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"hai sonno?" domanda Justin vedendomi che sbadiglio spesso. annuisco "un po'" dico facendo un altro sbadiglio. si alza e mi porge la mano. La prendo e scendiamo l'ascensore per poi uscire. Entriamo in macchina, prendo il telefono dal cruscotto e lo infilo nella borsa senza accenderlo. "quante ragazze hai portato al grattacielo?" domando all'improvviso. Justin si gira verso di me e poi riporta lo sguardo verso la strada. "Sei stata la prima" dice senza lasciar trapassare nessuna espressione. Odio quando fa così. Non riesco a capire che emozioni ha e cosa sta provando. Spero vivamente che questa 'amicizia' -perché davvero non so etichettare cosa siamo io e Justin in questo momento- funzioni nonostante i miei e i suoi segreti. Arriviamo molto sfortunatamente a casa mia. Justin ferma la macchina e si gira a guardarmi. "vuoi che salga?" domanda. Salire? A casa mia? Neanche per sogno in presenza di mamma, farebbe troppe domande. "mia madre ti farebbe un interrogatorio" dico ridacchiando. "Salgo per la finestra" dice senza problemi. Okay è svitato o cosa? Aiutatemi a capire. "ehm... Okay" dico incerta. Esco dalla macchina e apro la porta con le chiavi. Trovo mamma e George sul divano e sembrano così spensierati. Emily diceva che mamma amava molto papà ed io quasi ci sto male per non aver visto il loro amore ma George è un tipo apposto, è stato al fianco di mia madre sempre ed è una cosa da non dimenticare. Li saluto salendo in camera mia e chiudendo la porta a chiave dietro di me. Mi tolgo le scarpe e quasi urlo dalla paura quando vedo Justin seduto sul letto a fissarmi. "Dio! Justin!" dico sbuffando e ridendo nervosamente. "Non dovresti rimanere la finestra aperta nemmeno quando dormi" dice severo. "okay capo, vado a mettermi il pigiama" dico raggiungendo il bagno. Mi spoglio e metto una canottiera nera di Dan e il pigiama di sotto lungo. Odio dormire con il pigiama di sotto, solitamente dormo solo con la maglia un po' più lunga ma Justin è nella mia camera e l'ultima cosa che voglio fare è attirare la sua attenzione sul mio corpo. Mi strucco e mi alzo i capelli in una maniera disordinata. Raggiungo Justin e poso il cellulare sul comò chiudendo anche la finestra. Mi sdraio anche io sul letto e Justin fa per alzarsi. "Jus" lo richiamo nel buio illuminato solo dalla luce della luna. "Sì?" domanda, mi faccio forza a chiedergli di restare, sono troppo orgogliosa, lo so. "Puoi restare?" domando. Sulla sua faccia intravedo un sorriso che mi rende istericamente pazzo lo stomaco. "Certo, fammi spazio" dice togliendosi le scarpe. Gli faccio spazio sotto le coperte e si infila, mi giro dall'altra parte per cercare di riprendere il sonno che mi era venuto e mi sento tirare facendomi andare a sbattere contro di lui e abbracciare da dietro. Finalmente  mi sento di nuovo bene.





Sono passati una decina di minuti e non riesco a dormire, non so perché ma sembra che io abbia quasi paura di stare bene per poi tornare a soffrire "Ellen?" la voce di Justin bassa e rauca. "Sei sveglia?" domanda appoggiando la sua testa sulla mia spalla. "sì" dico sospirando. "com'è andato l'appuntamento?" domanda. Che le viene in mente a quest'ora? "Jus è tardi" dico evitando l'argomento perché mi imbarazza. "Damon ti piace?" domanda insistendo sull'argomento. "perché questa domanda?" domando  girando un po' la testa. "semplice curiosità" dice. Solo? Non so cosa rispondere, davvero. Sbuffo. "non lo so" dico guardandolo negli occhi riuscendo a tenere finalmente il suo sguardo. "come non lo sai? Ci hai passato del tempo con lui? Dovresti sapere se ti piace o ti attira" dice ovvio. Dimenticavo la sua opinione da masochista. Se una persona è bella è attraente, un giorno di questi mi chiederò dove lasciano l'intelligenza i ragazzi ma non oggi, ho troppi problemi.

