Visita

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Sono seduto qui nel mio studio, mentre aspetto i risultati delle analisi del sangue di Serena, visto che ho detto all'infermiera che volevo avere i risultati il prima possibile.
Serena dorme per il momento davanti a me. Le ho dovuto dare un calmante, visto che era agitata e non riusciva a calmarsi.
Non ho nemmeno potuto visitarla. Avrei potuto approfittarne visto che stava dormendo, ma non volevo turbarla ulteriormente quando si sarebbe svegliata...
Così decisi di aspettare e di visitarla dopo che si sarebbe svegliata.

Nel frattempo bussarono alla porta.

"Dottore, ecco le analisi che mi ha chiesto. Posso fare altro per lei?"

"No grazie. È stata gentilissima"

L'infermiera mi portò le analisi del sangue di Serena. Decisi di aprirle e come pensavo aveva i valori sballati. Erano molto bassi. Aveva tante carenze e aveva bisogno di prendere alcuni integratori.

La vidi muoversi, così mi alzai verso di lei. Quando si svegliò, mi guardò e mi sorrise.

"Come stai? Va meglio ora?" Dissi.

"Si. Scusa, devo essermi addormentata".

"Si. Ti ho dato un calmante e ti sei addormentata quasi subito".

"Senti Marco...mi dispiace per quello che è successo. Davvero, non volevo comportarmi così come una bambina, ma io proprio i medici non li sopporto. Non mi piacciono gli ospedali...ho paura delle malattie, dei medici, ecc.
Però ora mi sento meglio, quindi se non ti dispiace andrei a casa, anche perché si è fatto tardi".

"Non so cosa ti abbiano fatto i medici, ma io sono diverso. Comunque non ti preoccupare, quando avrò finito di visitarti ti accompagnerò io a casa e niente scuse. Sei svenuta, avevi le palpitazioni e probabilmente ti è venuto un altro attacco di panico. Perché non è stato la prima volta che ti è venuto in aereo vero? Quindi non si discute. Adesso ti visiterò e poi andremo a casa. Ho anche le tue analisi del sangue e non mi piacciono molto. Sei anemica e hai alcuni valori molto bassi. Quindi ti prescrivero' alcuni integratori che dovrai prendere. Ok?"

"Marco...io...io ti ringrazio per quello che fai, ma sto bene. Non c'è bisogno che mi visiti. Non ho fatto colazione e sono svenuta. Ti prego portami a casa, sono molto stanca e vorrei dormire visto che domani devo andare a lezione. Ti prometto che mangierò di più e prenderò le medicine che mi darai".

"Non credo molto a quello che mi dici. Non è stato solo un semplice calo di pressione. Comunque adesso ti visito e poi ne parleremo meglio di questa cosa. Adesso sdraiati e togliti la maglietta" dissi con tono serio.

Sono un medico e non mi faccio di certo intimorire da un paziente. Se decido di fare una cosa è quella. Non voglio storie o problemi. Mi dispiace ma sul lavoro non transigo, specialmente se si tratta di una cosa seria.

"Cosa? Io devo fare cosa?"

"Togliti la maglietta. Devo farti l'ecg e poi devo visitarti. Stai tranquilla, ci metterò poco se fai la brava e collabori con me".

"No Marco. Non puoi farmi questo. Ti prego. Mi vergogno".

"Se vuoi chiamo un'infermiera e sta con noi mentre ti visito".

"No non voglio nessuno. Ma poi scusa mi devo togliere per forza la maglietta? Non posso alzarla o lasciarla e basta?"

"Niente scuse. Ti aspetto fuori. Quando finisci di spogliarti me lo dici. Comunque di solito facciamo togliere anche il reggiseno, quindi ritieniti fortunata". Le dissi facendole l'occhiolino.

Andai fuori e decisi di rispettare la sua privacy. Magari si sentiva a disagio a spogliarsi davanti a me.
Aspettai dieci minuti, ma poi decisi di entrare.
Entrai e non la vidi. Dove diavolo era finita? La chiamai ma niente. Era sparita. Poi sentii un rumore dal bagno e capì che si era chiusa lì dentro.

"Serena, non fare la bambina. Esci dal bagno".

"No mi vergogno".

Non fece in tempo a finire la frase che aprii la porta e me la ritrovai davanti a me, mentre mi guardava con quegli occhi impauriti.
Avevo una strana sensazione. Il cuore cominciò a battermi all'impazzata. Mi era già successo con lei...Le sorrisi e le sfilai la maglietta lasciandola sopraffatta dal gesto.

"Noooo Marco".

"Dai vieni che ti visito. Se mi fai perdere la pazienza ti tolgo il reggiseno. Ora vieni e sdraiati".

Le posizionai gli elettrodi sul torace e accesi la macchinetta che cominciò a tracciare il suo battito cardiaco.
Era molto agitata, così le presi la mano e cercai di tranquillizzarla.
Dopo due minuti avevo il tracciato in mano. Lo lessi ed era tutto apposto. Non aveva aritmie. Dovevo comunque sentirle il cuore, così le dissi di rilassarsi in modo che potessi finire la visita.
Presi lo stetofonendoscopio e mi avvicinai a lei.

"Stai tranquilla" le dissi mentre mettevo lo stetofonendoscopio nelle orecchie.
"Adesso rilassati e respira normalmente".

Cominciai a sentirle il cuore che batteva all'impazzata. Le dissi di stare tranquilla, anche se continuava a non esserlo, visto che il suo cuore mi rimbombava sempre di più nelle orecchie.
Continuai a visitarla con lo stetofonendoscopio. Non mi sembrava di sentire anomalie. I toni cardiaci erano normali e non c'erano soffi cardiaci.
Aveva soltanto delle palpitazioni, ma essendo molto agitata era normale.

"Ok sembra tutto ok. Puoi rivestirti. Adesso siediti qui che parliamo un po'. Allora devi mangiare di più e bere molta acqua, che sei disidratata. Devi prendere alcuni integratori, perché hai il ferro molto basso e anche alcune vitamine basse, tra cui la vitamina d, che è molto importante per le ossa, la vitamina b, il calcio e il potassio.
Cerca di non stressarti e riposati che sei stanca. Non ti affaticare troppo e per qualsiasi cosa chiamami. Questo è il mio numero, per qualsiasi cosa chiamami ok?"

"Ok grazie. Posso andare?"

"Ti accompagno io a casa. Sei ancora molto debole e non voglio che ti affatichi. Comunque poi ti aspetto per un controllo e ne approfitteremo per parlare di oggi, visto che non mi hai convinto molto".

"Marco sei stato davvero gentile, ma davvero non ti nascondo nulla".

"Serena sono un medico e so quando qualcuno mente. Oggi non hai avuto solo un calo di pressione. Se hai avuto fastidi o altro devi dirmelo. Sono il tuo medico da adesso e devi fidarti e confidarti con me...ok?"

Annuii e si alzò dalla sedia, ma ebbe un leggero mancamento e si sedette di nuovo.

"Ti succede spesso che ti alzi velocemente dalla sedia o dal letto e ti gira la testa vero?"
Lei annuì.

"Si chiama ipotensione ortostatica. Cerca di alzarti piano la prossima volta e vedrai che non succederà più e mangia che sei più magra della prima volta che ci siamo visti ok?"

"Ok grazie. Sei sempre così gentile e disponibile".

"È il mio dovere e poi te l'ho detto che sono diverso dagli altri medici. Ora andiamo. Ti porto a mangiare qualcosa vicino al bar dell'ospedale e poi ti porto a casa".

Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora