Avvicinamenti

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Andai a prendere qualcosa da mangiare per Serena. Al ritorno, vidi la sua amica.

"Ah sei qui. Bene, vuoi dirmi cosa è successo questa sera? Voglio i minimi dettagli e sii sincera, per favore".

"Si. Siamo arrivate in discoteca e abbiamo preso un cocktail da bere. Poi siamo andate a ballare e poi, beh, poi vi siete incontrati, ecc. Dopo che te ne sei andato, Serena ha iniziato a parlare con un tipo e hanno bevuto qualcosa, ma non so cosa. Poi hanno ballato e lei ha bevuto nel suo bicchiere e poi, beh..."

"Poi cosa? Dimmi la verità. Non mi nascondere niente".

"Poi l'ho vista strana. Non lo so, mi ha detto che non si sentiva bene, che le girava la testa e poi è caduta a terra ed è svenuta. Ma ora che mi ci fai pensare, prima di cadere, si è messa la mano vicino al cuore e sembrava che le facesse male. Non so..."

"Ok. Le è mai successo di stare male? Non so...svenire, avere dei mancamenti o aver avuto qualche problema di salute?"

"No, non mi pare. Non parla molto di sé. È molto riservata. In realtà non so molto di lei. Non so il suo passato, so che non ne vuole parlare e non ho mai insistito. La conosco dai tempi dell'Università. È una ragazza dolce e sensibile. Si tiene tutto dentro di sé ed è una ragazza seria. Ogni tanto andiamo in discoteca per divertirci un po' o facciamo una passeggiata, ma non facciamo cose strane. Insomma...siamo due ragazze normali. Non fumiamo e ogni tanto beviamo qualcosa, ma niente di che. Per il resto non so che dirti. Non l'ho mai vista stare male. Ogni tanto ha mal di testa o mal di pancia per via del ciclo, ma ripeto...non parla mai di sé quindi non so se le è successo altre volte di svenire o cose simili, ma con me non era mai successo a parte stasera".

"Ok. Sai chi posso contattare dei suoi genitori o dei suoi parenti? So che non è di qua e mi aveva detto di stare con sua nonna. Ho bisogno di maggiori informazioni sul suo stato di salute e vorrei parlarne con qualcuno. Ha fratelli o sorelle?"

"Non so. Non parla quasi mai della sua famiglia. Non credo che abbiano un buon rapporto. Comunque se mi viene qualcosa in mente te lo dirò. Ci tengo molto a Serena e non voglio che stia male. Ma...quindi è una cosa grave? Perché mi fai tutte queste domande?"

"Tranquilla. Se ti viene in mente qualcosa me lo dici. Ora vado. Ciao e fatti accompagnare a casa da Matteo che è tardi". Gli faccio cenno di accompagnarla a casa e vado da Serena.

Serena

Sono ancora qui che aspetto Marco. Sto morendo di freddo. Vorrei alzarmi e sistemarmi il vestito, visto che mi ha lasciata con il seno coperto solo dal reggiseno.
Mentre cerco di alzarmi, sento delle mani che mi fermano e mi fanno appoggiare di nuovo giù.

"Dove credi di andare? Ti ho portato qualcosa da mangiare. Tieni...mangia".

"Marco non ce la faccio più a stare così. Ti prego fammi alzare. Sto morendo di freddo. Volevo sistemarmi il vestito visto che mi hai lasciata semi nuda qui".

"Vieni che ti aiuto io. Alzati piano, altrimenti rischi di cadere. Sei ancora molto debole".

"Ok grazie". Sentii il suo tocco sulla mia pelle. Le sue mani mi fecero venire i brividi sulla schiena.
Quelle mani sul mio corpo mi facevano provare un'emozione mai sentita prima.
Amavo il suo modo di fare, amavo il suo profumo, amavo il suo contatto su di me...quanto avrei voluto che quel momento non finisse mai...

"Ecco...adesso mangia. Ti ho portato anche una lattina di coca cola e una bottiglietta d'acqua. Puoi sederti qui sul divano insieme a me se vuoi".

"Ok grazie. Tu non mangi?"

"No. Io ho mangiato e non ho fame. Forse più tardi mi andrò a prendere un caffè".

"Ok. Grazie Marco".

"Di niente. È il mio lavoro".

"Scusa ma tu non avevi detto che lavoravi a New York? Perché ora lavori anche qui?"

"Non lavoro qui. Solo che qui mi sono laureato e ho fatto il tirocinio per diventare un buon medico e tutti quelli con cui ho fatto il tirocinio, mi conoscono e sanno che sono un buon medico, quindi è come se fossi di casa in un certo senso e poi volevo visitarti io e non lasciarti nelle mani di altri medici".

"Ok. Perché non ti fidi?"

"Sbaglio o odi i medici? Meglio che mi stia occupando io di te piccola bimba. Io ho molta pazienza, soprattutto con i bambini, quindi preferisco visitarti e curarti io, ma se non ti piace il mio operato puoi sempre cambiare medico".

"No...voglio te. Cioè, io...ecco io odio i medici è vero, però voglio che ti occupi tu di me visto che un po' ci conosciamo e poi con te mi sento al sicuro e ci tengo anche a precisare che io non sono una bambina".

"Lo so. Ma sei sempre più piccola di me. Potresti essere la mia sorellina".

"Sorellina? Questo pensi che io sia per te?"

La vidi sbarrare gli occhi ed essere delusa? Non capivo...provava veramente qualcosa per me?

"Ho detto che potresti esserlo non che lo sei. Siamo amici no? Dai ora mangia che è tardi. Domani parleremo un po' di quello che è successo stasera ok?
Ora mettiti comoda e cerca di dormire un po' ".

Si appoggiò a me e poco dopo si addormentò. Era così bella.
Presi dall'armadio una coperta e la misi sopra di lei cercando di non svegliarla e infine mi addormentai anche io.

Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora