Marco
Dopo la telefonata con Tiziana, il mio cuore si fermò per un attimo.
Non sapevo cosa fosse successo e non capisco perché Tiziana non mi abbia detto niente al telefono.
Possibile che era successo qualcosa di brutto? Non volevo pensare a cose negative, ma non sapevo cosa pensare.Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata e la mia mente non faceva altro che pensare a eventuali scenari che potessero essere accaduti.
Serena si era svegliata o era ancora in coma? Si era ricordata di tutto e di tutti o aveva perso la memoria? O si ricordava solo di alcune cose e di alcune persone? Ricordava di noi? Ricordava del nostro amore?
Tanti dubbi e tormenti si insinuarono nella mia mente dopo quella telefonata.
Che era successo? Dovevo scoprirlo, prima che il mio cuore esplodesse dal centro del torace e prima che la mia mente scoppiasse da un momento all'altro.
Presi la mano di Perla e cominciai a correre verso l'ospedale, ma poi mi ricordai che Perla era ancora debole, visto che aveva avuto la febbre molto alta la notte scorsa, così rallentai il passo e cominciai a camminare con lei accanto.
Mi girai verso di lei e le dissi che dovevo andare in ospedale a trovare una persona importante.
"Perla dobbiamo andare in ospedale. Te la senti di venire con me o sei ancora troppo debole?".
"Ok ma che è successo?"
"Vedi piccola mia, una persona molto importante per me è ricoverata in ospedale. Ha avuto un incidente e ha avuto un trauma cranico e non so se si sia svegliata o meno. Devo andare a vedere come sta. Te la senti di venire con me?".
"Mi dispiace per la tua amica. O almeno credo che sia una tua amica o amico non so, ma da come me ne parli sembra un'amica molto importante per te. Comunque ok vengo con te. Non voglio lasciarti solo, anche se non mi sento molto in forma. Magari ti aspetto fuori o alla reception".
"Grazie piccola mia. Ok andiamo".
Quando arrivai in ospedale, salì nel reparto di cardiologia insieme a Perla per cercare Tiziana e chiederle cosa fosse successo a Serena.
Volevo parlarle in privato, perché sono sicuro che nel reparto di terapia intensiva non avremmo avuto modo di parlare e poi doveva anche farmi avere i risultati dell'ecg e non mi aveva ancora fatto sapere nulla."Perla aspettami qui un attimo ok?" Annuii. "Tiziana ho fatto prima che potevo. Allora che è successo? Come sta Serena?"
"Marco finalmente sei arrivato. Ecco vedi...io...io...".
"Tiziana che succede? Ti prego dimmi la verità".
"Marco dopo che te ne sei andato, ieri, ho cercato di fare gli esami cardiologici che mi avevi chiesto a Serena, ma non è stato possibile. Me lo hanno impedito, perché mi hanno detto che io non lavoravo in quel reparto e quindi non dovevo intromettermi nel loro lavoro e poi hanno detto che loro avevano fatto tutti gli accertamenti e che la tenevano sotto controllo".
"Lo sapevo che sarebbe stato difficile convincerli, ma ti avevo detto di dirgli che te lo avevo chiesto io. Non hai parlato nemmeno con il direttore? Possibile che non si possa fare niente? Non si sono nemmeno resi conto che aveva una forte aritmia cardiaca nonostante fosse monitorata. Quindi non hai fatto nessun esame giusto?"
"In realtà sono riuscita a farle l'ecg. Ecco vedi...ieri sera sono andata nel reparto di terapia intensiva e visto che c'erano altri medici di turno sono andata da Serena con la scusa che mi aveva mandato il medico che la stava seguendo.
Se qualcuno dovesse scoprirlo sarei nei guai, ma volevo aiutarti. Comunque stavo dicendo che sono riuscita a farle l'ecg e non mi è sembrato molto buono. Ecco vedi anche io ho notato una leggera aritmia cardiaca, ma l'esperto sei tu...guarda tu..."."Grazie Tiziana. Sono contento che almeno sei riuscita a farle l'ecg. Fammi vedere questo tracciato...".
Come pensavo Serena aveva un'aritmia cardiaca importante.
Non riesco a capire come mai non si siano accorti di niente.
Il suo cuore non mi piaceva per niente. Aveva accumulato troppo stress negli ultimi giorni e il suo cuore era stanco. Era troppo stanco e quelle extrasistoli continue non mi piacevano per niente.
"Maledizione" dissi ad alta voce, facendo cadere il tracciato cardiaco a terra.
"Devo andare sopra a vedere come sta. Voglio visitarla di nuovo. Tiziana puoi darmi uno stetofonendoscopio?".
"Si certo. Vado a prendertelo".
Mi girai verso Perla che mi stava guardando in maniera preoccupata. Poi la vidi venire verso di me...
"Marco che succede? Perché sei arrabbiato? Stai male?"
"No tranquilla. Devo andare in terapia intensiva. Vuoi venire con me o aspetti qui con Tiziana?"
"In realtà non me la sento di venire lì con te, però se vuoi posso venire. Non voglio lasciarti solo e mi sembra di capire che hai bisogno di qualcuno che stia al tuo fianco".
"Grazie piccola mia. Non voglio che ti sforzi. Sei ancora debole. Aspettami qui seduta o se vuoi vai nel mio vecchio studio e aspettami li. Io torno fra un po' ok?".
"Ok come vuoi. Ti voglio bene".
Mi abbracciò e io ricambiai l'abbraccio.
Dopo aver preso lo stetofonendoscopio che mi diede Tiziana, andai nel reparto di terapia intensiva.
C'era un via vai di medici, ma non ci feci caso. Andai nella stanza di Serena e entrai dentro dopo essermi messo il camice monouso e i guanti con la cuffietta.
Mi avvicinai a lei. Stava dormendo. Aveva ancora gli occhi chiusi.
Le presi la mano e vidi che era fredda. Aveva le mani congelate, nonostante ci fosse il condizionatore acceso.
Presi una coperta dall'armadio e gliela misi addosso. Poi presi la mano sinistra e gliela misi sotto le coperte e la mano destra continuava a stare nella mia mano.
Cercai in tutti i modi di riscaldarle le mani.
Poi le presi il polso per sentirle il battito cardiaco e mi girai verso il monitor per vedere i parametri vitali.
Poi presi lo stetofonendoscopio e lo infilai nelle orecchie. Lo appoggiai delicatamente sul suo torace e le sentii il cuore attentamente.
Continuai a auscultarle il cuore con lo stetofonendoscopio e sentii il suo cuore affaticato.Il suo cuore era peggiorato rispetto a ieri. Era più affaticato e continuava ad avere continue extrasistoli.
Dovevo farle ulteriori esami cardiologici, anche se sapevo che sarebbe stato impossibile.Li avrei fatti lo stesso. Non mi importava di loro. Non mi importava di nessuno. Mi importava solo di Serena.
Non era possibile che in poco tempo il suo cuore si era affaticato così tanto.
Non poteva più stare lì. Non poteva più stare in quel reparto, ma non potevo portarla via. Doveva svegliarsi prima sennò non avrei potuto fare nulla.
Potevo solo farle fare ulteriori esami cardiologici e fare pressione sul direttore dell'ospedale, in modo da rendersi conto non solo delle incompetenze di quei medici, ma soprattutto dello stato di salute di Serena che stava peggiorando e non potevo permettermelo.
Non c'era più tempo da perdere. Serena aveva bisogno di me e io non potevo perderla. Avrei fatto di tutto per farla stare bene.
Mentre stavo per togliermi lo stetofonendoscopio dalle orecchie per metterlo intorno al collo, sentii un bip dal monitor.
Mi girai e vidi una leggera alterazione del battito cardiaco di Serena e mentre cercavo di capire cosa stesse succedendo...sentii la mia mano muoversi...
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Innamorarsi all'improvviso
ChickLitHo sempre creduto nell'amore...nel colpo di fulmine, nello sguardo che si lega tra due persone apparentemente sconosciute, ma che si conoscono da una vita...a quell'amore che ti fa battere il cuore quando vedi quella persona che ti piace e che fares...