"come può non essere attraente Damon, stiamo parlando di Damon Salvatore, non esiste ragazza che non lo pensi." dico scuotendo la testa. "Quindi?" domanda volendo anzi pretendendo una risposta.
"Quindi è attraente ma non posso dirti se mi piace o no" dico ammettendo che Damon sia attraente. "Okay, ci rinuncio" dice ridendo. "Bravo ragazzo" dico toccandogli la guancia per prenderlo in giro. Dopo svariati minuti che ci guardiamo parlo "grazie" dico ridendo e svuotando dal nulla. Cosa mi sta prendendo? "Quale onore? Ellen Hope Evans Steele mi sta ringraziando, quale onore è questo?" domanda ridendo. "Davvero,  mi stai aiutando più di quanto pensassi, in qualche modo mi distrai, non facendomi pensare ciò che non dovrei pensare" dico diventando seria. "Adesso è mio incarico da migliore amico, quindi per quanto potrei filmarti per i tuoi ringraziamenti che non mi hai quasi mai fatto ti dico che non devi." dice. Si mette a sedere e si mette una mano sul cuore. "Per sempre, ricordi?" domanda. Un sorriso da ebete spunta sulla mia faccia. Quando eravamo piccoli facevamo questo gesto in segno di bene non dicendoci le solite parole 'ti voglio bene' perché eravamo entrambi molto orgogliosi quindi facevamo questo gesto. Mi metto a sedere e metto una mano sul cuore. "per sempre!" dico sorridendo.



La sveglia suona troppo presto. Sento un vuoto nel letto ed è il segno che Justin non c'è. Mi alzo di scatto e ispeziono il bagno ma non c'è. Sul comò trovo un biglietto.

Purtroppo devo andare anche io a scuola.
Buongiorno piccola.


Sorrido da ebete guardando il foglietto.


Sto evitando Damon da ore cercando di non farglielo notare ma vado avanti con scarsi risultati. Le lezioni sono finite e sto finalmente uscendo da scuola. Una voce dietro di me mi fa aumentare il passo. "Ellen perché mi eviti?" È Damon. Mi sento fermare per un braccio e mi giro verso di lui sapendo che sono in trappola. "Ciao Damon" dico fingendo un sorriso. "Smettila, cosa c'è che non va? Ho fatto così tanto schifo ieri?" Domanda severo e arrabbiato. "No, no. È solo che non mi sono sentita bene, non ci tenevo a rovinare il nostro appuntamento, davvero." Dico mentre lui mi ascolta attentamente. "E perché avresti chiamato Justin?" Domanda con aria di sfida. Cazzo. "Perché Justin adesso è il mio migliore amico" dico sapendo che lui la prenderà una cazzata. Infatti scoppia a ridere. "Justin Drew Bieber, si fa le ragazze e le lascia nel momento in cui se le è scopate, fa a pugni con chiunque lo istiga e tratta male chiunque gli si avvicina, quel Justin?" Domanda alzando un sopracciglio mentre ride. Non mi aspettavo che capisse ma che comprendesse. "Tu non capisci" dico evitando di guardarlo negli occhi. "Cosa Ellen? Ti userà per portarti al letto e poi ti butterà come uno straccio, cosa devo capire?" Domanda girando la mia faccia per guardarmi negli occhi. "Fidati di me e risolvi invitandomi alla festa di Bonnie domani sera" dico severa e sta volta guardandolo negli occhi. "Ti passo a prendere alle 21:00?" Domanda sorridendo. Perché non mi provoca ciò che mi provoca Justin con un sorriso? "Va benissimo" dico sorridendogli e andandomene.


SETTEMILA. SETTEMILA.
Siete pazzi.
Grazie, grazie davvero.

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora