La melodia del cuore (sesta parte)

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Marco

Stavo passando una bella serata romantica con Serena, ma sapevo che prima o poi quel brutto momento sarebbe arrivato, solo che non pensavo che la magia di quella serata si sarebbe potuta interrompere proprio sul più bello...proprio quando lei stava per rilassarsi e quando stavamo per fare l'amore e finalmente lei sarebbe stata di nuovo mia, per l'ultima volta, lo so, prima di partire per New York, ma sarebbe stata mia per sempre...sarebbe stata l'ultima, ma la più importante di tutte le altre volte...

Non sono mai stato un tipo che si sottrae alle proprie responsabilità. La sincerità, per me, è alla base di tutto, ma sono molto empatico, quindi penso sempre a come dire una cosa agli altri, cercando di non farli soffrire. Cerco sempre di capire e di comprendere quello che provano gli altri e questo l'ho sempre fatto, oltre che al lavoro, in veste di medico, anche nella vita reale.
Non tutti hanno questa capacità, ma essendo io molto sensibile ed empatico, ho questa abilità e sono grato a Dio di avermela data o forse... dovrei ringraziare mia madre, che mi ha sempre cresciuto con tutto l'amore del mondo. Anzi, ci ha sempre cresciuti, sia a me che a Perla...

Perla, piccola principessa, dove sei?

Sono giorni che penso a come dire a Serena della mia partenza e questo mi ha lacerato l'anima sempre di più. Non c'è un solo istante in cui io non abbia smesso di pensarci.
Volevo trovare il momento giusto e volevo farlo con calma, visto che non può permettersi di agitarsi più del dovuto e ne ho la conferma anche ora, visto che ha il viso sconvolto e non fa altro che piangere e la cosa che mi turba di più è che abbia messo una mano sul suo cuore...

Non voglio pensare al peggio, ma questa situazione potrebbe anche causarle un'improvvisa cessazione dell'attività elettrica del cuore, visto che è molto sensibile a questo tipo di emozioni, ma non voglio pensarci.

Sono un medico, lo so, ma non voglio che le succeda niente di tutto questo, ma ho sempre paura. Non voglio che né lei né nessun altro abbia mai questi problemi, anche se so che purtroppo questo accade...

Mi ricordo ancora quando facevo tirocinio al sesto anno di medicina.
Una donna incinta era stata ricoverata per un incidente e stava lottando per la vita e la morte. Era arrivata in quelle condizioni per colpa di un ubriaco e mentre quello era riuscito a cavarsela con qualche graffio, lei rischiava non solo la sua stessa vita, ma anche quella del piccolo che aveva dentro di sé.
Fortunatamente il piccolo non ebbe problemi al momento della nascita, ma lei dopo che partorì, andò in arresto cardiaco.
Nonostante tutti i tentativi di salvarla e di rianimarla, non ci fu verso di farla riprendere. Provai anche io a farlo, ma fu tutto inutile.
A quel tempo avevo solo 25 anni e non avevo ancora studiato per specializzarmi in Cardiologia. Conoscevo le basi, ma non erano abbastanza per farmi capire che in realtà quella donna non aveva avuto solo un arresto cardiaco, ma aveva un'infezione in atto per colpa di qualcuno in quella maledetta sala operatoria.
Quella donna morì sotto i miei occhi e da quel giorno mi promisi che avrei fatto di tutto per salvare la vita delle persone. Avrei fatto di tutto per salvare l'impossibile. Avrei fatto di tutto, anche se ci fosse stato l'un per cento di possibilità...

Serena era lì, davanti a me, tremava tutta, respirava a fatica e aveva lo sguardo assente.

"Ehi piccola che succede? Calmati ti prego".

Mi avvicinai a lei con l'intento di calmarla, anche se continuava a tremare.
La avvicinai a me e le accarezzai la sua dolce schiena scoperta e cercai di calmarla.

"Ti prego piccola...non fare così. Lo so che è difficile, ma cerca di calmarti".

"Io...io non voglio che te ne vai. Non voglio...non voglio che te ne vai. La mia vita non ha più senso senza di te".

Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora