#41

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"Ellen, svegliati" la voce di mamma rimbomba nella casa. Apre le tende e il sole entra nella stanza dandomi un fastidio agli occhi. Ho sonno, ieri dopo quell'episodio con Justin mi riaccompagnò a casa dicendo che aveva da fare. "Mamma fammi dormire un altro po' e chiudi le tende" dico sbuffando e mettendomi il cuscino in faccia. Sento togliermi il cuscino dalla faccia e apro gli occhi vedendo la splendida figura di mia madre. Tipica mamma alla moda, occhi marroni, capelli neri e corpo in forma. "Signorina la prossima volta torni a casa presto" mi ammonisce. Lo sapevo. "Dio, okay mi alzo" dico sbuffando e alzandomi dal letto raggiungendo l'armadio. "Non nominare il nome di Dio invano, non sono cattolica El ma sai che odio le bestemmie" dice raggiungendomi e dandomi un bacio sulla fronte. "Vado a lavoro" dice uscendo dalla camera, ogni volta è la stessa storia. Mamma e George fanno un viaggio, tornano, lavorano e solita routine. Come fanno?
Mi sono sempre chiesta se a mamma qualche volta manca papà. D'altronde non sappiamo molto della sua morte pur che sia morto. Io non so nulla di lui. Non ho una foto, non so com'era fatto, non so che capelli aveva, non so nulla. So Solo che i suoi occhi sono nei miei era ciò che diceva mamma. Non so nemmeno se mamma ha messo il suo ricordo da parte bello o brutto. Nulla. Metto un Jeans e una camicia chiara con le all star. Mi lavo i denti e alzo i capelli in una coda. Metto mascara, eye-liner e lucida labbra. Prendo la borsa ed esco dalla stanza. Scendo le scale Senza passare dalla cucina o Taylor mi farebbe un interrogatorio sul perché ero mano nella mano con Justin e perché ho aggredito Ryan. Troppo tardi. "Ellen" la voce di Taylor mi richiama quando sono vicino alla porta. Mi giro sbuffando e lo guardo. "Dimmi" dico nascondendo il mio nervosismo nei sbuffi. "Perché ieri hai aggredito Ryan?" Domanda. Se gli dico di Emily non so come reagirebbe. "Ehm.. Perché Ryan mi aveva spinta con intenzioni di giocare" dico mentre sento un vuoto strano. Il mio cuore manca un battito, due, tre "Ellen, stai bene?" La voce vicina ma allo stesso tempo lontana di Taylor rimbomba nella mia mente. Cado atterra priva di forze. "Ellen, Ellen" mi sento aprire la bocca e mettere qualcosa sulla lingua. So che è la pillola per placare il mio cuore che tenta di fermarsi. Subito mi sento meglio. "Ellen stai bene?" Domanda Taylor. Annuisco e mi alzo faticosamente un po' stordita. "Vuoi che ti accompagno?" Domanda. Scuoto la testa ed esco di casa confusa. La macchina di Damon è fuori al cancello. La raggiungo e sorrido vedendo Damon. Salgo e lo saluto dandogli un bacio sulla guancia. "Pronta per stasera?" Domanda con gli occhi che gli brillano. "Prontissima" dico ridendo come se cinque minuti fa non mi sia successo niente. Non so se sono pronta per stasera, forse per ciò che è successo ieri con Justin, sì, decisamente per quello. Arriviamo a scuola e mi allontano da Damon per salutare Clara.

"Allora, quindi stasera avrai un appuntamento?" Domanda divertita mentre raggiungiamo l'aula di matematica. "A quanto pare" dico ridendo e coinvolgendola nella risata.


È strano di come sia difficile e allo stesso tempo facile comprendere qualcuno. Osservo la figura di Justin nel banco davanti a me e non avrei mai pensato che in fondo è sempre lo stesso e non Justin il prepotente. È lo stesso pazzo, folle, bipolare, un po' stronzo. "Signorina Evans" le urla
Del prof interrompono i miei discorsi mentali. Alzo la testa e lo guardo. È tutto rosso in faccia, credo proprio che si sia arrabbiato. A volte mi capita di non ascoltare ciò che la gente dice. "Si prof?" Domando. "Esca fuori dall'aula, ora!" Urla indicando la porta con un dito. Mi alzo dalla sedia e raggiungo la porta uscendo. Non è mia intenzione andar male a scuola anche se non vado male, tendo a pensare molto intensamente e così scordo magicamente di trovarmi sulla terra, in un aula dove il prof spiega.

Finalmente le ore passano velocemente ed esco da questo manicomio. Camminando a piedi con Clara distante da casa di cinque minuti squilla il mio cellulare. Rispondo portandomi il cellulare all'orecchio. "Pronto?" Domando. "Ellen, sono Zach" dice, certo come se non l'avessi capito dalla voce. "Dammi buone notizie" dico speranzosa che la gara di Justin è annullata. "È la miglior notizia che io ti abbia dato, sabato la gara ha inizio" dice e io sbuffo. Se questa è la miglior notizia che mi abbia mai dato, non immagino la peggiore. "Okay, quanti sabato dovrò fare la gara?" Domando. Lui sbuffa sapendo come sta la situazione ma allo stesso tempo è felice perché è una gara molto importante nonostante sia illegale. "Stanno discutendo, o quattro o sei" dice con un filo di voce sottilissima. "Sei?! Oh mio dio" dico portandomi la mano alla fronte mentre Clara apre la porta di casa mia. "Lo so Ellen, devi resistere" dice cercando di calmare la mia presunta ira. Entriamo e troviamo Justin, Taylor, Ryan e Chaz sul divano, certo, dimenticavo che questa oramai è una casa accogliente per tutti. "Ricordami cosa significa resistere" dico sbuffando e superando il salone con gli occhi di tutti e quattro ragazzi addosso. "Resistere è lottare per i tuoi sogni Ellen" dice. "Okay, ci sentiamo" dico mentre salgo le scale. Chiudo la telefonata prima che possa rispondermi. Non ce l'ho con lui ma con me stessa per essermi messa in un grosso pasticcio. Chiudo la porta della stanza dietro di me e scivolo atterra. "Ellen, si sistemerà tutto, ci vuole solo pazienza" dice Clara avvicinandosi. "Ora alzati, devi prepararti per l'appuntamento e dobbiamo andare a fare shopping"
Dice allungando una mano verso di me. Dovrei accettare una mano nella condizione in cui mi trovo? Prendo la mano di Clara e mi alzo ridendo. Non è il segno che io abbia accettato
Una mano, sono abbastanza forte da superare tutto da sola, non voglio l'aiuto di qualcun altro, un giorno quando avrò superato tutto questo dovrò essere fiera solo di me stessa per essere riuscita ad alzarmi da sola e non essere riconoscente a qualcuno perché mi ha aiutata, questo proprio non voglio che accada, davvero. "Andremo prima a fare shopping e sai che dura molto il mio shopping quindi preparati" dice ridendo. Sbuffo alzando gli occhi al cielo e ridendo con lei. Fare shopping con Clara è come andare a correre per un anno intero senza mai fermarsi.



La cena con Damon sta andando a gonfie vele. Ho un mal di testa assurdo, come se la mia testa stia per scoppiare, non mi è mai successa una cosa del genere solo quando mi svegliai dal coma, strano. "Allora, quindi che rapporti hai con Justin?" Domanda Damon incuriosito. Questo posto mi è troppo familiare, troppo. "Siamo migliori amici" dico cercando di guardarlo negli occhi. Ride? Ma è normale? Sta per parlare ma lo precedo.
"Sei pregato di non dire nulla e svoltare l'argomento prima che io mi alzo e me ne vado" dico finendo il dessert e asciugandomi le labbra con il tovagliolo. "Okay, scusa." Dice finendo di mangiare il suo dessert in silenzio. Immagini percorrono la mia mente. Vedo il buio, la luna piena, una moto quella moto, la moto del ragazzo alla gara quella moto, oh mio dio... Mi alzo e corro in bagno, priva di forze mi butto atterra. Mi tremano le mani e la mia testa rischia di scoppiare. Ho paura, tanta paura. Caccio il telefono e chiamo il mio peggiore nemico ma allo stesso tempo il mio migliore amico. Dopo i tre squilli risponde.
"Ellen?" Risponde e sento la voce non solo sua ma anche una voce femminile.
Pessima idea, pessima.
"Ellen non è il momento dimmi cosa vuoi e stacca, ho da fare" dice sbuffando. Questo dovrebbe essere il mio migliore amico. Sento un urlo femminile e mi tappo la bocca.
"N-niente" dico tremando e staccando il telefono.
Mi alzo e raggiungo il lavandino, mi sciacquo la faccia e mi asciugo quel poco di trucco colato.
Le stesse immagini sfuocate percorrono la mia mente, cado dal mal di testa e cerco di non avere un attacco di panico, trattengo le lacrime che fortunatamente non escono.
Il viso di Dan sorridente di quel giorno percorre la mia mente facendo uscire un urlo di frustrazione dalla mi bocca.
Perché sono così debole?
Perché non riesco a prendere le redini in mano del mio corpo e delle mie emozioni?
Perché lascio sempre alla paura di regnare su ciò che è mio?
Ed è colpa mia se adesso sono debole.
Perché lascio alla paura di vincere su di me.
Sento un rumore della porta e nel bagno fanno presenza Justin e Damon spaventati.

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora