Cazzo.. Justin, ma non stava dormendo? Apre la porta e la sua espressione ancora tra il sogno e la realtà mi guarda torvo. "Vado a fare una passeggiata come sempre." Dico evitando di guardarlo in faccia. Non riesco a reggere il suo sguardo, proprio non ci riesco. "Una passeggiata? Dove?" Domanda e posso capire che è un po' alterato. Ingoio il groppo che ho in gola e mi giro a guardarlo. "In giro." Dico dura senza far trapassare nessun'emozione proprio come lui. Inchioda il suo sguardo nel mio e lo distolgo. Mi giro e sto per andarmene quando mi blocca per il polso facendomi girare e trovare a pochi centimetri da lui. Alzo lo sguardo verso di lui e mi guarda severo. "ripeto la domanda con gentilezza: dove devi andare di tarda notte?" Domanda cercando di stare calmo che quasi le spaccherei quel bel viso. "Rispondo nuovamente alla domanda: non sono cazzi tuoi" sbotto acida. Non so quale sia il problema che mi faccia comportare così ma ormai da quando Dan è... -Non riesco a pronunciare quella parola nemmeno a me stessa- io ho alzato una barriera che non mi permette di essere buona con me altre solo perché so che nessuno si comporta bene senza nulla. "Lo sai che ore fa hai avuto un attacco di panico? O vuoi fartelo ricordare?" Domanda duro. "Non sono affari che ti riguardano, okay? Questa è la mia vita e tu non ne fai parte, quindi stanne fuori" dico puntandole un dito contro. Metto il cellulare nella tasca e percorro le scale uscendo di casa.
Dio quanto m'incavola questo ragazzo!
Decido di non pensarci e di prendere la strada più lunga per il cimitero ovvero quella del bosco. Infilo le cuffie nelle orecchie e inizio a camminare. È così stronzo Justin che potrebbe vincere un premio oscar. È insopportabile, menefreghista, stronzo, coglione e potrei anche continuare, ma d'altronde i ragazzi sono tutti uguali, vogliono una sola cosa e quando l'avranno ti scaricano come immondizia, per questo io sto alla larga dai ragazzi. È la cosa migliore. Non so come casco atterra. "Aia" impreco sottovoce. Mi sono anche tagliata la mano, bene! Mi alzo scuotendo le mani sul pantalone ormai sporco e scavalco il cancello. Raggiungo la tomba di Dan e mi siedo finalmente sospirando aria, come se lui fosse l'aria ed io cerco di comunicare con lui. "Sai Dan, ci sono così tante cose che non capisco, e la più importante è quella di non uscire a fare questi fottuti incubi e fottuti attacchi di panico. Sono stanca." Dico sbuffando parlando forse con nessuno forse davvero con lui. Appoggio la mia schiena al marmo e guardo la foto sperando magicamente in un segnale sperando che sia come le storie, un grande e lungo sogno per poi risvegliarmi oppure che Dan non sia morto ma peccato che questo non è un film ma la triste e sconcertante realtà. Mi trattengo dal piangere. Se sarebbe stato qui, mi avrebbe urlata di sicuro e questo mi fa sorridere. Sento un rumore e mi alzo. Raggiungo il cancello e noto Justin. "Cosa ci fai qui?" Domando a bassa voce.
"Guarda che siamo in un cimitero, non c'è nessuno qui, puoi urlare" dice ad alta voce. Quanto è stronzo? Molto!
"Non m'importa, ti ho fatto una domanda" sbotto irritata.
"Sapevo che eri venuta qui." Dice alzando le mani in aria e sbuffando.
"Ti ho detto di non urlare" dico alzando la voce.
"Ma guarda che sei tu quella che sta urlando" dice ridendo e facendomi incavolare di più.
"Justin, non urlare perché potrebbe scattare l'allarme" urlo irritata.
"Stai urlando tu" urla al di sopra della mia voce.
Ecco, l'allarme. Cazzo. Guardo Justin e corro verso il cancello seguita da lui e scavalcandolo per poi fare un grande salto e iniziare a correre con Justin al mio fianco. Raggiungiamo il bosco e mi fermo sedendomi su una pietra. Maledetta malattia del cazzo!
"Tutto okay?" Domanda Justin respirando rumorosamente per la corsa.
"È colpa tua!" Sbotto irritata.
"Mia? Tu hai urlato" dice anche lui irritato.
"Tu" dico severa guardandolo.
"Tu!" Dice severo anch'esso.
"Tu" ribatto.
Mi guarda per alcuni secondi e scoppia a ridere facendo ridere anche me. È mai possibile che questo ragazzo sia lunatico e fa diventare anche me lunatica? Mi fa urtare i nervi.
"Andiamo?" Domanda tra una risata e l'altra.
"Dove?" Domando fingendo.
"A casa" dice alzandosi e ridendo.
Camminiamo, nel bosco, sembriamo quasi normali ma non siamo altro che folli, egocentrici, stupidi, bipolari, pazzi, e anche menefreghisti. Ed è strabiliante la nostra somiglianza. Adesso basta pensare, È sempre il Justin che mi ha sempre chiamata pivella e mi ha picchiata.
"Che bella la luna stasera" dice guardando il cielo e camminando con le mani nella tasca. Alzo il cielo verso la luna e c'è la luna piena, Dan amava la luna piena infatti, salivamo sul tetto con coperte e ci addormentavamo guardando la luna e le stelle e la loro magica luce. Non lo faccio da tanto tempo, sempre da dopo quel giorno. "In effetti hai ragione" dico tremando dal freddo. Lui se ne accorge e si toglie la giacca porgendomela. "No" dico continuando a camminare. "Dio mio quanto sei orgogliosa" dice sbuffando. "Fa nulla, non dimentichiamoci i nostri ruoli. Tu ti diverti a prendere in giro ed io sono la vittima." Dico continuando a camminare. Mi sento prendere per un braccio e tirarmi indietro fino a sbattere contro il petto di Justin. "Per una fottuta seda potresti dimenticarti dei ruoli e pensare a stasera?" Alzo lo sguardo e me lo ritrovo con occhi diversi, occhi che non avevo mai visto, ovvero una sola volta, il giorno del ponte. Justin non è davvero Justin?
Sono sicura solo di una cosa, il vero Justin non è un mostro e mi attira maggiormente ma giocando con il fuoco prima o poi mi brucio.EHII CHE NE DITE?
COSA PENSATE DI JUSTIN?
COSA PENSATE DI ELLEN?
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Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||
FanfictionEllen Hope Evans Steele ragazza bionda con occhi azzurri e fisico mozzafiato. Appena diventa sedicenne scopre tante cose ma andando avanti ne scoprirà ancora altre più gravi. Ellen è una ragazza testarda e per questo quando mancava di rispetto a Jus...