Marco
La guardavo intensamente negli occhi e mi faceva tenerezza, perché ancora non sapeva che io domani sarei ritornato a New York.
Non sapevo ancora come dirgli della mia partenza. Non sapevo ancora quali parole avrei usato per darle questa notizia, ma dovevo farlo. Dovevo farlo, ma sicuramente non ora. Ora dovevo pensare solo a lei e alla nostra serata romantica che ci aspettava e che avevo organizzato con cura per lei, nonostante fossi stanco e nonostante continuassi a pensare alla mia sorellina...
Le sorrisi dolcemente, mentre la vedevo ondeggiare tra un passo e l'altro. Sembrava una bambina felice di giocare all'aria aperta senza pensieri. Non faceva altro che sorridere e girare attorno a se stessa come una bambina. La adoravo quando faceva così. Era così dolce e ingenua proprio come una bambina e mi si spezzava il cuore al solo pensiero di doverle dare la notizia della mia partenza.
"Marco ci sei? Marco a che pensi?"
"Nulla amore. Preparati che fra un po' ti porto fuori con me".
La vidi spegnersi. Non sorrideva più. Che aveva?
"Che succede amore? Perché sei triste?"
"Non ho niente da mettermi. Non ho vestiti carini e eleganti qui in ospedale".
"Ahah non ti preoccupare. A questo ci pensiamo dopo. Intanto mettiti qualcosa che hai qui e poi ti porto in un negozio di moda a comprare un bel vestito per l'occasione".
In realtà le avevo già comprato un vestito tutto per lei, con scarpe e borsa abbinati, ma volevo farle una sorpresa, quindi non le ho detto nulla.
"Ok però girati che mi vergogno".
"Ti ricordo che ti ho vista nuda sia quando ti ho visitata sia quando abbiamo fatto l'amore".
"Si ma non è lo stesso. Io mi vergogno lo stesso, quindi ora girati e fai il bravo".
"Ok va bene. Ti aspetto fuori. Non ci mettete tanto tempo, che abbiamo tante cose da fare".
Dopo circa dieci minuti, uscì dalla stanza dell'ospedale e mi guardò con lo sguardo timido e indifeso.
"Che succede?"
"Io mi vorrei lavare e farmi bella".
"Ahah ma tu sei già bella. Perché dovresti truccarti? Non dovresti truccarti. Dovresti mettere solo un po' di matita e un rossetto se proprio vuoi truccarti, ma non ne hai bisogno, perché sei già bella così e per quanto riguarda la doccia non ti preoccupare. Andiamo a casa mia e ti prepari lì. Ho pensato a tutto io, quindi stai tranquilla".
Le presi la mano e uscimmo dall'ospedale. Le aprii lo sportello della macchina, come facevo sempre, e la feci salire. Dopo essere arrivati a casa mia, la feci andare in bagno a farsi una doccia rilassante. Ne aveva proprio bisogno. In realtà ne avevo bisogno anche io, quindi pensai di farla insieme a lei.
Mi diressi in bagno con il torace scoperto e con i pantaloni ancora addosso e mi avvicinai sempre di più a lei.
Non mi sentì arrivare, perché era intenta a canticchiare qualcosa.
Mi tolsi i pantaloni e aprii il box della doccia, dove c'era la mia dolce principessa intenta a lavare delicatamente il suo bel corpicino nudo.
Quando mi vide emise quasi un urlo di spavento e si coprì le sue dolci "tettine" con le braccia. Non pensava di vedermi lì, ma non mi allontanò..."Marco che ci fai qui? Mi sto lavando io. Non puoi aspettare il tuo turno?"
"No piccola mia. Non posso aspettare. Dobbiamo recuperare tempo, quindi faremo la doccia insieme e poi...beh...dopo quello che sto vedendo, non mi rendi le cose facili...".
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Innamorarsi all'improvviso
Genç Kız EdebiyatıHo sempre creduto nell'amore...nel colpo di fulmine, nello sguardo che si lega tra due persone apparentemente sconosciute, ma che si conoscono da una vita...a quell'amore che ti fa battere il cuore quando vedi quella persona che ti piace e che fares...