Bacio?

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"Avanti" dissi.

"Dottore, mi scusi posso parlarle?"

"Certo Tiziana. Dimmi, è successo qualcosa?"

"Ecco, no, vede io..."

"Che succede Tiziana? Ti senti male?"

"No ecco...vede io..."

"Perché non ti siedi così ne parliamo meglio? Vuoi un po' d'acqua?"

"No grazie dottore. Ecco vede io...no niente...mi scusi se l'ho disturbata".

"Aspetta Tiziana...che succede? Ti senti bene? Sei un po' pallida. Dovresti riposarti...lavori troppo".

"Non si preoccupi dottore. Sto bene e sono abituata a lavorare".

"Quindi cosa c'è? Lo sai che puoi sempre parlare con me. Siamo amici dai tempi del liceo".

"Si lo so dottore".

"Basta chiamarmi così. Chiamami Marco. Siamo sempre stati amici. Non è che perché io sono un medico e tu un'infermiera, devi darmi del lei. Almeno in privato dammi del tu ti prego".

Le sorrido e lei arrossisce.
È rimasta la stessa ragazza di sempre, dolce e timida.
Anche al liceo arrossiva sempre, come adesso.
Tiziana mi è sempre piaciuta. È sempre stata una ragazza diversa dalle altre. Una ragazza seria, dolce, gentile...un'amica su cui poter contare nel momento del bisogno.
Abbiamo condiviso tanti momenti belli e brutti. Eravamo molto legati al liceo, poi ci siamo separati all'Università e ci siamo ritrovati durante la mia specializzazione in Cardiologia. Lei, più piccola di me, era ancora ai primi anni di studio dell'Università e io...beh...io ero più grande e già mi ero laureato in Medicina e Chirurgia.
Mi ricordo quando la vidi dopo tanto tempo...era bellissima con quella divisa da infermiera...

"Dottore, scusa Marco ci sei?"

Non mi resi conto di viaggiare con la mente, che venni scosso dal suono della sua voce...

"Si scusami. Dicevi?"

"Niente. Comunque come sono andati gli esami della nonna di Serena?"

"Insomma. Ho voluto confermare la mia diagnosi. Quando l'ho auscultata ho capito subito che avesse un'endocardite grave e ancora non mi spiego come mai gli altri medici non se ne siano resi conto prima. Se si fossero accorti prima di questa infezione al cuore, probabilmente avremmo potuto evitare l'operazione. Purtroppo non abbiamo molto tempo. La signora Alberti deve essere operata subito. Non conosco il cardiochirurgo del reparto e non so quello che potrebbe dire, visto che in fin dei conti io non dovrei nemmeno essere qui. Lo sappiamo tutti che non lavoro più qui. Il primario mi ha permesso di accedere alla struttura, perché sa che tengo molto a Serena e voglio essere io a curarla, ma sicuramente il cardiologo del reparto non avrà preso bene la notizia e sono sicuro che né lui né il cardiochirurgo mi vogliano tra i piedi, quindi deduco che mi metteranno i bastoni tra le ruote per fare operare la signora Alberti visto che le ho diagnosticato un problema al cuore che nessuno di loro aveva percepito.
Non so che fare Tiziana. Non posso pretendere che Matteo la operi. Non lavoriamo più qui, ma sono sicuro che non sarà facile convincere il cardiochirurgo a operarla. In verità non so nemmeno se fidarmi a questo punto del suo operato. Non so che fare...ma non c'è tempo da perdere. Se la signora Alberti non sarà operata il prima possibile, morirà fra pochi mesi. Ti prego Tiziana non dire niente a Serena di questa situazione. Anche lei è molto fragile emotivamente e non potrebbe subire un forte stress come questo".

"Mi dispiace per sua nonna. Sono sicura che troverai la soluzione adatta. So che sei bravo in queste cose. Comunque non ti preoccupare. Non dirò niente a Serena. Lo sai che puoi contare su di me e poi abbiamo il segreto professionale".

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