po' d'aria nei polmoni visto che non respirava abbastanza bene.
Finalmente arrivò l'ambulanza e trasportarono la ragazza all'ospedale di Messina, facendomi assicurare di farmi sapere come stesse visto che ero un medico.
Nel frattempo il treno riparti' e aspettai di arrivare a casa.
Sceso dal treno vidi mia madre venirmi incontro.
Mi abbracciò e mi diede un bacio nella guancia, come quando ero piccolo."Ciao mamma. Finalmente ci vediamo. Come stai?"
"Amore mio... finalmente sei a casa. Sono due anni che non ci vediamo. Vieni qua...sei sempre più bello e sei più magro o sbaglio? Marco quante volte ti ho detto che devi mangiare? Non ti devi trascurare a causa del tuo lavoro. Lavori troppo e non mangi abbastanza"
"Ma che dici mamma. Mangio normalmente e faccio sport. Stai tranquilla che non muoio di fame" dico scherzando e lei mi da un pizzicotto sul braccio.
"Come è andato il viaggio?"
"Bene. È stato molto movimento" Pensai a Serena, a quella ragazza bella e dolce, al suo attacco di panico e poi a quella ragazza svenuta sul treno. Era stato proprio un viaggio movimentato..."
"Mamma andiamo a casa. Sono stanco e non vedo l'ora di farmi una doccia e buttarmi a letto".
"No. Te lo puoi scordare. Prima mangi con noi e poi vai a letto. E domani mi racconterai tutto quello che hai fatto in questi due anni".
"Ok ma non fare troppe cose da mangiare. Sono troppo stanco".
Tornammo a casa e dopo una doccia rilassante e una cena tranquilla e spensierata, salutai i miei e mi coricai. Ero troppo stanco e mi addormentai subito...
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Innamorarsi all'improvviso
ChickLitHo sempre creduto nell'amore...nel colpo di fulmine, nello sguardo che si lega tra due persone apparentemente sconosciute, ma che si conoscono da una vita...a quell'amore che ti fa battere il cuore quando vedi quella persona che ti piace e che fares...