#27

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Scendo dall'auto e non posso credere ai miei occhi. Ci troviamo su una collina e si può vedere tutto. Una collina! Pazzesco."Diciamo che in un quarto d'ora a velocità d'auto si può arrivare a vedere tutto questo?" Dico stupita dal paesaggio e forse perché non me l'aspettavo. "Esatto" dice Justin sedendosi atterra. Mi siedo anche io vicino a lui e resto ancora stupita dal paesaggio, ho sempre amato l'altezza, è una delle poche cose che riesce a rilassarmi. Sono anche stupita perché non mi aspettavo che Justin mi portasse qui, cioè Justin Drew Bieber. Se lo racconterei in giro mi prenderebbero per pazza. "A cosa pensi?" Domanda guardandomi. Mi giro verso di lui e davvero sembra diverso. "Non lo so. Un po' a tutto" dico accennando qualcosa. Amo i misteri, e non amo mantenere segreti ma devo per qualche assurda ragione. "Ma quindi Taylor non dovrà sapere che tu fimi?" Domanda. Mi giro verso di lui con occhi spalancati "assolutamente no, abbiamo fatto un patto" dico arrabbiata. Lui alza le mani in aria in segno di arresa. "Abbiamo fatto un patto che non posso dirle che fumi ma posso dirle ciò che ti stava accadendo nel cortile" dice ovvio. Lo guardo shoccata e arrabbiata. "Ma non ho intenzione di dirglielo solo se mi dici perché non vuoi che io glie lo dica" dice con un sorriso beffardo sulle labbra. Io glie l'avrei detto se solo me lo avrebbe chiesto. "che ci guadagni?" Domando saltando ciò che lui vuole che io dica.
"Sapere, io devo sapere tutto. Sai sono un capo di una gang pericolosa e mi stupisce il fatto che tu ti trovi ancora qui, con me. Vuol dire che hai dei seri problemi, che ovviamente io non so." Dice ovvio. Aspetta cosa? LUI È IL CAPO DELLA GANG?
MI TROVO CON UN CAPO DI UNA GANG PERICOLOSA, bene.
"Quindi tu vuoi sapere i problemi degli altri per poi riderci sopra?" Domando ferita, delusa.
"Non riderei mai su una cosa seria." Dice serio.
"Certo come no, vedo che il mio primo nome ormai è passato a pivella" dico borbottando.
"Okay, okay." Dice sedendosi meglio e avvicinandosi a me. Si mette una mano sul cuore e l'altra la tiene alzata in aria. "Io, Justin Drew Bieber, ti prometto solennemente di non chiamarti più Pivella e ti propongo di mettere la nostra guerra da parte e far crescere una bella amicizia" dice sorridendo. okay, sto sognando o cosa? "Quindi mi proponi una tregua?" Domando quasi incredula. "Si ma non pensare che io sia buono, infondo sai molto su di me e sei la sorella del mio migliore amico" dice. Okay, quindi mi toglierei un grande peso se farei una tregua con Justin, anche se questo vuol dire abbassare la guardia. Potrei provare, tanto infondo meglio avere un amico che un nemico. "Okay. Accetto la tregua Justin Drew Bieber" dico mettendo una mano sul cuore e l'altra in aria ridendo. "Definisco la tregua per la nostra guerra assolta" dice ridendo e facendo ridere anche me. "Direi anche di andare perché se Taylor scopre che ho marinato la scuola mi ammazza" dico alzandomi e lui annuisce ridendo e alzandosi anche lui. Raggiungiamo la macchina e saliamo. "Justin, alla fine dirai a Taylor dell'accaduto?" Domando speranzosa mentre accende l'auto. "Okay non glie lo dirò ma se ricapiterà lo farò" dice avvisandomi. Annuisco e prendo una sigaretta dalla mia borsa. L'accendo e abbasso il finestrino. Aspiro, respiro e butto il fumo fuori facendo dei piccoli cerchi di fumo. "Non credi che fare una cosa che permetta di ucciderti è come una sconfitta?" Domanda riferendosi sicuramente al fumo che potrebbe provocare seri danni al mio cuore. "La vera sconfitta è non fare tutto ciò che la malattia ti impedisce di fare. Dai sempre la vittoria ad essa. C'è chi si chiude in casa aspettando che muoia e chi come  me, cerca di fare una vita normale." Dico facendo altri piccoli cerchi di fumo. "Anche se chi si chiude in casa vive di più di chi cerca di fare una vita normale." Dice guardandomi per un secondo per poi riportare lo sguardo sulla strada. Butto la sigaretta ormai finita e mi giro verso di lui. "Ed è qui che ti sbagli, perché mentre chi sta chiuso in casa vive di più è costretto a soffocare ciò che vuole realmente fare e non vive sul serio invece chi cerca di fare una vita normale vive la natura, la velocità, l'altezza, il fumo. Non riuscirei mai a soffocare i miei sogni e le mie promesse" dico scuotendo la testa. Lui spegne la macchina perché siamo arrivati e si gira verso di me. "Hai ragione." Dice abbozzando un sorriso e scendendo dall'auto. Scendo anche io ed abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso. "Justin mi raccomando a non parlare troppo con la tua bocca" dico allontanandomi e raggiungendo l'armadietto di Clara. La raggiungo e la saluto. "Clara." Dico e lei salta dalla paura facendo cadere tutti i libri atterra. Mi guarda arrabbiata. "Ti sembra modo di salutare? Stavo morendo dalla paura" dice raccogliendo i libri che sono caduti atterra. "Okay" dico ridendo. "Chiedere scusa no eh?" Domanda seria. La guardo interminabili secondi per poi scoppiare a ridere entrambe. "Okay okay. Andiamo" dico prendendola per il braccio e trascinandola verso l'uscita della scuola. Raggiungiamo casa sua e ci buttiamo entrambe sul divano.




"Clara questa è una casa troppo grande per te" dico dopo un'ora esatta che stiamo sdraiate sul divano. "Lo so. Molto spesso mi sento sola." Dice girandosi verso di me con occhi lucidi. "Ma poi ricordi di non esserlo, vero?" Domando speranzosa. Annuisce e io l'abbraccio. "Sei la mia migliore amica e non sarai mai sola" dico. Ci alziamo dal divano e ci guardiamo come se già ci fossimo capite. "Pensi quello che penso io?" Domanda con un sorriso malizioso. "Penso quello che pensi tu" dico con un sorriso anch'io malizioso.
Prevedo una lunga giornata e anche una lunghissima serata.

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PRAYFORPARIS
Non credo ancora che sia successo ciò a Parigi, la città dell'amore non dell'orrore.
Commentate con "prayForParis" se anche voi la pensate come me.

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora