Riprenditi presto (prima parte)

80 8 0
                                    

Marco

Sono preoccupato per Serena.
Da quando l'ho vista cadere tra le mie braccia, mi è crollato il mondo addosso.
Forse...non dovevo farla uscire dall'ospedale dato le sue gravi condizioni, ma avevo fatto tutti gli accertamenti prima di farla uscire ed era migliorata molto nelle ultime ore.

Cosa diavolo è successo? Che sia dovuto a quell'uomo che ha visto per strada, prima di arrivare in ospedale?
Chi diavolo è quell'uomo? Perché Serena ha avuto tanta paura quando l'ha visto?

Devo scoprire la verità, ma prima devo occuparmi di lei e della sua salute.

La stendo delicatamente a terra e le sento il polso per sentirle il battito cardiaco.
È molto pallida e la luce che emanava fino a poco fa ora è scomparsa del tutto.

La prendo in braccio e la porto in ospedale per visitarla...

In ospedale la faccio mettere su un lettino e dico alle infermiere di portarmi un camice bianco e lo stetofonendoscopio. Intanto prendo i parametri vitali della mia piccola principessa e noto che è ancora pallida in viso.

"Infermiera, mi prepari una flebo di sali minerali e mi porti tutto l'occorrente per un ecg. Presto, non c'è tempo da perdere"

"Sì dottore. Vado subito"

Nel frattempo le misuro la pressione, che è molto bassa e spero solo che si tratti di un calo di pressione e non sia un peggioramento dell'endocardite.

Guardo Serena e non faccio altro che notare la sua pelle spenta e le sue mani tremanti.

Penso che sia ancora scossa dall'accaduto, nonostante sia ancora priva di sensi.

Le prendo la mano e le accarezzo dolcemente i capelli, fin quando arriva l'infermiera con quello che le avevo chiesto.

Porto Serena nel mio studio e comincio a visitarla attentamente.

Prendo lo stetofonendoscopio e lo metto nelle orecchie e comincio a sentirle il cuore che continua a battere forte.

La parte metallica della campana dello stetofonendoscopio sfiora la sua pelle così delicata e sottile.

Mi concentro su ogni battito del suo cuore, chiudendo gli occhi, in modo da sentire ogni minimo dettaglio, perché non posso permettermi che qualcosa vada storto, specialmente ora che dovrò lasciarla sola visto che fra poco dovrò partire per New York...

Continuo a auscultarle il cuore, spostando la campana dello stetofonendoscopio nei vari punti di auscultazione e, fortunatamente, non noto niente di strano.
Non ci sono anomalie nel battito cardiaco.

Faccio un sospiro di sollievo, perché molto probabilmente è svenuta per un calo di pressione o per un possibile attacco di panico dopo aver visto quell'uomo.

Le faccio comunque un ecg per monitorare la sua attività cardiaca visto che è svenuta e comincio ad attaccare gli elettrodi sul suo torace, nelle braccia e nelle gambe e accendo la macchinetta per farle il tracciato.

Osservo attentamente il suo tracciato, sperando di non trovare anomalie nell'attività elettrica del suo cuore.

Dopo aver fatto l'ecg, esamino attentamente i risultati e, per fortuna, non ci sono anomalie significative.

Tolgo gli elettrodi e sospiro nuovamente, accertandomi che la sua condizione fisica sia stabile.

Le prendo le mani delicatamente e noto che sono molto fredde.

Prendo una coperta dal mio armadio e gliela metto addosso e prendo nuovamente le sue mani nelle mie in modo da potersi riscaldare.

Il suo colorito è meno spento di prima e il suo cuore comincia a tornare regolare.

Adoro sentire il suo cuoricino battere forte per me, ma nello stesso tempo mi piace sentire il suo cuore calmo e tranquillo...

"Piccola mia. Chissà quanto hai sofferto. Spero tanto di riuscire ad alleviare le tue sofferenze..."

Devo pensare anche alla sua salute psichica e devo capire chi è quell'uomo di cui ha avuto tanta paura.

Ricordo ancora il terrore che aveva negli occhi prima di svenire...


Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora