#20

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Apro gli occhi sopraffatta dalla paura.
Trovo la faccia di Justin di fronte a me, confuso e poi trovo anche Taylor preoccupato. Tiro un sollievo sapendo che è stato un altro dei miei incubi. Mi appoggio alla spalliera del letto con il sudore che scorre sulla mia faccia. "Li fai ancora?" Sento la voce di Taylor dura e impassibile. "Si" dico con voce spezzata. "Hai mai smesso? Hai mai smesso di fare incubi di come avevi detto a me mesi fa?" Domanda, erano esattamente 6 mesi fa che dissi a Taylor che i miei incubi si erano bloccati ma mentivo spudoratamente solo per non vedere Taylor stare male per me. "Rispondimi!" Urla, sussulto dalla paura e Justin guarda male Taylor. "S-si" dico tremando per la paura, per il freddo, per l'incubo, e ancora una volta per Dylan che non si decide a lasciare la mia mente e soprattutto tutta me stessa. "BENE" urla andandosene e sbattendo la porta dietro di se. Justin mi guarda, solamente. Mi guarda solamente. "Vuoi che resti con te finché non ti addormenti?" Domanda stranamente gentile e questo mi stupisce. "No" dico quando la mia risposta sarebbe dovuta essere 'si'. Lui mi guarda per un secondo duro ma poi sbuffa. "Resto lo stesso." Dice facendosi spazio al mio fianco e infilandosi sotto le coperte. Mi metto distante da lui e sembra che le vada bene. Meglio così.



La luce del sole mi arriva sul viso e sono troppo pigra per alzarmi da questo letto e da questo cuscino che stranamente è davvero comodo. Sembra giusto una persona, aspetta.. "Oh cazzo" salto in piedi facendo saltare anche Justin dal sogno impaurito. "Cos'è successo?" Domanda allarmato. Inizio a ridere vedendo la sua espressione buffa. "Nulla, mi sono solo svegliata incollata al tuo corpo." Sbotto d'un tratto infastidita. "Non ti ho chiesto io di dormire attaccata a me" sbotta infastidito anche lui. Sbuffo rumorosamente sapendo che nessuno dei due si arrenderà a questa battaglia che sta per iniziare. "Okay." Dico alzando le mani al cielo. "Lo so che sono attraente e non puoi fare a meno di me" dice con un sorriso malizioso sul volto e non so se ridere o piangere per la sua stupidità. "Ce ne sono di migliori" dico ricambiando il sorriso malizioso e facendolo restare impalato, senza darle tempo di rispondere esco da quella stanza raggiungendo la cucina che mi fece vedere ieri Justin. Stranamente non c'è nessuno. Raggiungo i fornelli e prendo del latte dal frigo per poi metterlo a cuocere. "Buongiorno" sento dietro di me. Mi giro e vedo un ragazzo biondo con occhi verdi. "Buongiorno" dico non sapendo chi sia ma solo che l'ho visto ieri. D'un tratto seguo il suo sguardo e mi sta squadrando dalla testa ai piedi, io cerco di abbassarmi la maglia per fare il possibile ma nulla. Si siede vicino al bancone della cucina e mi osserva mantenendosi la testa con la mano destra di lato. "Io sono Ashton" dice d'un tratto. "Io son.." Non finisco la frase che interviene. "Ellen, la sorella di Taylor. Credi che non sei passata per gli occhi di tutti i ragazzi della gang? Ti sbavano dietro tutti" dice sbuffando facendomi ridere. Ma poi torno seria.. Ha detto 'gang'. Quindi Justin davvero fa parte di una gang e soprattutto pericolosa?
"Il gatto ti ha mangiato la lingua?" Domanda ridendo.
"Stavo solamente pensando." Dico mettendo il latte in una ciotola versando dei cereali e sedendomi di fronte ad Ashton.
"Sto ancora pensando a quello che hai fatto ieri, sei stata un fenomeno." Dice facendomi ridere. "La smetti?" Domando divertita. Lui si acciglia e mi guarda strano. "Di fare cosa?" Domanda. "Di parlare sempre della stessa cosa." Dico versando la ciotola nel lavello. "Buongiorno" sento dire da Justin ma lo sorpasso salendo di sopra nella camera degli ospiti. Raccolgo i miei vestiti e mi tolgo la maglia quando "si può sapere cosa ti prende?" La voce di Justin fa capolinea nella stanza quando io mi trovo in intimo. Resta bloccato. "Justin cazzo girati" urlo buttandole un cuscino e riprendendosi dallo shock si gira. Mi infilo subito il jeans e la maglia. "Fatto" dico sedendomi sul letto per mettermi i calzini.
"Allora?" Domanda aspettandosi una risposta.
"Justin io.." Sbuffo rumorosamente mettendomi la prima scarpa.
"Ellen tu cosa?" Domanda esasperato.
"Devo e voglio andare via okay? Voglio tornare a casa, dove si trovano le mie cose, dove non devo preoccuparmi di camminare solo con una maglia addosso, dove posso uscire di notte per rinfrescarmi le idee, dove posso andare al cimitero, okay? E poi non fumo da molto. Non posso nemmeno fumarmi una sigaretta che mio fratello mi farebbe il terzo grado" sbuffo mentre mi allaccio le scarpe. Sembra che ci sia un po' di silenzio ma poi riprende a parlare.
"Ellen, non sai di cosa è capace quell'uomo." Dice mettendosi le mani nei capelli e andando avanti e indietro, so di cosa è capace Elvis visto che lo conosco ovvero lo conosce Oceana.. "A me non importa, io vado a casa con o senza il permesso di Taylor. Non posso restare qui per sempre, ho la scuola e ho la mia fottuta di vita" dico esasperata mentre indosso il giubbotto.
"Taylor non ti lascerà andare." Dice sicuro di se. Vedo un pacchetto di sigarette che dovrebbero essere di Justin e ne prendo una accendendola. Lui mi guarda stranito e sbuffa. Aspiro il fumo, lo respiro e poi lo caccio fuori. "Taylor non comanda un cazzo, potete anche avere tutta la città in possesso ma non me, sia chiaro"

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora