3 settembre 2015
"Signorina è ora di alzarsi" sento la voce di mia madre acuta nelle mie orecchie, la stritolerei. Sento il sole che picchietta sulla mia faccia e da un fastidio allucinante. Sbuffo mettendo un piede atterra ma lo ritiro subito appena entra a contatto con il pavimento freddo. Il diverso contatto tra il letto e il pavimento è stupefacente. Sento mia madre ridacchiare e la guardo con uno sguardo omicida. "Tesoro vado a lavoro con tuo padre cerca di non fare tardi. L'autista Fred è giù, appena sei pronta ti accompagna lui" dice lasciandomi un bacio sulla fronte e andandosene. Sbuffo alzandomi e prendendo della biancheria intima e una maglia verde con un jeans stretto e strappato con le mie all star verdi. Se vi state domandando qualcosa, sì ho le all star di tutti i colori.
Raggiungo il bagno e mi spoglio velocemente entrando in acqua e rilassandomi per qualche secondo. È una cosa incredibile di come le gocce d'acqua ti scivolino sul corpo facendoti rilassare e non pensare ai problemi per quell'ennesimo secondo. Prendo l'accappatoio capendo che non posso far tardi ed esco dalla doccia asciugandomi e vestendomi. Liscio i capelli, metto del mascara ai miei occhi, della matita nera e il mio rossetto preferito. Il rosso. Prendo la cartella e raggiungo la cucina dove trovo Taylor a fare colazione da solo. Bevo un sorso del caffè ed esco dalla stanza "aspetta" sento Taylor chiamarmi e torno indietro vedendo cosa vuole. "Cosa vuoi?" Domando alzando gli occhi al cielo. "El volevo solo dirti che mi dispiace okay? Sai che non posso farci nulla. Lo sai meglio di me" dice sbuffando. Mi fa male vederlo così ma non trapasso alcuna emozione. Lui mi sta facendo del male, quello emotivo. "Okay" dico uscendo dalla cucina per poi uscire dal salone trovando Fred aspettarmi vicino alla solita limousine nera. "Buongiorno signorina" dice facendomi un capo con la testa. "Buongiorno Fred" dico facendo un mezzo sorriso. Mi apre la porta della macchina, mi siedo e la richiude dietro di me.
*dopo il tragitto verso scuola*
Entro in quel dannato cancello della mia rovina e trovo con lo sguardo Clara. Mi vede e viene verso di me correndo. Mi abbraccia forte e mi fa sorridere. "Buongiorno migliore amica, dormito bene?" Domanda ridacchiando. Lei è la mia migliore amica ed io sono fortunata ad averla nonostante sia pesante. "Come un ghiro." Dico ridacchiando anche io per i corridoi. Quasi tutti che passano ci guardano e sapete perché? Perché io, Clara, Emma e Luisa siamo le più popolari della scuola ma non siamo le solite puttanelle, il contrario. Tutti ci desiderano ma noi non vogliamo nessuno. "Chi hai come primo corso?" Domanda sbuffando. Guardo il figlio e sbarro gli occhi. "cazzo, ho matematica e questo vuol dire.." Lascio la frase a mezz'aria e lei la continua. "Bieber" dice alzando gli occhi al cielo. Lei sa tutto di me. Tutto. La campanella suona dando fine alla mia sopravvivenza "Sopravviverò" dico facendole un occhiolino e incamminandomi verso la classe. Mi siedo all'ultimo banco per usare il cellulare e metto la borsa sulla sedia come segno che nessuno deve sedersi qui. Nessun segno di Bieber, questo è bello. "Allora ragazzi oggi spiegheremo qualcosa di veramente difficile e voglio la massima concentrazione alla lezione di tutt.." Il prof non finisce di parlare che Justin piomba in classe. "Signorino Bieber" dice il prof come una protesta ma anche i prof hanno paura di lui. "Si sieda vicino alla signorina Evans, è l'ultimo posto rimasto, se vuole seguire la lezione ovviamente" dice soddisfatto il prof sapendo che Justin non si sederà vicino a me ma io sbarro gli occhi e sbuffo quando vedo Justin avvicinarsi all'ultimo banco con non curanza. Prende la cartella dalla borsa e la butta atterra. Mi guarda divertito e io lo guardo come se vorrei fulminarlo. Si siede e il prof continua la lezione. Sbuffo e caccio il cellulare dalla tasca e noto alcuni messaggi dalla quale rispondo. "Pss" sento ma faccio finta di non sentire. "Pivella" dice Justin a bassa voce e sbuffo girandomi verso di lui con non curanza. "Sei una pivella" dice ridacchiando. Madonna che nervi. Ritorno sul mio cellulare non curandolo per tutta la lezione.
Appena la seconda campanella suona ringrazio tutti i santi e metto tutto in borsa per poi raggiungere il cortile del retro, mi siedo su un muretto e mi accendo una sigaretta sapendo che tutti si trovano in mensa e nessuno osa venire qui. Aspiro il fumo e lo trattengo per alcuni secondi per poi farlo uscire dalla mia bocca. Il fumo mi aiuta a calmarmi. Anche se so che non potrei fumare io non resisto forse è la tentazione di non so cosa. O forse è per il semplice fatto che... Aspetta adesso parlo anche sola con me stessa?
"Pivella" sento dire e mi giro subito notando Justin di fronte a me. Sbarro gli occhi appena mi vede la sigaretta, lui non sa della malattia e credo sia un bene. "Bene, bene, la pivella fuma anche?" Domanda togliendomi la sigaretta dalle mani e portandosela alla bocca e facendo un tiro. "Mi stupisci" dice facendo uscire il fumo dalla sua bocca facendo dei cerchi con il stesso fumo. "Non sono affari tuoi di quello che faccio o non faccio" sbotto. Lui sta per replicare avvicinandosi ma la campanella è dalla mia parte. Prendo la sigaretta nelle mani di Justin e la spengo buttandola per poi andarmene.Fortunatamente le prossime due ore passano in fretta e torno a casa con l'autista Fred.
Senza nemmeno fermarmi in cucina per mangiare vado dritta in camera mia. Appena apro la porta vengo spaventata dalla figura di mio fratello che è seduto sulla sedia vicino alla finestra guardandomi con aria severa. Adesso? Avrà scoperto qualcosa? Prego e spero.
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Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||
FanfictionEllen Hope Evans Steele ragazza bionda con occhi azzurri e fisico mozzafiato. Appena diventa sedicenne scopre tante cose ma andando avanti ne scoprirà ancora altre più gravi. Ellen è una ragazza testarda e per questo quando mancava di rispetto a Jus...