oddio, sono in panico totale. Justin continua a fissarmi e io continuo a fissarlo ridendo.
"un po'" dico facendo segno con la mano ridendo. "alzati" urla sulla musica perché è stata alzata e porgendomi la mano. Gli do la mano e mi alzo barcollando e lui mi mette una mano sul fianco per non farmi cadere mentre usciamo dalla palestra per poi uscire dalla scuola e raggiungere il parcheggio. "Hai preso la macchina rossa per la tua dama?" domando ridendo mentre lui mi apre la portiera. "Aveva un vestito scintillante" dico ridendo mentre Justin chiude la portiera e sale al volante. "aspetta, come si chiama?" domando ridendo, ancora. Justin sbuffa dicendo "Fiona" rido al nome buffo della ragazza mentre Justin mette il telefono all'orecchio chiamando qualcuno. "Ehi bro, sto tornando a casa, Ellen è con me...... no non è successo niente..... era stanca e le ho chiesto di venire da me.... tranquillo è al sicuro" dice staccando e sbuffando. Mi ha appena coperta? Arriviamo a destinazione dopo minuti che sembravano ore e scendiamo. Non ho mai visto la casa di Justin, cioè, ho visto quella dove è cresciuto insieme alla madre e i fratelli ma ha cambiato casa abitando da solo con presenti solo cameriere, domestiche e maggiordomi. Avevo dimenticato che Justin fosse il capo di una gang pericolosa, il mio ex migliore amico, il mio ex nemico e il mio ex ragazzo. Scendiamo e raggiungiamo la porta, è grandissima, la casa. Un ragazzo sui venticinque anni ci apre la porta mentre Justin, stufo della mia lentezza mi prende in braccio a mo' di sposa e sale le scale. Ci sono tre corridoi e ancora altre scale, Justin continua a salire e apre una porta in un corridoio e c'è una camera da letto, presumo che sia la sua, un letto matrimoniale con lenzuola bianche, finestre grandi e lunghe di lato al letto in modo tale da vedere il cielo, una scrivania con delle foto e dei libri ma non ho tempo di vedere tutto perché Justin apre un'altra porta ovvero il bagno. "ma così mi ridai la lucidità" urlo sbuffando e ridendo. Lui serra la mascella e abbassa la cerniera dietro al vestito. "è quello che ti serve" dice mentre rimango in intimo. Fa un respiro pesante e mi aiuta ad entrare nella doccia. apre l'acqua e lo tiro a me facendo bagnare anche lui. "Ellen, cosa combini?!"domanda irritato. Sorrido mentre l'acqua fredda scende su di me e metto le mie mani intorno al suo collo mentre lui mi spinge al 'muro'. "Jus.." mi blocca mettendo un dito sulle mie labbra avvicinandosi lentamente, non può succedere ma lo desidero così tanto. Lui sembra riprendersi e si allontana. "sul letto c'è la maglia e dei miei box" dice uscendo dal bagno del tutto. Esco dalla doccia sentendomi stupida e prendo l'asciugamano. Prendo la maglia e i box di Justin per poi metterli, hanno il suo odore. Venire qui è stato uno sbaglio, enorme. Non dovevo perché sapevo che c'è dell'attrazione e quella scintilla di non so cosa, non voglio dire di amarlo ancora perché sarebbe un ingiustizia nei confronti di Toby, anche dirlo a me stessa. Sbuffo andando avanti e indietro per la stanza fin quando non entra Justin con un bicchiere d'acqua e delle pillole. "ti faranno passare il mal di testa" dice porgendomele. Le prendo e bevo l'acqua. "dobbiamo smetterla di andare avanti così" dice sbuffando. "hai ragione. forse è meglio che me ne vado" dico mentre lui si affretta a dire "no, ti prego, resta."
"non ha senso, Justin, fra noi è andata male e dovremmo farcene una ragione" dico insicura di me.
"potremmo iniziare tutto da capo e provare a farla andare bene" dice avvicinandosi. Non posso accettare, accettarlo significherebbe dar potere e importanza a lui e io voglio imparare ad amare me stessa.
"andrà a finire male, siamo orgogliosi, vogliamo avere ragione su tutto, ci piacciono le stesse cose, siamo possessivi, ossessivi, gelosi l'uno dell'altra. Come puoi dirmi che andrà bene?" domando.
"Come fai a non capire" dice scuotendo la testa.
"Capire cosa?"
"Che queste non sono disgrazie, il fatto di essere gelosi, possessivi e ossessivi l'uno dell'altra, non sono disgrazie, anzi, sono continue dimostrazioni d'amore" dice abbassandosi e appoggiando le mani sui miei piedi per vedermi meglio. Una fitta mi trapassa il cuore.
"non c'entra, Justin non stiamo più insieme" dico trattenendo le lacrime.
"solo perché non stiamo insieme non vuol dire che non ti amo, Ellen. Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata" dice accarezzandomi la guancia.
"ho paura" dico mordendomi il labbro inferiore.
"di cosa?" domanda guardandomi le labbra.
"di te, sei l'unica persona che può farmi del male emotivo, ho paura di rimanerci ancora male, ho paura di ricaderci, ho paura che tu possa andartene o che tu mi possa mentire ancora perché ho paura ad immaginarmi una vita senza di te" dico mentre si forma un sorriso sulla sua faccia. Uno di quei sorrisi belli da guardare.
"Ti amo El e non c'è un solo motivo che fermerebbe i miei sentimenti" dice per poi catapultarsi sulle mie labbra baciandomi lentamente. Mi prende in braccio per poi portarmi sul letto sdraiandosi sopra di me mentre con una mano mi accarezza la guancia e con l'altra si regge dallo schiacciarmi.
"El, mi sei mancata, il mio desiderio è quello di dormire e solo dormire con te, sei importante e non voglio usarti come le altre, tu, tu sei diversa" dice sorridendo e posando un bacio sulla mia fronte. Sorrido approvando la sua idea e mi sdraio mentre lui mi abbraccia da dietro appoggiando la sua testa nell'incavo del mio collo baciandolo dolcemente. Toby capirà il perché della mia scelta, ha sempre saputo che nel profondo del mio cuore ci fosse Justin e che prima o poi fosse risorto ma ho paura anche di Toby e di ciò che è in grado di fare, quando va su tutte le furie diventa un'altra persona e perde il controllo di sé stesso. Io gli voglio bene e l'ultima cosa che voglio è che lui perda il controllo ma credo che se glielo dico in presenza di Justin potrebbe contenersi, dopo l'ultima volta, non gli darò mai una brutta notizia mentre siamo da soli.
"Cos'hai?" domanda Justin giocherellando con il pandora sul mio polso. "nulla, sono solo pensierosa" dico abbozzando un sorriso. "no, intendevo sui polsi" dice indicando la piccola parte scoperta dei polsi. Abbasso le maniche della maglia e scuoto la testa. "nulla di cui preoccuparsi" dico, anzi, mento. Odio mentire. "fammi vedere" dice insistendo. "Jus, davvero, nulla di cui preoccuparsi" dico alzandomi e sedendomi sulla poltrona accanto al letto. "insisto, non farmi perdere la pazienza" dice alzandosi anche lui cercando di mantenere il controllo di sé stesso. "dammi le mani!" dice porgendomi la mano. Gli do la mano destra mentre lui alza le maniche, bene. Sbarra gli occhi preoccupato.
"Chi è stato?" domanda.
"parliamone domani, ti prego"
"Ellen, queste sono cose che non si possono rimandare, ora, gentilmente, dimmi chi è stato!" dice cercando di non arrabbiarsi, lo noto dalla mascella serrata.
"Justin fino a pochi minuti fa stavamo così bene, questo è il passato" dico cercando di tranquillizzarlo.
"Ellen, ti ripeterò la domanda un'ultima volta, chi è stato?"
"Toby, un incidente, non è come pensi, stavo per cadere dal....dal.. balcone, sì, stavo cadendo e lui mi ha afferrata con i polsi" dico mentendo spudoratamente mentre la sua espressione mi tranquillizza.
"davvero?" domanda dando un bacio sul livido e facendomi sentire in colpa per la bugia, gliene parlerò quando sarà più calmo.
"sì, adesso, torniamo a dormire?"
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Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||
FanfictionEllen Hope Evans Steele ragazza bionda con occhi azzurri e fisico mozzafiato. Appena diventa sedicenne scopre tante cose ma andando avanti ne scoprirà ancora altre più gravi. Ellen è una ragazza testarda e per questo quando mancava di rispetto a Jus...