Viaggio in macchina (prima parte)

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Marco

Dopo essere saliti in macchina, accesi il riscaldamento, visto che le temperature si stavano abbassando e non volevo che Serena sentisse più freddo del dovuto, visto che era già freddolosa di suo, per via anche della sua pressione bassa e guidai piano, visto che stava piovigginando.

Non vedevo l'ora di portarla in hotel e fare un bel bagno caldo nella vasca idromassaggio, per poter stare a contatto con la sua pelle delicata e profumata...

Ero concentrato a guidare, ma di tanto in tanto, con la coda dell'occhio, vedevo che Serena guardava il finestrino ed era pensierosa. Chissà a cosa stava pensando...

"Ehi piccola, che succede? Sei stanca?"

"No. Sto bene".

"Sei sicura? Sembri pensierosa. Che succede?". Le dissi, spostando momentaneamente la mia mano dal cambio marce alla sua dolce manina fredda.

"Sei ghiacciata. Vieni, riscaldati le mani qui. Hai le mani congelate. Dovresti imparare ad usare i guanti. Potrei regalarteli io a Natale". Le dissi sorridendo...

"Si hai ragione. Dovrei usarli, ma non li uso quasi mai. Per ora ci sei tu a riscaldarmi le mani. Poi, quando tu andrai a New York e non potrai riscaldarmele, forse li userò e magari penserò a questa sera".

Il suo sguardo si intristì sempre di più. Sapeva che prima o poi sarei ritornato a New York, ma non era consapevole che quel giorno era già arrivato e dovevo dirglielo prima di ritornare in ospedale...

"Non ci pensare adesso. Ti prego, non essere triste. Godiamoci questo momento ok?". Annuii, anche se non mi convinceva molto. Lo so che era molto triste e dispiaceva anche a me, ma la mia vita e il mio lavoro erano a New York e io avevo delle responsabilità lavorative che mi aspettavano e non potevo più rimandarle.

"A che pensi? Non me lo hai ancora detto. Sei triste solo per la mia partenza?"

"No. Penso a tutto quello che abbiamo fatto. Penso a quando ci siamo conosciuti in aereo, al nostro secondo incontro, alla festa in discoteca, ai nostri momenti belli e brutti...ai nostri litigi, alla nostra prima volta, al dolce che abbiamo fatto insieme e a te che eri tutto sporco di zucchero a velo ahah e poi...beh...penso a quando abbiamo guardato le stelle la prima volta e abbiamo espresso un desiderio insieme, penso a tutte quelle serate romantiche che hai organizzato per me, penso a tutto quello che hai fatto per me stasera...".

"Allora perché sei triste? Che succede piccola bimba?"

"Niente. È che io mi sento una stupida. So di non essermi comportata bene con te e mi dispiace di tutto questo. So di essermi comportata come una bambina a volte e mi dispiace Marco, perché io non sono così. Ho sempre cercato di essere una persona matura e responsabile, ma da quando ti ho conosciuto, sono cambiata. Si lo so che forse posso essere infantile, ma io sono gelosa di te. Tu sei bellissimo e io ho paura di perderti. Non posso stare senza di te. Il solo pensiero di perderti mi fa male. Come farò senza di te? Tu sei il mio tutto. Sei il mio amore, sei il mio dottorino. Adoro i tuoi baci, i tuoi abbracci...adoro tutto di te. Mi piace anche giocare con te. Non pensavo di dire anche questo, ma mi piace quando giochi con me al dottore e mi senti il cuoricino, perché batte solo per te e la trovo una cosa romantica, anche se non mi piace quando mi devi visitare. Mi spavento e poi mi viene l'ansia e il cuore mi batte sempre di più. Lo sai che odio i medici, ma tu sei diverso. Tu sei paziente, sei dolce, gentile, empatico...potrei andare all'infinito e forse te l'ho già detto, ma non smetterò mai di dirlo. Marco tu sei il miglior medico del mondo e l'uomo più dolce e gentile del mondo. Tu sei così buono e io forse non ti merito. Non sono stata gentile con te. Non ho voluto avere neanche spiegazioni su quel maledetto bacio con Tiziana o con quella ragazza che stavi abbracciando. Io...io ho avuto paura di perderti, perché non ho mai incontrato una persona bella come te e non dico solo bella esteticamente, ma anche interiormente. Tu sei così perfetto e io mi sento così imperfetta. A volte non so cosa tu abbia trovato in me e ti ringrazio sempre, perché grazie a te ci siamo conosciuti. Mi hai permesso di avvicinarmi a te e ti ringrazio tanto...".

"Piccola mia non dire che sei imperfetta, perché non è vero. Tu sei perfetta così come sei. Sei una ragazza meravigliosa. Sei dolce, gentile, timida, un po' permalosa è vero ahah ma sei anche determinata, allegra e sensibile. Non c'è niente in te che non vada. Certo a volte mi fai impazzire...ti comporti da bambina, perché non vuoi farti visitare o ti ostini a non voler sapere nulla. Sei testarda e impulsiva a volte, è vero, ma ti amo così come sei. Sei intelligente e romantica. Sei la mia piccola bimba e mi fai impazzire. Mi piace sentire il tuo odore sulla mia pelle. Il tuo odore profuma di fiori e i tuoi capelli lunghi e mori, che ti cadono sulle spalle, sono meravigliosi. Adoro accarezzare il tuo corpo, specialmente quando sei nuda e mi piace quando arrossisci, come stai facendo ora. Ti vergogni per ogni piccola cosa e mi viene voglia di riempirti di baci e di carezze sul tuo dolce viso".

"Marco sei sempre così gentile tu. Io non lo so se mi merito tutto questo. Ti ho trattato male tante volte ultimamente e mi dispiace tanto. Scusa ti prego, però io vorrei sapere perché l'hai fatto. Perché hai baciato Tiziana e poi chi è quella ragazza misteriosa?".

"È una storia lunga, ma te la racconterò. Avevo pensato di parlartene più avanti di Ariel, ma se vuoi possiamo farlo ora".

Le avevo detto Ariel, nascondendo il nome vero di mia sorella, perché volevo in un certo senso proteggerla. Non ho timore di Serena, perché so che non le farebbe mai del male, ma Perla deve fidarsi ciecamente di me e devo stare attento a quello che dico e a quello che farò, indipendentemente se si tratta di Serena o di qualcun'altro.
Prima viene la felicità e la salute di Perla, che al momento è molto fragile e instabile. Questo non significa che non tengo a Serena e che voglio mentirle. Si tratta più che altro di protezione fraterna o chiamatela come volete voi, ma ho bisogno che Perla si fidi nuovamente di me al 100% e per farlo, devo omettere qualcosa, soprattutto la sua vera identità.
Le dirò chi è Ariel, ma solo più avanti le dirò tutta la verità, perché al momento non me la sento, visto che Perla potrebbe essere ovunque e potrebbe non essere al sicuro e a maggior ragione che io domani partirò, devo assicurarmi che vada tutto bene...

"Vedi piccola mia, Ariel è una persona molto importante per me. Questo non significa che tu lo sei da meno. È solo che siete due persone importanti per me ma in modo diverso. Le voglio molto bene come un fratello gliene vorrebbe a una sorella e sono molto protettivo con lei, è vero, perché ha sofferto molto nella vita e non voglio che stia male di nuovo".

In parte le avevo detto la verità. Ho solo omesso il fatto che sia mia sorella, ma questo glielo dirò in seguito. La storia è troppo lunga e spero che non mi faccia domande...

"Ok anche se penso che ci sia qualcos'altro, ma rispetto la tua scelta. Mi fido di te e se mi hai detto che non la ami e che le vuoi solo bene io ti credo. Se vorrai dirmi qualcosa in più in seguito...sappi che io ci sarò".

"Non mi aspettavo questa tua reazione veramente. Brava...ti sei comportata da persona matura. Come mai questo cambiamento?"

"Non voglio più litigare con te. Non voglio sprecare altri momenti. Mi fido di te, perché ti amo, quindi mi accontento di quello che mi hai detto, sperando che un giorno mi dirai di più sempre e solo se vorrai. L'importante è che non ostacoli la nostra relazione. Tiziana invece? Perché l'hai baciata?"

Non pensavo che avrebbe reagito così. Pensavo che mi avrebbe fatto mille domande o che si sarebbe incazzata invece è stata molto matura. Tiziana? Beh devo dirti la verità, ma mi sa che non la prenderai bene...

Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora