"Mamma che ci fai qua? Non eri in bagno a farti la doccia?"
"Beh ho sentito rumore e ho pensato che potessi essere tu, quindi sono venuta perché ti volevo salutare".
Non fa altro che guardare Serena tutta sorridente. Peccato che Serena sia molto agitata, visto che la guarda tutta spaventata e le trema la mano che è intrecciata alla mia.
"Ci vediamo stasera. Ciao".
"Aspetta Marco. Non me la presenti la tua amica?".
"Un'altra volta magari. Ora dobbiamo andare che è tardi".
"Dai Marco, non essere timido. Piacere, io sono Alessandra, la mamma di Marco, tu sei?"
"Se...Serena piacere".
"Mamma ti prego" La supplico con gli occhi. "Ci vediamo stasera. Ciao".
Salimmo in macchina per andare in ospedale, ma prima dovevamo fare colazione. Portai Serena in un bar molto carino, non lontano da qui.
Di solito ci andavo con Matteo, ma oggi ci sarei andato con lei, con la mia principessa, con la mia fidanzata.La guardo mentre osserva la città dal finestrino. Sembra essere immersa completamente nei suoi pensieri.
Le prendo la mano e si gira..."Hai fame?" Cerco di allentare la tensione che si è creata prima a casa mia. "Ti sto portando in un bar carino, dove fanno dei cornetti buonissimi. Sono sicuro che ti piaceranno".
"Si ho un po' fame".
"Che hai? Perché sei silenziosa? È per mia madre?"
"Non lo so. Mi sono sentita fuori luogo. Non volevo che mi conoscesse così. Sembravo una ladra".
Abbassò lo sguardo e il suo volto diventò triste.
Le presi il mento e girai il suo bel viso verso di me dicendole di non preoccuparsi, che avremmo sistemato ogni cosa."Non ti preoccupare. Sistemeremo ogni cosa. Intanto andiamo a fare colazione e poi andiamo in ospedale. Ti ricordo che dobbiamo finire la visita signorina e non voglio scuse ok?"
"Ok dottore. Sei un dottore precisino tu eh?
Si mise a ridere. Quanto era bella quando sorrideva? Lo so di averlo detto tante volte, ma quando ride è bellissima.
Arrivammo al bar ed entrammo. C'era un po' di confusione, ma c'era ancora qualche tavolo libero.
Ordinammo due cappuccini e due cornetti alla crema.
Dopo aver mangiato, andai alla cassa per pagare e tornammo in macchina per andare in ospedale."Sei contenta che oggi toglierai l'holter cardiaco?"
"Si non vedo l'ora. Questo coso non faceva altro che suonare e poi non sono riuscita a dormire bene".
"Dai vieni. Sbottona la camicetta e stenditi sul lettino".
"Non me la sbottoni tu dottore? Ahah"
"Non mi provocare piccola monella. Dai che se fai la brava ti porto un posto speciale dopo".
"Dove andiamo?"
"Frena l'entusiasmo piccola. Prima ti visito e parliamo un po' e devi promettere che sarai sincera e mi dirai la verità su tutto quello che ti chiederò e fai tutto quello che ti dirò di fare. Ok?"
"Ok. Uffa. Sei un dottore cattivo".
"Ahah io sarei cattivo? Dovresti ritenerti fortunata. Ti ricordo che non lavoro qui, quindi avrebbe dovuto visitarti un altro medico e ti ricordo che non sono tutti come me".
"Ok. Quindi adesso che dobbiamo fare?"
La vidi sbottonarsi la camicia in modo sensuale e cominciò a venire verso di me con quello sguardo passionale e provocante.
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Innamorarsi all'improvviso
ChickLitHo sempre creduto nell'amore...nel colpo di fulmine, nello sguardo che si lega tra due persone apparentemente sconosciute, ma che si conoscono da una vita...a quell'amore che ti fa battere il cuore quando vedi quella persona che ti piace e che fares...