#93

705 53 7
                                    

"Justin, attento, fai piano!" Dico per la terza volta alzando gli occhi al cielo.
"Lo so ma sto notando il fatto che sei dimagrita" dice abbastanza serio.
"Sono mesi che alloggio in questo ospedale, esattamente quattro, il cibo non è un granché, è ovvio che dimagrisco" dico togliendomi dalle sue braccia e appoggiandomi al tronco dell'albero.
Le mie gambe stanno migliorando, riesco solo a camminare lentamente e con cura, il dottore dice che è fortuna e che devo prenderlo come un miracolo. Ma quale miracolo? Non riesco a capire i miracoli dove sono in questa situazione.
"Signorina Evans Steele un sorriso alla stampa"
Di nuovo loro?
"Justin portami via da qui!" Urlo cercando di correre invano. George è molto popolare per le sue aziende, fabbriche e quant'altro, il mio incidente ha fatto molto successo nel momento in cui i giornalisti,che non hanno nulla da fare, vengono a rompere alla sottoscritta.
Justin mi prende in braccio a mo' di sposa e invece di raggiungere l'interno dell'ospedale fa la via opposta, quella del parcheggio.
"Justin cosa fai?" Domando guardando indietro e vedendo quei tiranni che ci seguono.
Justin raggiunge la sua Ferrari e la apre appoggiandomici dentro per poi salire.
"Dove stiamo andando? Jus sono in pigiam..-" le mie parole si bloccano mentre vedo un giornale appoggiato sul cruscotto.
Lo prendo e lo vedo.
Sopra c'è la mia foto con il pigiama che avevo ieri, quindi era di ieri, con Justin che mi regge con le mani e il titolo è: 'Ellen Hope Evans Steele e Justin Bieber?'
Ma cosa cazzo sarebbe questo?
"Justin?!" Domando alzandogli il giornale per farglielo vedere.
"Volevo fartelo vedere ieri ma sei molto nervosa in questi giorni e quindi ho preferito che te lo avrei mostrato sicuramente quando saresti stata più calma" spiega mentre il suo sguardo si sposta tra me e la strada.
"Mia madre sarà furibonda! Non sai quanti sacrifici abbia fatto per togliermela dai coglioni e farla partire per il lavoro dicendole che stavo bene e adesso anche articoli?!" Domando buttando il giornale in aria stanca, stanca anche di leggere le stupidaggini al riguardo che probabilmente una piccola percentuale è vera.
Abbandono l'argomento del giornale, troppo nervosismo.
"Adesso mi dici dove stiamo andando?" Domando ancor più nervosa.
"Arrivati, come vuoi che ti faccia la pizza?" Domanda mentre io lo guardo shoccata.
È sempre rimasto al mio fianco in questi ultimi mesi nonostante io l'abbia trattato una merda.
"La solita" dico abbozzando un sorriso mentre lui scende dall'auto.
Il mio cellulare squilla.
"Mamma?" Domando rispondendo vedendo il suo numero sul telefono.
"Ellen Hope Evans Steele!" Bene, quando una madre ti chiama per intero del nome, sei fottuta.
"Sì?"
"Hai letto i giornali? Cosa mi stai combinando? Non posso crederci" dice urlando mentre mi va a finire una ciglia negli occhi.
"Lo so mamma non ne ero a conoscenza, ne sono arrivata solo minuti fa" duco mettendo il viva voce mentre cerco di cacciare la mia ciglia dagli occhi.
"Non puoi immaginare la mia figura, oddio, devo chiamare anche i Salvatore per scusarmi e smentite tutto" dice stressata.
Non vorrei essere nelle sue condizioni ma ho tutto il diritto di fare quello che credo giusto, ho sedici anni e sono cresciuta anche molto più delle persone che hanno la mia età.
"Spiegati meglio" dico mentre Justin entra in auto sfregando le mani per il freddo.
Gli faccio segno di stare zitto e lui lo fa.
"Ellen non sai in che guaio mi hai messa, appena ti rimetterai farai una conferenza stampa per smentire tutto"
"Non vedo perché dovrei se io e Justin stiamo insieme"
"Ellen, non puoi permetterti di programmare il tuo futuro con la tua mente e le tue intenzioni, qui c'è già qualcuno che ci ha pensato" urla con un tono di voce sicuro, arrabbiato.
"Cosa stai dicendo mamma?"
"Che il tuo destino è programmato da quando avevi quattro anni Ellen, tu una volta terminato il liceo inizierai l'università di legge per poi sposare Damon Salvatore"  resto per un po' a fissare il telefono per poi scoppiare a ridere.
"Tu sei matta" dico per poi staccarle il telefono in faccia.
Justin mi guarda con occhi diversi.
"Non dirmi che ci credi?" Domando alzando un sopracciglio.
"Non ci crederei se non saprei com'è fatta tua madre" dice sbuffando rumorosamente.
"Non farò mai l'università di legge Jus e tantomeno sposerò Damon" dico accarezzandogli la guancia.
"Forse è meglio che ti accompagno in ospedale" dice passandomi la pizza e facendomi rimanere perplessa al suo essere così distante.
Non credo di meritare ciò dal momento in cui sono sempre stata fedele nei suoi confronti mostrandogli di amare solo e solo lui. Non si è fermato quando doveva farlo, quando io gli urlavo contro di andarsene, quando io l'ho trattato male, perché farlo adesso?
Sbuffo rumorosamente mentre non faccio altri che fissarlo. I suoi lineamenti sono così perfetti che ne farei una scultura. L'odore della pizza m'infonde le narici aprendomi lo stomaco e facendomi avere una fame tremenda ma appena penso a quello che è successo in meno due ore mi si blocca la fame.
"Perché ti stai comportando così?" Domando guardandolo attentamente per leggere i suoi occhi ma sono rivolti solo e solo sulla strada.
"Credo che sia meglio se non ci vedessimo per un po'" dice con un tono di voce strano e sicuro. Mi giro verso di lui sentendomi ferita, come se adesso mi fosse entrato dritto al cuore stringendolo nelle sue mani, fino a farlo smettere di battere.
"Come vuoi" dico con un tono di voce diverso dal suo, il mio è un tono deluso, maledettamente deluso. Apro lo sportello dell'auto e scendo mentre lo fa anche lui.
"Aspetta ti aiuto" dice prendendo il mio braccio che ritiro appena sento il suo tocco.
"Hai fatto abbastanza" dico cercando di camminare più veloce ma i miei piedi non cedono alle mie tentazioni ma almeno, sono più veloce di una tartaruga.
"Aspetta, non riuscirai mai a raggiungere l'ascensore" dice sbuffando per poi venirmi dietro.
"Justin, davvero, vattene" dico col cuore in gola .
"Va bene" dice allontanandosi. Avrei sperato altro, speravo che mi desse della matta, speravo che mi baciasse rassicurandomi, speravo che restasse nonostante tutto e nonostante tutti. Mi sbagliavo, mi sbagliavo completamente perché la sua macchina si allontana dal parcheggio a tal punto da non vederla più e allora i miei pensieri negativi, mi assalgono, rapidamente.
E se fosse l'ultima volta che vedrò quella macchina? E se fosse l'ultima volta che vedrò Justin?

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora