E adesso che faccio?

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Passammo tutta la serata a ridere e a scherzare, finché non crollammo dal sonno e ci addormentammo.

Mi svegliai verso le 9.00 e nel girarmi verso la finestra, c'era lei, che dormiva profondamente.

Le accarezzai il viso e i capelli, che scendevano lungo la schiena e il suo bel morbido seno.
Ad un certo punto si svegliò di soprassalto e disse cose senza senso...
Cercai di capire, ma ero troppo abbagliato dalla sua bellezza e nel momento in cui mi avvicinai sempre di più verso le sue labbra per darle un bacio, sentii la porta bussare.

Cavolo, chi cavolo è? Pensai. Poi mi ricordai che potesse essere mia madre. Le avevo detto che dovevo alzarmi presto oggi, invece erano le 9.00 passate e ancora non ero sceso sotto.

Misi una mano sulla bocca di Serena per farla stare zitta e mi alzai velocemente mettendo i pantaloni.
Aprii leggermente la porta, per non fare vedere Serena a mia madre.

"Buongiorno mamma. Dimmi, è successo qualcosa?"

"Buongiorno Marco. Volevo dirti di venire a fare colazione, visto che ieri sera non hai mangiato niente".

"Grazie mamma. Oggi farò colazione fuori con Matteo e poi devo andare un attimo in ospedale a sbrigare delle cose".

"Come? Non mangi neanche oggi con me? Marco fra un po' devi tornare a New York e non stai mai con me".

"Mamma hai ragione. Prometto che domani sto tutto il giorno con te. E poi mancano ancora due settimane al viaggio".

"In realtà mancano dieci giorni o forse meno. Comunque per questa volta ti perdono, ma domani starai tutto il giorno con me. Andremo a fare shopping e mangeremo fuori e poi ti farò conoscere una persona importante per me".

"Ok mamma. Ora scusa ma devo prepararmi".

Chiusi la porta e vidi Serena sotto le coperte. Si era nascosta per non farsi vedere.
Mi avvicinai e le tolsi le coperte e la vidi piangere.

"Serena che hai? Perché piangi?"

"Marco dimmi che non è vero. Dimmi che non te ne vai di nuovo a New York".

"Si Serena...fra pochi giorni devo tornare a New York. Ti ricordo che io lavoro lì e sono venuto qui in vacanza".

"Ma non puoi lavorare qui? Cosa cambia? Non pensi a noi? Io come faccio senza di te?"
Scoppia in lacrime. Non voglio vederla così. Mi si stringe il cuore a vederla così triste.
Le prendo la mano e mi avvicino a lei e cerco di calmarla, ma non mi fa avvicinare.
Si alza all'improvviso e la vedo barcollare. Sta per cadere, ma io la prendo al volo tra le mie braccia.

"Ti avevo detto di non alzarsi all'improvviso visto che soffri di ipotensione ortostatica".

"Lasciami. Non mi toccare. Sei cattivo. Perché mi hai detto quelle cose belle se poi hai intenzione di lasciarmi qui sola?"

"Non ho intenzione di lasciarti qui sola. È vero, devo andare a New York a lavorare,  ma non starò sempre lì. Ci vedremo spesso, tornerò per te, per vederti, per stare insieme. Ci sentiremo tutti i giorni e poi...puoi sempre venire tu qualche volta con me".

"Ma io non voglio stare sola. Non voglio stare lontano da te. Non voglio vederti ogni tanto. Voglio stare sempre con te".

"Puoi sempre trasferirti con me a New York dopo che ti laurei. Che ne dici? Ti piace l'idea? Lì c'è molto lavoro anche nel tuo campo e poi mi avevi detto che ti sarebbe piaciuta visitarla di più visto che ti piace no?"

"Davvero posso venire con te?"

"Si certo. Se lo vorrai potrai fare tutto quello che vuoi".

"Si voglio stare con te. Ma come facciamo con i miei? Non so se mi lasceranno andare".

"Non ti preoccupare. Ci parlerò io con i tuoi se vuoi".

"Grazie Marco. Ti voglio bene" e mi abbraccia e io le sorrido.

Comincio a sentire il solito rumore...i bip del dispositivo e mi ricordo che devo toglierlo, quindi le dico di prepararsi che dobbiamo andare in ospedale a togliere l'holter cardiaco e a finire la visita, oltre che parlare di quello che è successo.
La vedo titubante, ma non dice niente e cerchiamo di uscire da casa, senza che i miei ci vedano.

"Vieni che non c'è nessuno. Mio padre è uscito e mia madre è in bagno a farsi la doccia".

Almeno era quello che credevo fino a pochi secondi fa...

"Marco chi è questa bella ragazza?"

"Cavolo e ora che faccio?"

Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora