Festa in discoteca

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Marco

Tornai a casa dopo aver finito di mangiare con Matteo. Dovevamo uscire insieme per divertirci un po' come ai vecchi tempi, ma non mi andava. Stavo troppo male per lei. Non capisco perché si sia allontanata così. Non so dove ho sbagliato, ma mi sento così male senza di lei...
Mia madre mi stava aspettando per vedere un film sul divano e visto che non sarei uscito con Matteo decisi di accontentarla. Infondo sarei stato qui altre due settimane e poi sarei ritornato a New York a lavorare.

"Che film vuoi vedere?"

"Scegli tu mamma".

"Ok. Un bel film romantico. Ok?"

Tra i tutti i film non poteva scegliere qualcos'altro?

"Ok. Però non so se lo vedrò tutto. Sono un po' stanco".

"Che hai Marco? Sei triste per una ragazza?"

Mia mamma aveva il sesto senso. Come faceva a sapere che stavo male per una ragazza, se non le avevo mai raccontato nulla.

"No mamma. Sono solo un po' pensieroso".

Non me la sentii di parlarle, non mi andava in quel momento.

"Ok. Guardiamo il film. Quando vorrai parlare me lo dirai. Non voglio vederti triste. Sei un bravo ragazzo. Non meriti di soffrire".

"Ok grazie".

Dopo un po' mia mamma si addormentò e io decisi di andare a letto. Le rimboccai le coperte e andai a letto.

Drinnnnnnnnnnnnnnnnn

"Chi cavolo è a quest'ora?"

"Marco sei sveglio vero? Dai che stasera ti porto a ballare così ti riprendi che sembra che sei stato investito da un camion".

"Matteo sono le 9.00. Tu non dormi mai? Non possiamo parlarne più tardi? Sono troppo stanco"

"Non esiste. Fra un'ora sono lì. Ti devo raccontare un bel po' di cose e poi facciamo una corsetta nel parco, così ci alleniamo un po'. Ci vediamo dopo e non ti preoccupare che i cornetti li porto io".

Non avevo proprio voglia di alzarmi, ma dovevo farlo visto che Matteo sarebbe venuto qui fra un po'.
Andai a farmi una doccia e mi misi una tuta. Nel frattempo guardai i messaggi non letti e sperai che uno di questi fosse di Serena, ma non era così.
Forse dovevo dimenticarmi di lei...

Serena

Mi aveva detto che mi avrebbe dato un passaggio e io come una stupida gli ho detto di no. Ma perché? Perché faccio così? Perché evito le persone? Perché le allontano?

Una valanga di lacrime mi escono dagli occhi. Sono proprio una stupida. Eppure Marco mi piace...mi piace tanto.

"Stai ancora pensando a quel ragazzo? Cavolo Serena perché lo allontani? Non mi avevi detto che ti piaceva?"

"Lo so. Sono una stupida".

"Almeno ti sei scusata con lui?"

"No. Perché dovrei?"

"Ma scusa non hai il suo numero? Chiamalo a chi aspetti. Almeno mandagli un messaggio e digli di vedervi per un caffè e poi non lo so. Ti inventi qualcosa visto che mi hai messo in mezzo".

"Scusa non volevo. È stata la prima cosa che mi è venuta in mente. Forse hai ragione. Dovrei chiamarlo, ma mi vergogno un po' quindi gli manderò un messaggio più tardi".

"Si...ma fallo. Intanto andiamo a prepararci che stasera andiamo a ballare in discoteca. A proposito, perché non andiamo a fare un po' di shopping? Non so cosa mettermi e tu non hai molti vestiti eleganti per andare a ballare".

"Hai ragione. Non ho molti vestiti qui. Ho lasciato tutto a Cagliari. Con la mia migliore amica andavamo sempre in discoteca a divertirci un po' ".

"Ecco. Dai andiamo. Ho visto alcuni vestiti carini al centro commerciale qui vicino".

Passammo il pomeriggio a fare shopping e a divertirci. Poi andammo a casa e ci preparammo.

"Ma almeno lo conosci questo ragazzo che fa il compleanno in discoteca o ci dobbiamo infiltrare?"

"Certo che lo conosco. In realtà non conosco proprio lui, ma suo fratello maggiore ed è lui che mi ha invitato e gli ho detto che sarei venuta con te. Ora sbrighiamoci che è tardi. A proposito...ho preso un bracciale per lui. Non potevamo di certo andare senza portare un regalo. Che figura avremmo fatto?"

Arrivammo in discoteca verso le 22.00. C'era un casino terribile e io odiavo la confusione. Non ebbi nemmeno il tempo di entrare, che fui travolta da un odore di fumo e di alcool terribile.
Ci avvicinammo al banco e ci portarono due cocktail che avevamo ordinato.

Nel frattempo la mia amica mi trascinò in mezzo alla pista per ballare ed io, presa dall'alcool, cominciai a ballare e a lasciarmi andare.
Ci stavamo divertendo come due pazze, quando ad un tratto mi girai e lo vidi.
Era bellissimo ed era qui con il suo amico, Matteo credo che si chiamasse, almeno così lo sentii chiamare.
Mi ricordai che dovevo mandargli un messaggio per scusarmi, ma me ne ero dimenticata, ma ormai non aveva senso mandarglielo.

"Chi guardi?" Oddio ma quello è Marco. Ed è con il suo amico. Il suo amico è veramente bello. Chissà se è fidanzato. Senti ma poi gliel'hai mandato il messaggio vero?"

"No...mi sono dimenticata".

"Brava. Adesso è lì che balla con quelle ragazze. Se lo stanno mangiando con gli occhi, anche se non mi sembra che sia interessato. Magari è interessa a qualcun'altra. Magari una ragazza che a volte si comporta come una bimba".

"Mi sento così in colpa".

"Vai da lui e gli parli. Digli se vuole bere qualcosa insieme. Non so...fai qualcosa. Se ti piace veramente non te lo fare scappare, perché è veramente bello e da quello che mi hai detto mi sembra una brava persona, quindi vai e divertiti".

Non sapevo che fare. Da un lato volevo andare a salutarlo e passare un po' di tempo con lui, ma dall'altra mi vergognavo. Non mi sentivo all'altezza per stare con lui".

Marco

"Non pensavo che ci fosse tutto questo casino. Non potevi scegliere un altro locale?"

"Dai divertiamoci come ai vecchi tempi. Guarda quante belle ragazze che ci sono".

"Ti ricordo che sei fidanzato. Ma non hai un po' di ritegno. Possibile che non sei cambiato per niente? Non ti merita la tua fidanzata".

"Forse hai ragione, ma stasera voglio divertirmi. Guarda quelle belle ragazze lì in fondo. Wow quella accanto alla mora è una bomba sexy. Quasi quasi vado a ballare con lei. Senti ma quella non è Serena? Ti sta guardando...potresti andare da lei o farla ingelosire"...

Appena mi disse il suo nome, mi girai di scatto. Era lei. Aveva un vestito corto rosso con i brillantini e i capelli sciolti, con un paio di tacchi neri e una borsetta nera. Era bellissima e non faceva altro che guardarmi.
Avevo una gran voglia di andare da lei e di baciarla davanti a tutti, ma mi frenai, perché in fondo non mi aveva più cercato, quindi probabilmente non gliene fregava niente di me.
Forse Matteo aveva ragione. Dovevo farla ingelosire per vedere se ci teneva davvero a me.
Non mi sembrava un modo maturo per sistemare le cose, ma non mi andava di soffrire anche questa sera, quindi mi girai dall'altra parte e cominciai a bere una vodga dopo l'altra, con l'intento di dimenticare i miei pensieri e godermi la serata.

Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora