#33

1.7K 113 2
                                    

"Qui ci vengo quando sono arrabbiato o giù di morale." Dice ridendo nervoso. Mi siedo sul bordo e Justin spalanca gli occhi. "Ellen che cazzo fai?" Domanda avvicinandosi a me. "Rilassati e siediti qui" dico sbattendo la mano sul piccolo bordo tra il cadere da questi 230 metri e il cadere all'indietro ovvero atterra. Justin insicuro si siede sul bordo. "Justin non puoi cadere sempre se qualcuno non ti butta" dico ridendo. Scuote la testa e ride anche lui. Si avvicina a me e mi circonda il fianco con una mano. Mi sento strana. Mi avvicina a lui e d'istinto appoggio la testa sulla sua spalla.

Siamo io, lui e l'altezza.


Ci accendiamo entrambi una sigaretta e iniziamo a fumare. È così bello vedere le persone come delle piccole macchie, le macchine muoversi e osservare tutto senza che loro lo sanno. Se fossi Justin, passerei tutta la mia vita qua sopra. "Stupendo" dico sorridendo. "Già" dice Justin guardandomi. "Non mi stancherei mai di stare qui." Dico ridendo e facendo ridere anche Justin. "Io ho un'idea" dice. Mi giro verso di lui e lo guardo confusa

"spara"

"allora, come regalo d'inizio della nostra amicizia io ti regalo questa" dice cacciando dalla sua tasca una tessera.
"Cos'è?" Domando alzando un sopracciglio.
"Con questa, puoi venire qui ogni volta che vorrai" dice sorridendo.
"Oh mio dio" dico spalancando gli occhi dalla felicità.
Mi porge la tessera sorridendo e la prendo guardandola, anzi, squadrandola.
"Ma, ogni volta che verrai qui, mi dovrai chiamare, okay?" Domanda serio. Sorrido e annuisco. Metto la tessera nella tasca e mi appoggio alla sua spalla. Mi circonda di nuovo il fianco con un braccio e mi bacia i capelli. "Adesso manca solo il mio regalo" dico seria guardando la strada che è a 230 metri al di sotto di me. "Allora lo aspetto volentieri" dice ridendo. È tutto così strano. Io che mi trovo tra le braccia di Justin. Cioè è mio amico, quando fino a pochissimo tempo fa mi chiamava pivella. Un cambiamento assurdo da parte di entrambi. "Justin" lo chiamo senza girarmi verso di lui continuando a guardare l'altezza. "Mh?" Domanda. "Pensi davvero che i segreti separino le persone?" Domando ricordandomi di quando eravamo piccoli, sì non eravamo poi tanto nemici da piccoli visto che le nostre mamme sono migliori amiche e che avevo una cotta per lui, sì, 10 anni fa, eravamo migliori amici. "Ricordi ancora quel giorno?" Domanda con un filo di voce tremante. "Sì" dico anch'io con lo stesso tono di voce. "Non credo tu nasconda qualcosa di grave." Dice sicuro di se, troppo. Ed è qui che si sbaglia. "E se così fosse?" Domando con ansia. "Beh cercherei di capirti perché d'altronde un segreto se è un segreto ci sarà un motivo" Dice sicuro di se. Non dirò assolutamente a Justin di Oceana, sia chiaro. Sono sicura che darebbe di matto e lo direbbe a mio fratello. Sono così confusa. La mia gamba trema facendo saltare dalla pura sia me che Justin. "È il telefono" dico scuotendo la testa ridendo. Scendo dal bordo e lo caccio dalla tasca rispondendo. "Pronto?" Ho un brutto vizio, ovvero quello di non vedere chi è a chiamarmi. "Ellen, dove ti trovi?" La voce di Damon. "Perché?" Domando stranita. "Stasera, ti va di uscire?" Domanda. Stasera ho la gara, cazzo. "Ehm... Stasera resto da Clara con Luke e Mason, che ne dici di domani?" Domando speranzosa perché Damon è un bravo ragazzo e anche molto, molto ma molto bello. "Certo, andiamo a cena, ti passo a prendere verso le 20:00, okay?" Domanda. Vedo Justin che scende anche lui dal bordo e prende le chiavi della moto. "È un appuntamento?" Domando ridendo e alzando un sopracciglio. Vedo che Justin mi guarda stranito e serrando la mascella. "Sì signorina Evans" dice ridendo. "Okay, allora a domani" dico ridendo. "A domani" stacco il telefono e lo metto in tasca. "Andiamo?" Domanda Justin ed io annuisco raggiungendo l'ascensore. "Chi era?" Domanda premendo il tasto zero dell'ascensore. "Damon" dico. "Lo sai, vero, che degli uomini di Elvis lo seguono?" Domanda girandosi verso di me. "Dopo l'aggressione lo seguono?" Domando stupita. "Si, e se vedranno che tu sei importante per lui, potrebbero farti qualcosa." Dice lui severo come farebbe giusto un amico. "E cosa vogliono da Damon?" Domando curiosa. "Dei documenti che possono incastrare tutti, anche noi." Dice scuotendo la testa. Sbarro gli occhi. "E sei sicuro che li abbia Damon?" Domando shoccata. "Io non tanto, ma Elvis sì ed è capace di tutto" dice privo di emozioni. È cambiato, subito. "Me ne farò una ragione" dico sicura di me. Non rinuncerò ad uscire con Damon solo perché è pericoloso. "Sei testarda" dice scuotendo la testa. "Lo so" dico. Le porte dell'ascensore si aprono ed usciamo.



[...]


Dopo che Justin mi ha accompagnata a casa ho preso le mie cose e sono andata direttamente con Luke e Mason da Clara. Mi sono vestita e siamo in viaggio per la mia penultima gara legale. Ha deciso di venire anche Clara, dopo le sue scuse e una pizza siamo più unite di prima. "Luke" lo richiamo mentre è intento a cercare un cd per lo stereo. "Mh?" Domanda mettendo il cd nello stereo e aprendo il finestrino dell'auto. "Ho sognato Dan" dico e Mason sbanda con l'auto. "Mason cazzo, sta attento" urlo infastidita già dal fatto che devo parlare di una cosa d'importanza. "Scusa, hai sognato la voce di Dan come sempre?" Domanda Mason. "No, ho sognato Dan" dico con voce tremante. "C-cosa?" Domanda Luke. "Riguardo a quel giorno?" Domanda Mason e dallo specchietto posso notare la sua guancia bagnata. "No, mi diceva di..." Mi blocco cercando di trattenere le lacrime. Mi bruciano gli occhi, il naso e la gola. "Cosa? Cosa ti diceva?" Domanda Luke tremando. "Che lui...." Okay, è normale che io non lo riesca a dire? No! "Cosa cazzo ti diceva?" Domanda Mason esasperato. "Che lui non è morto" urla Clara. Mason ferma l'auto perché siamo arrivati. Appoggia la testa sul volante e da forti colpi. Odio che nonostante Dan sia assente provochi ancora tutto questo. Ci sto male, davvero. Non so chi mi può capire ma nessuno lo fa. Sto male, non so quante volte l'ho detto a me stessa. "Scendiamo?" Domanda Luke. "Iniziate a scendere." Indico Luke e Clara. Fanno come le ho detto e salto davanti al posto del passeggero. Accarezzo Mason. Ma si stacca e scende dall'auto arrabbiato. Scendo anche io e lo blocco mentre va avanti e indietro. "Mason cazzo, fermati!" Urlo esasperata mettendomi le mani fra i capelli. "Ci sto male anche io, okay? Non sai quello che io, IO provo ogni santa notte, non lo sai quanto fa male non riuscire a metterlo da parte nonostante tutto, non sai quanto fa male non riuscire a ricordare quel maledetto giorno che ha distrutto la mia maledetta vita, NON LO SAI" urlo con gli occhi lucidi sbuffando. Mason si avvicina a me pericolosamente e....


Mi abbraccia. Mi abbraccia così forte che sono sicura le mie costole si siano spezzate. Affondo la testa nel suo petto visto che a confronto suo sono bassa e sospiro rumorosamente. "Ti voglio bene Ellen"

Amore che ti uccide✝||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora