La melodia del cuore (prima parte)

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Marco

Non facevo che pensare a lei. Ogni volta che rimanevo solo o chiudevo gli occhi, anche solo per un instante, pensavo a lei. Ero tremendamente in pensiero per lei. Non sapevo dove fosse e soprattutto non sapevo se stava bene.
Mille pensieri invadevano la mia mente. Cercavo mille risposte, ma non riuscivo a darmene nemmeno una.
Mi mancava come l'aria e il mio cuore perdeva battiti ogni volta che pensavo a lei.

Dove sei piccola principessa? Perché ti sei allontanata di nuovo da me? Perché sei scappata?

Ero talmente immerso nei miei pensieri, che per un attimo dimenticai dove fossi. Per un attimo non ebbi più la cognizione del tempo.
Non facevo altro che inspirare profondamente l'aria, che era molto calda e stavo sudando come non mai. Poi mi ricordai che ero nella vasca idromassaggio con Serena...

Aprii gli occhi di scatto e mi voltai verso di lei.
Non dovevo avere un bell'aspetto, perché mi guardò con aria di preoccupazione in volto e io tutto volevo tranne farla stare in pensiero o farla agitare più del dovuto. Dovevo prendermi cura di lei e del suo cuoricino, che faceva i capricci ogni tanto e io dovevo occuparmi di lei e della sua salute...

"Marco stai bene?". Mi disse, mentre mise la sua dolce manina destra sul mio torace scoperto e tutto bagnato.

" Si. Scusa piccola mia". Le sorrisi dolcemente e le presi la mano.

"Sei sicuro? Sei preoccupato per qualcosa?".

"No tranquilla. Tu come stai? Ti gira la testa? Ti fa male il cuoricino?". Le dissi mettendo la mia mano sul suo cuoricino e potei percepirne i battiti agitati del suo cuore.

"Se fai così ogni volta che devi sentirmi il cuore, io potrei morire. Lo sai che mi vergogno e poi tu mi fai sempre un effetto strano".

"Ahah dai piccola bimba. Ti ecciti per così poco?".

"Non è solo per quello, ma tutto l'insieme in generale".

"Perché? Cosa ti ha fatto eccitare?". Continuo a provocarla. Mi piace quando diventa rossa in viso.

Continuo a tenere la mano ferma sul suo cuoricino che continua a battere forte.

"Lo sai e poi smettila di tenere la mano lì. Ti prego. Così morirò e tu sarai il colpevole".

"Non cercare scuse piccola bimba. Lo so che ti eccitano queste cose". Le dissi, mentre accarezzavo il suo seno...

"Dai Marco. Basta ti prego. Usciamo che sento freddo e poi non volevi andare a letto a fare certe cose?".

"Ahah ah vedi? Non vedi l'ora di fare l'amore con me piccola bimba. L'attesa aumenta il desiderio".

"Smettila".

"Dai vieni. Stai attenta a non scivolare. Metti i piedini bene a terra e appoggiati a me".

Fa come le dico, anche se è un po' maldestra, ma per fortuna non cade.

"Ho freddo".

"Ora ti riscaldo io piccola bimba".

Prendo l'asciugamano appoggiato alla sedia e la asciugo delicatamente. Man mano che la asciugo le do tanti piccoli bacetti sul suo corpo e lei comincia di nuovo ad ansimare.
Le sfioro la pelle con le mie labbra e con le dita della mano destra le accarezzo la schiena, scendendo per i fianchi e poi la giro verso di me...

"Sei bellissima". Le dico vicino all'orecchio destro.

Lei comincia a tremare e io continuo a baciarla. Le bacio il collo e continuo a toccarla sul seno, tirando di tanto in tanto i suoi "campanellini" ormai duri e gonfi e sento che trema sempre di più.

Mi asciugo anche io e ci dirigiamo verso la stanza da letto.
Sistemo i cuscini e accendo le candele profumate che avevo fatto mettere, insieme ai petali di rose rosse sparsi sul tappeto e sul letto, dove alcuni di questi formavano un cuore e la scritta "Ti amo".

Lei non faceva che stare in silenzio a guardarmi, quando ad un tratto barcollò tutta.

"Che succede piccola bimba? Ti senti male?".

Si aggrappò a me e mi guardò...

"No è che...ecco vedi io...mi gira un po' la testa. Sai, non sono abituata all'acqua troppo calda. Io non faccio mai la doccia troppo calda, sennò poi mi sento male".

Dovevo immaginarlo. Soffre di pressione bassa e siamo stati un po' troppo tempo nella vasca idromassaggio con l'acqua calda.

"Vieni piccola mia. Stenditi sul letto".

"Oddio. Mi ricorda tanto una scena questa cosa".

"Cosa?".

"Beh la nostra prima volta, cioè no...ecco vedi io...io volevo dire che la prima volta che ci siamo visti in ospedale, quando ho saputo che tu eri un medico, mi hai detto di stendermi sul lettino e di togliere la maglietta".

"Ah ti sei eccitata per questo? Ahah non ti preoccupare che ora giocheremo al dottore".

"No che dici. Non voglio giocare".

"Ma se è tutta la serata che pensi solo a questo. Mi hai anche detto che a volte mi immagini con il camice bianco e lo stetofonendoscopio intorno al collo".

"Si ma te l'ho detto l'altra volta".

"Ahah dai piccola bimba, non c'è bisogno che diventi tutta rossa in viso".

"Lo sapevo che non ti dovevo dire niente. Non mi eccitano queste cose. Te l'ho sempre detto. È solo che stai bene con il camice bianco. Ti rende più professionale e più sexy, ma solo questo".

"Ahah farò finta di crederti. Ora pensiamo a noi piccola bimba".

Le tolsi l'asciugamano che teneva addosso e ammirai il suo corpicino nudo.
Quanto era bella. Avevo voglia di farla mia, ma volevo ancora farla godere...

Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora