Dove era finita? La cercai ovunque, ma non la trovai.
Mi allontanai dall'ospedale e la cercai in ogni angolo possibile, ma non c'era traccia di lei...
Poi, ad un tratto la vidi.
Era rannicchiata a terra vicino a una panchina.Tremava tutta ed era molto scossa.
Mi avvicinai lentamente. Non volevo spaventarla e la chiamai.
"Serena che ci fai lì? Ti ho cercato per tutto l'ospedale. Stai bene?" Dissi, cercando di mantenere più calma possibile e cercando di trovare le parole giuste, visto che aveva appena saputo delle gravi condizioni di sua nonna.
"Lasciami stare. Vattene". Urlò contro di me.
"Serena stai calma. Cosa è successo? Ti va di parlarne?" Mentii. In realtà sapevo cosa fosse successo, sapevo che il nuovo cardiochirurgo le aveva detto la verità su sua nonna, ma volevo farmelo dire da lei.
"Perché? Perché non me l'hai detto? Perché non mi hai detto che mia nonna sta male e che deve operarsi? Perché? Perché mi fai questo Marco. Che ti ho fatto di male? Dovevi dirmelo. Io mi fidavo di te. Io...io mi fidavo di te. Tu mi hai preso in giro. Ti odio". Si mise a piangere e a urlarmi contro tutte quelle cose.
La feci sfogare, credendo che forse sarebbe stata meglio, ma mi sbagliavo.
"Serena mi dispiace. Non volevo farti soffrire. Non volevo farti stare male. Sei già molto sensibile e fragile di tuo. Non volevo darti questa enorme preoccupazione. Ti prego vieni con me. Torniamo dentro".
"No...non ci vengo con te. Non ci vengo. Io avevo tutto il diritto di sapere di mia nonna. Lei ha solo me. Se le dovesse succedere qualcosa...io...io...".
"Serena calmati per favore. Non puoi agitarti nelle tue condizioni. Sei troppo fragile. Il tuo cuore potrebbe non reggere a queste forti emozioni. Ti prego cerca di calmarti". Le dissi cercando di avvicinarmi sempre di più, ma con calma, ma lei si alzò e mi bloccò.
"Non mi toccare. Non ti avvicinare. Non mi importa niente di me. Voglio solo che mia nonna guarisca e che stia bene e tu dovevi dirmelo. Dovevi dirmelo...". Si prese la testa tra le mani e continuava a dire la stessa frase "dovevi dirmelo" come se fosse una cantilena.
"Serena non volevo che lo sapessi così. Volevo dirtelo io. Volevo trovare io le parole giuste per dirtelo, per non farti soffrire più di tanto, ma purtroppo non è stato possibile. Mi hanno preceduto e forse non l'hanno fatto nei modi migliori, ma cerca di capirmi...ti prego...l'ho fatto per te. Non voglio che stai male. Te ne avrei parlato, ma con i modi e con i tempi giusti e questo non era il momento giusto visto che avevano appena litigato".
"Non è vero. Non me l'avresti mai detto. Pensi che sono una bambina. Pensi che non posso sapere la verità solo perché sono più piccola di te e perché sono troppo sensibile, ma non è vero. Non sono una bambina hai capito? Solo perché ti ho raccontato le mie paure, non significa che io non abbia il diritto di sapere la verità".
"Ma che stai dicendo? Perché parli di queste cose? Non ho mai pensato che fossi una bambina. Certo a volte ti comporti come tale, ma non lo sei. Ti volevo solo proteggere, perché ci tengo tanto a te e non voglio farti stare male, ma te lo avrei detto".
"Non è vero che ci tieni a me. Quando abbiamo litigato, tu te ne sei andato. Io mi sono sentita male. Mi hai spezzato il cuore dopo che vi ho visti mentre vi baciavate. Mi è crollato il mondo addosso e per un attimo ho pensato di non farcela. Sono crollata per colpa tua e se ti fosse importato qualcosa di me, non l'avresti baciata quella e saresti venuto da me a vedere come stavo, invece è venuto il tuo amico".
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Innamorarsi all'improvviso
ChickLitHo sempre creduto nell'amore...nel colpo di fulmine, nello sguardo che si lega tra due persone apparentemente sconosciute, ma che si conoscono da una vita...a quell'amore che ti fa battere il cuore quando vedi quella persona che ti piace e che fares...