Marco
Mi sveglio di soprassalto, notando che ho la fronte sudata. Ho fatto di nuovo quel sogno, quel maledetto sogno che non mi dà pace da anni. Sogno sempre lei, bella, elegante, con un vestito bianco e lungo. I suoi capelli sono sciolti e circondati da tanti fiorellini bianchi. È come un angelo...
Decido di alzarmi e scendo sotto a fare colazione con mia madre.
Poi decido di prepararmi e andare a trovare i miei colleghi all'ospedale di Messina.
Durante il tragitto vedo bambini correre di qua e di la, vecchietti che giocano a carte al bar e macchine che hanno fretta di passare tra una strada e l'altra.
La solita routine di Messina, che accomuna un po' le altre città.
Nel frattempo sento piangere qualcuno. Mi giro e vedo una bambina a terra che piange disperata. Mi avvicino e noto che tiene il suo ginocchio con le mani."Che succede piccola bimba? Ti sei fatta male?"
"Si" piange continuamente e trema tutta.
"Dove ti sei fatta male?" Mi indica il ginocchio. " Fammi vedere" le dico.
Le alzo il pantaloncino e vedo che si è sbucciata il ginocchio. Le devo medicare la ferita, ma non ho niente con me, quindi decido di chiedere al negozio qui vicino se hanno un kit di pronto soccorso, ma non sono fortunato.
Decido quindi di prenderla in braccio e di portarla in ospedale per farle medicare il ginocchio, ma prima dico alla donna che li accompagna, la loro babysitter credo, che porterò la bimba con me per farle fare la medicazione.
La donna acconsente e mi da un numero di telefono, dicendomi di chiamarmi non appena avessi finito e di portargliela subito dopo.
Sinceramente non capisco perché non si sia preoccupata più del dovuto. Mi ha affidato questa bambina, senza sapere nemmeno chi fossi. Potevo essere anche un ladro o un malintenzionato, quindi le diedi il mio numero e le dissi che ero un medico e che appena avrò finito con la bimba l'avrei chiamata per farla venire a prendere, così ne avrei approfittato per parlarle meglio della situazione della bimba, visto che era anche molto magra e avevo intenzione di farla visitare dai miei colleghi.
Portai la bimba con me. Era una bimba di colore, capelli ricci e lunghi. Aveva un pantaloncino azzurro e una maglietta bianca con i fiorellini.
Arrivati all'ospedale, la vidi agitarsi. Non voleva entrare in ospedale e cercai di tranquillizzarla."Ciao Teresa, come stai? È tanto che non ci vediamo" dissi alla donna di fronte a me.
Teresa era la segretaria della reception. Una donna sulla cinquantina. Molto bella e curata. Anche lei era una donna di colore, con i capelli ricci, solo che a differenza di questa bimba era molto in carne."Marco...non ci posso credere. Sei più bello di quanto mi ricordassi. Come stai? Vieni qui...fatti abbracciare"
"Sto bene grazie. Tu come stai?"
"Come mai sei qui? Chi è questa bimba?"
"Si è sbucciata un ginocchio e ho bisogno di disinfettarle la ferita e poi vorrei che qualche medico la visitasse, è troppo magra"
Teresa mi portò al reparto di pediatria, dove non c'era più Marianna, la mia vecchia collega e amica di vecchia data, ma una nuova Dott.ssa, Lisa Sandri.
Alta, magra, bionda, occhi castani, bella da togliere il fiato, ma troppo superba per i miei gusti.
Appena ci vide, mi disse cosa fosse successo e ci fece accomodare nel suo studio."Vediamo un po'. Fammi vedere questo ginocchio piccola bimba" disse lei
"Ahi mi fai male. Non voglio che mi tocca lei. È brutta e cattiva" mi disse.
"Stai tranquilla, sono sicuro che è molto brava. Adesso stai buona e fatti medicare la ferita"
"Noooo non voglio. Fammi passare tu la bua"
Non sapevo che fare. Se ci fosse stata Marianna mi avrebbe capito e mi avrebbe lasciato fare la medicazione a questa bimba, ma non me la sentivo di scavalcare la professione di questa Dott.ssa, quindi decisi di tenerla ferma in modo che la Dott.ssa potesse fare il suo lavoro.
Ma non ci fu verso. La bambina continuava a piangere e a urlare.
Nel frattempo sentì bussare e vidi l'uomo che mi fece da tutor ai tempi dell'Università, nonché vecchio amico di famiglia."Marcooooo non ci posso credere. Che ci fai qui? Ti sei stancato di New York e sei venuto qui?" Allungò le braccia per abbracciarmi
"Ciao Filippo. Come stai? Ne è passato di tempo, ma sei sempre giovane e elegante. Ahah non mi sono stancato di New York. Mi trovo molto bene lì. Volevo solo stare un po' con la mia famiglia ed eccomi qua"
"E questa bimba chi è? Non dirmi che ti sei sposato e non so niente?"
"No è una bambina che ho trovato vicino l'ospedale. Si è fatta male e sono venuto qui per farle medicare la ferita e per farla visitare, ma non ne vuole proprio sapere"
"Perché non la visiti tu scusa? Mi sembra che sia molto attaccata a te"
"Oh non vorrei scavalcare il lavoro degli altri" dissi.
"Marco...sei sempre il solito ragazzo gentile che conosco da anni. Il mio caro Marco...Caro Dott. Marco, come te la passi a New York? Scommetto che hai una fila di donne dietro eh? Ti trovo molto bene"
"Ah anche tu sei un medico?" Disse sorpresa la donna accanto a me.
"Si. Lui è il migliore medico che io conosca"
"Non esagerare ti prego"
"Bene allora visitala tu la bimba, visto che non si fa toccare da me"
"Ok se per te va bene"
Misi la bambina sul letto e le disinfettai la ferita. Bruciava un po' così le soffiai delicatamente il ginocchio e poi le misi un cerotto.
Chiesi poi all'infermiera di farle le analisi del sangue e nel frattempo le sentii il cuoricino.
Stava bene, nonostante fosse magra e non fece capricci, perché voleva essere visitata da me."Quindi sei un medico anche tu. Di cosa ti occupi?"
"Si sono un medico. Sono un cardiologo"
"Ah ti occupi del cuore. Potresti occuparti anche del mio" e mi poggia la mano sul suo seno.
La ritraggo subito e le dico che non mi sembra il caso di fare queste sceneggiate specialmente davanti a una bambina.
Quando viene l'infermiera fa il prelievo alla bimba, ma anche se fa i capricci, riesce a fare il suo lavoro e le dico che appena saranno pronti i risultati dovrà avvertirmi subito.
Esco con la bambina dopo aver salutato tutti e la riporto da quella donna.
Le dico che va tutto bene, ma che deve fare dei controlli ogni mese, perché è magra e ha bisogno di nutrirsi di più per la sua età.
Do un bacio alla piccolina e vado al bar vicino l'ospedale e mi prendo un caffè.
Sono intento a bere il mio caffè, quando qualcuno o meglio qualcosa mi distoglie dai miei pensieri...Sul tavolo dell'ingresso c'è una rosa bianca. Ho come un flash e tutto mi riporta indietro. Tutto mi fa pensare a lei...a quel sogno che faccio sempre...quanto mi manca, quanto vorrei abbracciarla...dove sei piccola principessa?
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Innamorarsi all'improvviso
ChickLitHo sempre creduto nell'amore...nel colpo di fulmine, nello sguardo che si lega tra due persone apparentemente sconosciute, ma che si conoscono da una vita...a quell'amore che ti fa battere il cuore quando vedi quella persona che ti piace e che fares...