Un luogo speciale

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Marco

La serata romantica che avevo organizzato in poco tempo stava andando magnificamente.
Avevo ancora tante cose da fare con Serena e avevo ancora tante sorprese per lei e non vedevo l'ora di vedere le sue reazioni per le prossime tappe che avevo organizzato con cura e dettaglio per lei...perché lei si meritava questo e molto altro e anche se a volte mi faceva impazzire, era pur sempre la donna che mi faceva battere il cuore e mi faceva provare emozioni vere, come quelle che vivono i miei genitori o meglio che vivevano, perché ormai io non so più chi sia mio padre, o meglio quel mostro di mio padre, perché al solo pensiero che possa essere lui la causa di tutti i mali di Perla, mi viene voglia di ucciderlo con le mie stesse mani, ma non ho intenzione di sporcarmi le mani per un uomo come lui, che poi uomo a questo punto non è, visto che ha osato fare del male alla mia sorellina...

Mi distolgo dai miei pensieri e guido con calma e attenzione, anche perché è già notte e non voglio rischiare di fare un incidente per colpa di qualche ubriaco.

Guardo Serena con la coda dell'occhio, mentre è intenta a guardare il panorama che sta attraversando in macchina e rimane in silenzio, anche se in realtà non è da lei visto che di solito parla in continuazione.

Una volta mi ha confessato che lei non parla quasi mai con nessuno. Mi ha detto che è sempre stata una persona riservata e che, anche se le piace fare amicizia e conoscere persone nuove, cerca sempre di stare sulle sue, specialmente quando non conosce qualcuno e che è molto selettiva, quindi se le piace una persona le parla, sennò sta sulle sue. Se le piace una persona e prende poi confidenza ci parla e si lascia andare. Con me parla continuamente, è molto logorroica. Mi ha sempre detto che con me si trova bene a parlare. Le piace parlare con me e confidarsi con me. Infatti mi racconta sempre tutto, anche le sue cose personali e questo mi fa molto piacere, perché si fida di me.

"Che succede? Perché sei così pensierosa?".

"No niente".

"Sicura? Che succede?".

"No non ti preoccupare. Quando arriviamo?".

"Non so perché, ma secondo me c'è qualcosa che non va. Ahah sei troppo impaziente piccola bimba".

"Perché non mi vuoi dire mai dove andiamo? Lo sai che sono curiosa".

"Stiamo arrivando non ti preoccupare".

Accostai poco dopo la macchina e parcheggiai. Spensi la macchina e guardai Serena intenta a cercare di capire in quale posto l'avrei portata.

"Che guardi? Tanto non indovinerai mai dove ti porterò tra poco".

"Sei sempre così misterioso tu dottore?".

"Ancora con questa parola? Ahah non vedi l'ora di giocare al dottore eh? Sei proprio una paziente impaziente".

"Non è vero. Non voglio giocare".

"Ahah ma se è tutta la serata che ti ecciti pensando a come starei con il camice bianco e lo stetofonendoscopio".

"Non ti dovevo dire niente. Lo sapevo...".

"Ahah calmati piccola o ti verranno le palpitazioni. Giocheremo dopo al dottore non ti preoccupare". Le sorrido facendole l'occhiolino.

"Sei monello. Ti ho detto che non voglio giocare al dottore".

"Ah no? Ne sei sicura?".

Le presi la mano e la avvicinai sul mio torace in cui batteva il mio cuore per lei e poi portai la mia mano sul suo cuoricino che batteva all'impazzata. Le sorrisi dolcemente e lei mi guardava in maniera imbarazzata con le guance tutte arrossate. Ahah come era carina quando si emozionava così...

Le presi il viso tra le mani e le accarezzai la guancia dolcemente, mentre continuavo a guardarla negli occhi. Poi le presi la mano e la baciai e le dissi di stare tranquilla...

Continuava a guardarmi in maniera dolce e imbarazzata e io non facevo altro che sorridere e rassicurarla...

"Quindi questo tuo cuoricino batte per me o per quello che faremo dopo?". Continuo a provocarla. Mi piace quando arrossisce e si innervosisce per cose così futili.

"No che dici. Non batte per nessuna di queste due cose".

"Ah no? Quindi non sei innamorata di me?".

"Si certo ma...".

"Ma niente. Ora andiamo così scoprirai il posto magico e incantato dove ti porterò". Le dissi mettendole un dito sulla sua dolce boccuccia per farla stare un po' zitta.

Scendemmo dalla macchina e ci incamminammo verso il luogo magico che avevo scelto...

Le presi la mano e ci incamminammo, ma ad un tratto lei si fermò.

"Che succede? Perché ti fermi? Non vuoi più sapere dove io ti stia portando?".

"Si ma...".

"Ma? Che succede? Ti senti male?".

"No è che...io...io ho una brutta sensazione".

"Che succede? Spiegati meglio".

"Non lo so. Ho come l'impressione che succederà qualcosa di brutto o forse tu mi dovrai dire qualcosa. Non lo so...".

"Stai tranquilla. Non succederà niente di tutto questo. Ora cerca di calmarti e andiamo. Abbiamo tante cose da fare stasera e voglio godermi ogni momento con te piccola bimba".

Quanto mi dispiaceva mentirle in parte. È vero...le avrei detto che sarei ritornato a New York, ma avevo intenzione di farlo nel modo più delicato possibile...

"Vieni. Andiamo che è tardi". Le dissi prendendole nuovamente la mano.

"Oddio Marco...ma è bellissimo".

"Ti piace?".

"Si è bellissimo. Io non avevo mai visto un posto così bello. Grazieeee. Hai fatto tutto questo per me? Io non me lo merito tutto questo. Ti ho trattato male ultimamente. Perché lo fai? È troppo per me. Io...io...".

"Shhh stai tranquilla. Respira, tranquilla". Era talmente presa dall'emozione che non riusciva più a respirare. "Ti piace davvero?". Annuisce. "Non è niente di che. Penso che sia un posto bello e semplice allo stesso tempo e soprattutto penso che sia un posto romantico soprattutto per due persone innamorate".

"Si è bellissimo e io non so come ringraziarti. Scusa se ti ho trattato male in questi ultimi giorni". 

"Non ti preoccupare. Pensiamo a noi questa sera. Non ho niente contro di te e poi tu ti meriti il mondo piccola principessa. Tu ti meriti questo e altro, quindi non dire che non ti meriti niente, perché non è vero. Ora basta piangere, che ti si rovina il trucco. Asciugati le lacrime e andiamo". Le diedi un fazzoletto e si asciugò le lacrime.

Come era bella. Era bella anche quando piangeva. La mia piccola principessa si emozionava per qualsiasi cosa. Lei era mia. Lei era solo mia...

Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora