Emergenza

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Me ne andai da lei. Non avevo più voglia di parlarle. Mi sentivo deluso, ferito...

Da una parte aveva ragione. Mi aveva visto mentre baciavo Tiziana e poteva anche avere tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata e delusa allo stesso tempo, ma dall'altra parte doveva farmi spiegare. Doveva ascoltarmi, non mettere un muro fra me e lei, perché è questo che ha fatto. Ha messo le distanze fra me e lei. Non ha voluto sentire ragioni...non mi ha dato modo di darle spiegazioni. Non siamo riusciti a parlarle di quello che è successo e non siamo riusciti a andare oltre le incomprensioni.

Le avrei spiegato tutto. Le avrei spiegato il mio gesto, seppur sbagliato, di quel momento. Le avrei parlato del mio dolore, della mia sofferenza che mi tormentava da giorni e che, nonostante tutto, ho cercato di nascondere per renderla felice. Le avrei parlato anche di lei, della mia sorellina...ma ha preferito mettere una barriera tra di noi e non ha voluto sentire ragioni.

Le ho detto di pensarci e di chiamarmi quando si sarebbe calmata. Forse aveva bisogno di tempo. Forse in quel momento era presa dall'ira e non era in sé, anche se non mi sembrava molto intenta a risolvere la situazione.

Me ne andai e le voltai le spalle...

Serena

"Come ha potuto farmi questo. Io...io ci tenevo a lui. Gli ho dato il mio cuore e lui l'ha spezzato in un attimo".

"Serena mi dispiace. Vieni, andiamo fuori. Hai bisogno di prendere aria". Mi dice Vanessa mentre cerca di farmi rialzare, ma barcollo tutta e cado a terra e questa volta non c'è Marco a prendermi.

"Serena ti aiuto". Disse Tiziana.

"Lasciami stare. Vai via. Vai dal tuo Marco. Adesso sarai contenta no? In fondo l'hai sempre voluto. Ora sei libera...vai da lui e sparisci dalla mia vita".

"Serena non è come pensi. Parla con Marco ti prego. Lui ha bisogno di te. Non è un buon momento per lui".

"Vattene. Ti ho detto che te ne devi andare". Dissi urlando con tutto il fiato che avevo, ma una fitta fortissima al cuore mi fece cadere di nuovo a terra.

Mi girò la testa e vidi tutto buio. Caddi a terra e non sentii più nulla.

"Serena mi senti? Serenaaaaa ti prego apri gli occhi".

"È svenuta, vado a chiamare qualcuno. Tu stai qui con lei".

Marco

Stavo andando a visitare la signora Alberti e le avrei detto che entro domani avrebbe dovuto operarsi.

"Marco dov'eri finito? Ti cercavamo".

"Matteo che è successo? Storia lunga, non mi va di parlarne. Comunque avete risolto? Chi sarà a operare la signora Alberti?"

"Sicuro di stare bene? Hai una faccia...".

"Si sono solo un po' stanco. Comunque come è finita? Lo sai che non c'è molto tempo".

"Si non ti preoccupare. Il primario ha trovato un nuovo cardiochirurgo e sarà lui che la opererà. Io lo assisterò in caso di necessità. Sembra un tipo in gamba. Vieni te lo presento. È arrivato poco fa".

"Ok...preferisco andare a visitare la signora Alberti prima. Poi me lo presenterai. Ora scusa, ma vado".

In lontananza sentii chiamare il mio nome. Era Tiziana...cosa era successo? Correva come una pazza e sembrava preoccupata per qualcosa o per qualcuno...?

Non so perché ma avevo un brutto presentimento, ma prima che finisse la frase, ci fu un urgenza in reparto di cardiologia.

"Emergenza reparto di cardiologia. Codice rosso".

Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora